“Ma, quantu mi jè piaciutu” lo Zibibbo macerato della Cantina Funaro. Di Fulvio Falbo

Nel mio recente viaggio attraverso la splendida Sicilia, terra di paesaggi idilliaci e scorci mozzafiato, uno in particolare ha catturato la mia attenzione: Isola Bella ” nel comune di Taormina”.

Sopra alcune immagini di Isola Bella

Oltre alle meraviglie naturali, ho avuto il piacere di fare alcune scoperte enogastronomiche significative.
Tra queste, un incontro fortuito ha avuto luogo al Ristorante Pizzichella, situato di fronte al mare, dove ho avuto l’opportunità di degustare un vino particolare uno Zibibbo Macerato e non filtrato della Cantina Funaro di Santa Ninfa (TP).
Questo vino “naturale”, è stato una rivelazione. Fresco, sapido e ottimo con i piatti di pesce ordinati.

L’Azienda Funaro è una realtà vitivinicola situata nel cuore della Sicilia, una regione italiana con una lunga e venerata tradizione nella produzione di vini. La cantina gestisce i propri vigneti con un rigoroso rispetto per l’ambiente, utilizzando pratiche agricole sostenibili per promuovere la biodiversità e la salute del suolo, tanto da utilizzare un vero e proprio decalogo del “Rispetto”:

  1. Produzione Limitata e Naturale
  2. Agricoltura Biologica (Reg Ce 834/07 e 889/08(
  3. Certificazione Biologica
  4. Basso Contenuto di Solforosa
  5. Tecnologie Avanzate e Igiene
  6. Controllo Qualità
  7. Packaging Sostenibile
  8. Materiali di comunicazione Ecologici
  9. Architettura Ecocompatibile
  10. Riutilizzo delle Acque Reflue

La macerazione delle uve Zibibbo per questo vino – provenienti dal territorio di Santa Ninfa – è un metodo che prevede il contatto prolungato del mosto con le bucce, permettendo un maggiore scambio di aromi, colori e tannini. Questo processo non solo intensifica il profilo aromatico del vino, ma aggiunge anche una struttura e una complessità che sono meno comuni nei vini bianchi tradizionali. Il risultato è un vino dal colore ambrato chiaro, con una ricchezza olfattiva che spazia dalle note floreali tipiche dell’uva a complessi sentori di frutta matura, spezie e un leggero tocco erbaceo.
La Sicilia, con il suo clima caldo e soleggiato, contribuisce alla maturazione ottimale delle uve, mentre i terreni variabili dall’argilloso al calcareo conferiscono mineralità e complessità al vino.
Facendo mia la frase “Una volta è un caso, due è una coincidenza, tre è un modello” e onde
evitare di commettere un errore di valutazione creato dal contesto, sarò costretto a degustare qualche ulteriore bottiglia di questo Zibibbo in quel di Torino.