E’ Trieste la città trendy di questa estate, in particolare per quanto riguarda gli spettacoli, la musica, Il sempre emozionante passaggio della pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori sulla torre del municipio e sopra il palazzo della Regione Autonoma ha sottolineato l’inizio di questa eccezionale stagione per cui i triestini sono veramente grati all’amministrazione pubblica e ai privati che si sono messi in gioco con mesi e mesi di lavoro certosino per confezionare un cartellone che lascia senza fiato.
Ogni sera ci sono da 5 a 10 eventi diversi in vari luoghi della città, piazze, giardini, biblioteche, teatri, sale comunali. E la gran parte di questi spettacoli è a ingresso libero, veramente difficile fare una scelta. Nella scorsa settimana è stato ripetuto per due sere l’applauditissimo concerto live di Zucchero dal grande palco all’aperto sistemato in piazza Unità, il salotto buono della città, una straordinaria piazza chiusa su tre lati da eleganti costruzioni ottocentesche, ma aperta da un lato sul mare, con il tutto esaurito di 4000 persone sedute in platea e molte di più in piedi sulle rive, nelle piazze, nelle vie vicine o ai tavolini dei bar e dei caffè con pubblico proveniente dalle vicine Slovenia, Croazia e Austria.
Domenica 16 luglio alle 21:00 è in programma l’attesa apparizione dei Maneskin allo stadio di calcio intitolato a Nereo Rocco, che certamente farà il pienone molto più che per le partite della Triestina in serie C. Tra i big che verranno a partecipare a questa grande estate sabato 15 luglio ci sarà Biagio Antonacci ancora in piazza Unità, ma non vanno dimenticati i concerti all’aperto di musica jazz nella piazzetta davanti al teatro Verdi, le rappresentazioni nella suggestiva cornice del castello di San Giusto, e ancora musica soul e cabaret, cinema all’aperto e orchestre di fiati, sassofoni ed esibizioni di tango, originali teatrali e bande. E poi c’è il “Rossetti a Miramare”, un intero programma composito proposto quest’anno per la prima volta che porta la nota istituzione teatrale triestina fuori dal suo teatro nella fascinosa cornice del castello di Massimiliano d’Asburgo, la bianca costruzione sul mare Adriatico a pochi chilometri dal centro che è un po’ il simbolo della città.
Ma è proprio il Rossetti, uno dei teatri più frequentati d’Italia, 170 mila biglietti nella scorsa stagione a 70 mila spettatori diversi, che ha fatto il colpo più grosso, programmando in cartellone già a febbraio scorso un evento mai visto in Italia, una prima assoluta che ha richiamato pubblico anche dall’Australia e dal Giappone: il famosissimo musical Il Fantasma dell’Opera, che dopo decenni di rappresentazioni ha lasciato Broadway è stato allestito per due settimane di fila a Trieste, un tutto esaurito praticamente ogni sera, con rappresentazione doppia, anche pomeridiana, durante i fine settimana.
C’è tempo ancora fino a domenica 16 per ascoltare una musica indimenticabile e per ammirare un cast eccezionale, tra cui i due protagonisti, Amelia Milo nel ruolo di Christine e Ramin Karimloo, uno dei più stimati interpreti di musical, nei panni del fantasma. In platea di una delle scorse rappresentazioni messe in scena da Broadway Italia, è comparso, applauditissimo, anche l’autore, l’inglese Andrew Lloyd Webber, nato a Londra nel 1948, compositore di molti dei più amati musical del mondo.
Questo ricco programma artistico e culturale ha riempito naturalmente gli alberghi e i ristoranti di Trieste. L’investimento in cultura paga e ha ritorni importanti nel mondo del turismo: è stata questa la molla che ha dato il via agli investimenti pubblici per realizzare questa grande stagione estiva. Gli operatori non si sono fatti trovare impreparati: chi oggi gira Trieste, facendosi largo tra la folla di turisti con targhe tedesche, austriache, ungheresi, slovacche e di altri Paesi dell’Europa dell’Est trova i tavoli dei ristoranti occupati in permanenza, soprattutto nelle zone centrali della città vecchia e di via Torino, l’area della movida triestina con un ristorante a fianco all’altro. Anche dal punto di vista dell’ospitalità alberghiera l città è molto cresciuta negli ultimi anni, con numerose nuove aperture e investimenti importanti: per citare solo quelli più noti, il DoubleTree by Hilton in piazza Repubblica del gruppo veneto HNH, aperto da qualche anno nello storico e centralissimo palazzo del primo Novecento che fu sede della RAS Assicurazioni; The Modernist sul centralissimo corso Italia trasformato da The Begin Hotel di Guido Guidi, Il Tivoli Portopiccolo Sistiana Resort, in bellissima posizione sul mare a pochi chilometri dalla città, preso in gestione solo poche settimane fa dal gruppo NH Hotels, uno dei marchi di Minor Hotels, tra le più grandi catene internazionali con sede a Bangkok e alberghi nei 5 continenti. La ristorazione in tutti questi tre alberghi è da provare: fine dining, con grandi chef e un sapiente sposalizio di tradizione e innovazione, che valorizza alcune idee radicate nella tradizione culinaria triestina senza paura di prendere a prestito citazioni culinarie dal modo intero.
Info:
Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.