pubblicato il
4 Settembre 2020
La prima sessione di degustazione del 27° Concours Mondial de Bruxelles è iniziata oggi, in condizioni assolutamente inedite. Per la prima volta nella storia della competizione, le degustazioni si svolgono a inizio settembre. Nel cuore della Moravia meridionale, a Brno, i nostri 250 degustatori hanno dato il via alle sessioni rispettando scrupolosamente le regole sanitarie in vigore.
Nonostante le condizioni particolari, le 55 giurie valuteranno ognuna fino a 50 vini al giorno. Le iscrizioni sono divise in serie coerenti, in base a diversi criteri quali l’origine, il vitigno, il grado alcolico, il tenore in zucchero residuo e il prezzo. 8.500 vini provenienti da 46 paesi produttori partecipano, quest’anno, alla competizione. Il paese ospitante ha iscritto circa 370 vini (un numero 3 volte maggiore rispetto al 2019) collocandosi al quinto posto per numero di iscrizioni, preceduto soltanto dalla Francia, dalla Spagna, dall’Italia e dal Portogallo.
I vini cechi, i gioielli nascosti della viticoltura europea
Principalmente nota per la sua birra, molti non sanno che il vino in Repubblica Ceca è più antico del paese stesso. In effetti, la viticoltura nella regione della Moravia meridionale risale ai tempi dell’Impero Romano. La città di Brno, dove si svolge questa 27ª edizione, è situata nella regione viticola della Moravia, dove si trovano il 96% dei vigneti cechi. Nonostante le sue dimensioni e una superficie relativamente piccola (17,421 ha), la Repubblica Ceca conta oltre 50 varietà diverse. Il 69% dell’intera superficie vitata è coltivata con varietà bianche. Tra i vitigni di nuova costituzione troviamo il Moravia Muscat, il Pálava, l’André.
Pavel Krška, direttore del centro nazionale del vino in Repubblica Ceca: “La qualità dei vini della Moravia e della Boemia merita di essere valorizzata, non soltanto nel nostro paese ma anche nel mondo intero. Siamo molto felici di accogliere i degustatori nell’ambito di questo concorso di fama internazionale e di promuovere la viticoltura e la Repubblica Ceca, nel suo insieme.”
Rispetto delle regole sanitarie
Per garantire il buon svolgimento della competizione, il Concours Mondial de Bruxelles ha predisposto misure sanitare rigorose. Purtroppo, a discapito dei valori dell’organizzazione, quest’anno i degustatori provengono esclusivamente da paesi europei. L’organizzazione mette a loro disposizione maschere di protezione e gel idroalcolico. Diversi pannelli esplicativi mettono in evidenza tutti i gesti barriera utili e ricordano le esigenze di distanziamento fisico essenziali. L’uso della maschera è obbligatorio per tutti negli spazi comuni e durante tutti gli spostamenti.
Le sessioni di degustazione saranno organizzate come ogni anno secondo la procedura del Concours Mondial de Bruxelles. Ogni degustatore dispone di un tavolo individuale e di uno spazio di lavoro nel rispetto delle regole di distanziamento. Il servizio dei vini è organizzato da personale professionale che indossa guanti e maschera. Gli spostamenti all’interno della sala di degustazione sono organizzati, strettamente limitati e con l’obbligo dell’uso della maschera. Infine, un’assistenza medica a disposizione di tutti è presente in permanenza sui luoghi.
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.