
di Fulvio Falbo
Il mondo del vino sta cambiando pelle. Più attento, più green, più consapevole. E in questo fermento virtuoso, Equalitas si sta ritagliando un ruolo da vero protagonista. Non è un caso se questa certificazione tutta italiana – nata nel 2017 – è cresciuta del 139% in soli tre anni. Oggi conta 14.500 etichette e 8,8 milioni di ettolitri di vino certificati. Numeri da capogiro, che raccontano non solo una storia di successo, ma un vero cambio di paradigma nella filiera vitivinicola.
A trainare il boom è un mix perfetto: rigore tecnico, apertura al dialogo e un approccio a 360° alla sostenibilità. Equalitas non guarda solo all’ambiente (anche se lo fa molto bene), ma punta anche sul rispetto delle persone e sulla solidità economica delle aziende. È un modello europeo che piace sempre di più, tanto che è sbarcato anche in Spagna e Svezia – i primi due Paesi esteri con aziende certificate – mentre Francia, Germania e persino Sud Africa e Brasile stanno già bussando alla porta.
In Italia, le regioni leader sono Veneto, Piemonte e Toscana, ma crescono anche Abruzzo, Puglia, Sicilia e Marche. Un vero e proprio “movimento del vino sostenibile”, capace di unire aziende piccole e grandi, del nord e del sud, sotto un’unica bandiera: quella di una viticoltura etica e moderna.
Il successo non si ferma al Bel Paese. Il lavoro di internazionalizzazione di Equalitas ha conquistato i severissimi monopoli nordici, quelli di Svezia, Finlandia e Norvegia, dove si vendono solo i prodotti più trasparenti e sostenibili. E proprio qui, il vino con il bollino Equalitas ha trovato casa sugli scaffali di selezioni speciali come “Our Most Sustainable Beverages” o “Green Choice Projects”.
Ma la vera forza di Equalitas è quella di non accontentarsi. Oltre a certificare vini, ha ampliato il suo raggio d’azione. Come? Con il nuovo protocollo “Barbatelle” per certificare la sostenibilità sin dalla vite, e con l’assessment per i Prestatori d’Opera, pensato per garantire contratti equi e tutelare la manodopera specializzata. Un altro passo avanti verso una filiera davvero etica.
E poi c’è il digitale: Equalitas, in collaborazione con Apra, ha sviluppato il progetto ECM, un software che semplifica la gestione della certificazione e calcola anche Carbon e Water Footprint. Un bel vantaggio per le aziende, ma anche per l’ambiente.
Non è finita: insieme a BNP Paribas, Equalitas sta portando avanti un progetto pilota per premiare le imprese virtuose con accesso al credito a tassi agevolati. Insomma, sostenibilità fa rima anche con convenienza.
Il presidente Riccardo Ricci Curbastro è chiaro: “La nostra certificazione oggi è riconosciuta a livello internazionale. Non è solo un bollino, ma uno strumento concreto per dare valore alle aziende e al loro impegno. Continuiamo a crescere perché parliamo il linguaggio della trasparenza e della qualità”.
E mentre l’Agenda 2030 dell’ONU ci ricorda che il tempo per agire è ora, Equalitas risponde con i fatti. E con una visione chiara: fare del vino non solo un piacere da bere, ma anche un simbolo di responsabilità e futuro.

Per chi volesse approfondire disponibili materiale ai seguenti link:
- Equalitas e Agenda ONU 2030
- Equalitas e BNP Paribas – Progetto ESG
- Equalitas e il progetto ECM con Apra
Due informazioni su Equalitas:
Equalitas è una realtà nata per promuovere la sostenibilità nel settore vitivinicolo, con una visione condivisa tra tutte le anime della filiera: agricola, industriale, cooperativa e commerciale. La società è partecipata in maggioranza da Federdoc, la Federazione dei Consorzi dei Vini a Denominazione di Origine, unico organismo interprofessionale del vino in Italia, che si occupa di tutelare e valorizzare le denominazioni d’origine anche a livello legale internazionale.
Cuore dell’attività di Equalitas è lo Standard omonimo, uno strumento di certificazione che valuta e attesta la sostenibilità di prodotti, aziende e territori vitivinicoli. Il modello si basa su tre pilastri fondamentali – ambientale, sociale ed economico – e prevede criteri precisi, trasparenti e misurabili. Ogni certificazione viene rilasciata da un ente terzo indipendente, nel pieno rispetto degli standard internazionali, assicurando così rigore, credibilità e valore aggiunto per le aziende coinvolte.

Nato nel 1975 a Torino, da oltre 25 anni lavora nel settore dell’IT.
Parallelamente, ha coltivato una forte passione per l’enogastronomia attraverso la laurea in “Scienze Economiche e Giuridiche”, con specializzazione in “Gastronomia, Ospitalità e Territorio”, diventando sommelier del riso e frequentando vari corsi nell’ambito dell’Olio. Appassionato di viaggi, curioso per natura è un collaboratore editoriale per Epulae News, organo ufficiale di Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale, per la quale è referente di Torino e provincia e per La Gazzetta Del Gusto.
