
di Leonardo Felician
Nel cuore dell’Alsazia, a pochi chilometri da Mulhouse, sorge il Best Western Plus Au Cheval Blanc, un hotel a quattro stelle che coniuga tradizione e comfort moderno. Situato a Baldersheim, in un edificio a graticcio del XIX secolo, l’hotel dispone di 80 camere luminose e accoglienti, dotate di bagno privato, TV satellitare, minibar e connessione Wi-Fi gratuita. In equilibrio tra tradizione alsaziana e comfort contemporaneo, le stanze sono suddivise tra la struttura principale più antica e la dependance moderna, con 50 e 30 stanze rispettivamente. L’ampio parcheggio privato gratuito è a disposizione degli ospiti, rendendo il soggiorno pratico anche per chi viaggia in auto. Per il relax, l’hotel dispone di un’area benessere con piscina coperta e jacuzzi situata sotto il piano della reception. Massaggi e trattamenti sono disponibili su prenotazione. La struttura offre anche un centro fitness e servizi come noleggio biciclette, ideali per esplorare i dintorni.
Il ristorante dell’hotel, insignito del prestigioso titolo Maître Restaurateur e frequentato anche da una clientela del luogo, propone una cucina autentica regionale, con piatti preparati principalmente con ingredienti stagionali. Questa cucina del territorio, elaborata sul posto principalmente con prodotti grezzi, in base alla stagionalità delle materie prime, privilegia l’approvvigionamento da piccoli produttori e fornitori locali. Tra le specialità spiccano le ricette tradizionali alsaziane, accompagnate da una selezione di vini regionali. E’ una gastronomia elaborata con passione e servita in un’atmosfera calorosa e accogliente nella luminosa sala a piano terra a destra dell’ingresso, foderata in legno e con ampie finestre sull’esterno. Il ristorante tra l’altro ha conseguito il certificato Clef Verte, un’etichetta ecologica internazionale riconosciuta ai locali che si impegnano a ridurre l’impatto ambientale.
Il menù veloce di tre portate a un costo molto ragionevole offre un percorso di gusto raffinato: si inizia con un antipasto servito in bicchierino, dove due tipi di prosciutto si sposano con una mousse leggera di ricotta e zucchine. Come piatto principale, lo chef propone un succulento controfiletto di manzo alla griglia, esaltato da una salsa al vino rosso e scalogno, accompagnato da croccanti patate saltate. Il dessert chiude il pasto con un tocco dolce e fresco: un biscotto sablé bretone guarnito con fragole e una vellutata crema al pistacchio.
La posizione strategica di questo albergo-ristorante, infine, è comoda da raggiungere dall’autostrada senza entrare nel traffico cittadino e permette di recarsi facilmente a visitare la città in una dozzina di minuti di guida, ma anche di avviarsi verso la famosa Strada dei Vini d’Alsazia e muoversi alla scoperta delle altre attrattive turistiche e delle bellezze della regione.
Per chi viaggia in macchina dall’Italia in direzione nord, attraversata la Svizzera e si dirige verso il Benelux o il Nord Europa, una tappa a Mulhouse è da suggerire. Non solo per la posizione strategica – a un passo dal confine tedesco e dalla Route des Vins d’Alsace – ma per scoprire una città che fonde identità industriale, cultura ibrida e un’atmosfera autentica, lontana dal turismo di massa. Mulhouse, paragonata a volte come “Manchester francese”, è un museo a cielo aperto della rivoluzione industriale. La Cité de l’Automobile è un museo che espone la collezione Schlumpf composta da oltre 400 splendide automobili d’epoca, mentre la Cité du Train è tra i più grandi musei ferroviari d’Europa: entrambe raccontano un passato pionieristico dell’industria.
Ma non si tratta solo di nostalgia: oggi l’ex distretto tessile di Mulhouse si è trasformato in un vivace polo creativo, con spazi come La Fonderie, hub di innovazione e arte contemporanea. L’architettura del centro riflette la doppia anima della città, tra Francia e Germania: le case a graticcio del cuore storico convivono con gli austeri palazzi in stile wilhelmiano. Il Tempio Saint-Étienne, con le sue vetrate rinascimentali, e il mercato coperto Marché Couvert raccontano la vita quotidiana che anima le sue piazze. A tavola, la cucina alsaziana — tra choucroute, flammekueche e vini locali — celebra questa fusione di culture. Il Parc du Belvédère, sorto su un’ex area industriale, è oggi il simbolo della rinascita ecologica della città. Dalla torre panoramica, lo sguardo si apre sui Vosgi e sulla Foresta Nera. Mulhouse promuove un turismo sostenibile: menu a km zero, percorsi ciclabili e trasporti pubblici efficienti ne fanno una meta attenta all’ambiente. A giugno, infine, la città si anima con mostre e manifestazioni dedicate alla fotografia.













Info:
www.BestWestern-chevalblanc.com

Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.