Tarquinia tra vigneti e vestigia etrusche: azienda Marco Muscari Tomajoli

Tarquinia tra vigneti e vestigia etrusche: azienda Marco Muscari Tomajoli

A Tarquinia ho avuto il piacere di visitare l’azienda vitivinicola di Marco Muscari Tomajoli che si estende su di una collina, delimitata alle spalle dal bosco della Roccaccia, da cui si domina il mare.

L’azienda appartiene alla famiglia da oltre cento anni. Fu acquistata dal bisnonno materno con i proventi ottenuti come reduce della Grande Guerra. Affidata poi alle cure del padre Sergio, da sempre appassionato di vini, è nelle mani di Marco dal 2007. Quest’ultimo, insieme all’amico Pietro Mosci, segue tutte le fasi produttive dalla vigna alla commercializzazione.

Dopo alcuni tentativi attualmente i principali vitigni coltivati sono costituiti da: Vermentino, Montepulciano e Petit Verdot. L’estensione è di soli due ettari, la produzione si attesta tra i 40 e i 60 quintali per ettaro da cui si ottengono annualmente circa 8.000 bottiglie. Lavorazioni manuali e grandi selezioni in vigna, nessun concime e nessuna irrigazione. I processi produttivi in cantina contemplano microvinificazioni a temperature controllate, i trattamenti, quando necessari, sono quelli previsti per l’agricoltura biologica. La conduzione è ispirata al rispetto della compatibilità ambientale, anche se al riguardo l’azienda non ha ritenuto opportuno richiedere certificazioni. La filosofia aziendale si può sintetizzare con questa affermazione di Marco: “Non mi piacciono estremismi e categorie precostituite” . Lo scopo principale dell’attività aziendale è la qualità del vino realizzato con un grande amore e una profonda soddisfazione per il proprio lavoro.

La produzione contempla un delizioso e beverino rosato da uve Montepulciano denonominato “Velca” in omaggio alla divinità etrusca Velia Spurinna altrimenti conosciuta come la fanciulla Velca.

Pantaleone” è il rosso ottenuto da Petit Verdot in purezza, il nome deriva da quello della antica chiesa di San Pantaleo, in cui il santo era raffigurato sempre accanto ad un leone, pertanto per l’etichetta è stata scelta l’immagine del leone, quello di ispirazione etrusca.

Il fiore all’occhiello sembra essere il Vermentino “Nethun”, il cui nome richiama le origini etrusche ed il forte legame con il mare. Ed è proprio questo vino, annata 2020, costituito da Vermentino in purezza, il vitigno che per antonomasia ama il mare, ad aver conseguito la Medaglia d’Oro al recente Concorso Enologico Nazionale del Vermentino – 2a edizione, tenutosi a Cagliari il 28 e 29 giugno. Manifestazione dove si sono dati appuntamento le produzioni nazionali dalla Liguria alla Puglia, dall’Umbria alla Sardegna e dove il Lazio con la sua produzione di Vermentino, che si attesta intorno ai 150 ettari, si è portato a casa ben due Medaglie d’Oro.

Il Nethun è un vino ottenuto da criomacerazione delle uve intere in pressa e decantazione statica del mosto a freddo. La fermentazione avviene a temperatura controllata, con successiva permanenza sulle fecce per circa sei mesi con frequenti batonnage, è poi affinato in acciaio per circa sei mesi ed a seguire una adeguata permanenza in bottiglia prima della commercializzazione.

Il vino è caratterizzato dai tipici sentori di mandorla, fruttato, fresco che ben si abbina con numerose preparazioni gastronomiche che vanno dagli antipasti ai primi piatti fino al pesce. A tal proposito se volete deliziarvi, dopo aver visitato l’azienda vitivinicola, lasciatevi sedurre dagli abbinamenti gastronomici proposti da Tiziana Favi, ed il suo staff, del NAMO Ristobottega di Tarquinia (https://www.namoristobottega.it/), si tratta di un’esperienza da non perdere!

Durante la mia visita in azienda, lo scorso maggio, Marco mi ha svelato in anteprima l’uscita del nuovo vino a base di Montepulciano. Con il suo permesso non riesco a mantenere il “segreto” ed eccomi a raccontarvelo: si chiama Aitaannata 2019, ne sono state prodotte soltanto 525 bottiglie ed è una vera delizia per i sensi. Si presenta carnoso e suadente, piacevolmente avvolgente con le eleganti note speziate. Il nome deriva dalla divinità etrusca dell’oltretomba, assimilabile al greco Ade e al dio romano Plutone. Anche in questo caso, come del resto per tutti gli altri vini, le raffinate e colorate etichette sono create dall’artista Guido Sileoni. Non resta che aspettare la presentazione ufficiale del vino in settembre per poterlo degustare ed acquistare. Sentiamo, nel frattempo, il racconto, in anteprima, direttamente dalla voce di Marco Muscari Tomajoli:

Marco Muscari Tomajoli
Loc. Bandita S. Pantaleo, snc 01016 Tarquinia (VT)
tel. 3288990631 [email protected] www.muscaritomajoli.it