Roku Gin lancia per la prima volta in Italia, una campagna di comunicazione a 360°
Nel 2021 Roku Gin, prodotto nuovo per il mercato italiano (lanciato nel 2018) lancia per la prima volta in Italia, una campagna di comunicazione a 360°. Questa nuova campagna ruota intorno alle stagioni delGiappone, di cui Roku è l’emblema. Il claim è semplice, chiaro, diretto, non c’è bisogno di altro: “Alive with the seasons of Japan”. Il protagonista unico è questo Gin Giapponese, Roku Gin. Per inciso, Roku Gin è un prodotto che fa parte del portafoglio Beam Suntory, distribuito in Italia da Stock Spirits Srl, di cui è il distributore unico ed esclusivo.
Perché Roku? Perché Beam Suntory e Stock investono su questo prodotto? Perché Roku nasce per essere vincente e ha tutti gli elementi per esserlo: è un gin premium, artigianale e prodotto con 6 botaniche giapponesi.
Perché il claim “Alive with the seasons of Japan”? Perché Roku è fatto “con” e “dalle” stagioni del Giappone. Ogni sua goccia. Naturalmente per essere tale, non può essere come gli altri gin. C’è bisogno di 1 anno intero per raccogliere le 6 botaniche giapponesi che lo contraddistinguono. Inoltre, queste botaniche vengono raccolte nell’esatto momento dello “Shun”, ossia il momento di massima fioritura. In primavera vengono raccolti i fiori e le foglie di Sakura. In estate viene raccolto il tè Sencha e il tè Gyokuro, in autunno viene raccolto il pepe Sansho e in inverno viene raccolto lo Yuzu. Il meglio di ogni stagione, raccolto, infuso e distillato. Cosa ci dice Roku? Che la Natura è viva. Che il dono di ogni stagione è prezioso. Ci dice che lo “Shun” lo si può “catturare”, “sentire”. E che nel momento della condivisione, ogni Roku Drinker può avvicinarsi al proprio “Shun”.
Roku è la tradizione di casa Suntory proiettata in epoca moderna. Questo gin, infatti, racchiude l’anima del primo gin giapponese presentato sul mercato. Era il 1936 quando un giovane Shinjiro Torii, fondatore di Suntory, disse “Un giorno, il gin prodotto in Giappone sarà amato in tutto il mondo”, presentando Hermes Gin. Hermes era un gin senza compromessi, di stampo inglese, basato su 8 botanical molto classici per la produzione di un buon gin. I master distiller di casa Suntory, creando Roku nel 2017, hanno voluto dare nuova vita al gin di Shinjiro Torii, avvalendosi degli elementi che la natura giapponese mette a disposizione. La missione è stata quella di valorizzare la ricetta originale, senza snaturarla, amplificando le caratteristiche intrinseche, che già nel 1936 Gin Hermes esprimeva. Roku, l’ideogramma impresso sulla bottiglia, significa 6, come sei sono i botanical giapponesi e raccolti a mano presenti nel gin. Ogni botanical, raccolto durante lo shun, rappresenta una stagione e le quattro stagioni dell’anno rappresentano il legame indissolubile tra Roku e la natura giapponese. Lo shun è quello specifico momento dell’anno in cui un elemento della natura esprime le sue massime caratteristiche, e questo specifico momento è a volte racchiuso in poche giornate. Così sono i fiori e le foglie del Sakura, il famoso e coloratissimo ciliegio giapponese, che, raccolte in sole due settimane l’anno, rappresentano la primavera, conferendo a Roku il suo appagante aroma floreale. Questi due botanical vengono distillati in un alambicco di acciaio e sottovuoto, con la tecnica della distillazione a freddo. Questa tecnica permette di mantenere inalterate le delicatissime caratteristiche del Sakura. Il sakura è stato scelto per amplificare le note floreali già presenti nella ricetta originale, date dall’utilizzo dei semi di coriandolo. L’autunno è rappresentato dal pepe sansho, un pepe molto particolare che viene raccolto e distillato fresco. Questo, a differenza di quanto si possa immaginare, regala una speziatura agrumata e delicatamente pungente a Roku Gin. L’inverno è la stagione degli agrumi anche in Giappone, e, per rappresentarlo, viene utilizzato lo yuzu, tipico agrume giapponese dal profumo inebriante. Questo botanical viene distillato in un alambicco discontinuo di rame e viene utilizzato solo il cuore della distillazione, dove è presente la maggior concentrazione di olii aromatici. Pepe sansho e yuzu sono stati scelti per amplificare le note agrumate che Torii diede a gin Hermes utilizzando scorze di arancia amara e limone. Infine l’estate viene rappresentata dal tè verde. Vengono utilizzati due tipi di tè: il tè Sencha e il tè Gyokuro, che durante l’estate regalano il loro miglior raccolto, detto Summer Flush. È proprio durante la stagione estiva che le lunghe giornate assolate portano alla pianta di Camelia sinensis, la pianta del tè, il maggior apporto di clorofilla. Questi due tè conferiscono la nota erbacea e leggermente amaricante avvertibile sul finale. La scelta dell’utilizzo del tè viene presa per dare forza alle note leggermente amare e speziate che Torii aveva individuato utilizzando cannella, cardamomo e angelica. Il ginepro ovviamente rimane al centro della scena, proprio per evidenziare il retaggio di cui Roku è figlio.
Ufficio stampa Stock Spirits / Beam Suntory
Carlo Dutto
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Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.