
Sperimentazione, nuovi prodotti e i premi internazionali
la sfida vinta nella terra del Vermentino
Piludu: “La nostra strategia è far emergere le gemme nascoste della Gallura, i grandi vini rossi”
Nel cuore della Gallura, terra d’elezione del Vermentino, Siddùra si è affermata come un vero e proprio laboratorio enologico, dove tradizione e innovazione si intrecciano. La cantina non si limita a valorizzare i vitigni simbolo del territorio, ma ha intrapreso una sfida ambiziosa: esaltare il potenziale ancora inespresso delle uve a bacca rossa. Una scelta che ha già portato a risultati importanti, testimoniati dai più prestigiosi premi internazionali. Ne è esempio Èrema, Cannonau di Sardegna Doc, che con i suoi 97 punti e la medaglia di platino al Decanter World Wine Awards 2025 si è imposto come una delle etichette di riferimento della cantina, simbolo di un percorso costante di ricerca e perfezione.

Mattia Piludu
La stessa filosofia anima Fòla, Cannonau Riserva, che ha conquistato le recensioni entusiastiche di tre firme tra le più autorevoli al mondo: James Suckling, Wine Enthusiast e Vinous di Antonio Galloni.
Il “laboratorio dei rossi” di Siddùra prende forma in un terroir unico: la Gallura, caratterizzata da terreni granitici che regalano ai vini una spiccata mineralità e un carattere distintivo. È proprio questa combinazione di esposizione dei vigneti e terroir unico, presente a Siddùra, a restituire al vino caratteristiche organolettiche particolarmente interessanti.
L’impronta del suolo granitico è una matrice che esalta tanto i vitigni autoctoni, come il Cannonau, quanto quelli di respiro internazionale, tra cui il Cabernet Sauvignon. Proprio quest’ultimo è protagonista del Tìros, una Limited Edition dal grande potenziale evolutivo, complesso e persistente, che grazie a queste qualità è entrato nella Top 100 dei migliori vini al mondo secondo la World Ranking of Wines & Spirits, una delle competizioni più prestigiose del settore, che ha visto in gara quasi 800mila etichette valutate da giornalisti, critici e influencer tra i più autorevoli al mondo.
“Produrre rossi di alta qualità in Gallura, terra celebre per l’unica DOCG della Sardegna, quella del Vermentino, non era affatto scontato- racconta Dino Dini, enologo di Siddùra-. La sfida è iniziata con la selezione dei terreni più vocati per la coltivazione del Cannonau, vitigno simbolo dell’isola, e si è rivelata entusiasmante fin dalle prime fasi. Le caratteristiche pedologiche e microclimatiche di Siddùra si sono dimostrate ideali per lo sviluppo di vigneti a bacca rossa, aprendo la strada a nuove sperimentazioni anche con varietà internazionali come il Cabernet Sauvignon, con risultati eccellenti già dai primi anni”.

Dino Dini
Ma non è solo la forza del singolo vitigno a tracciare la strada di Siddùra. È il dialogo tra varietà autoctone e internazionali, l’incontro tra tradizione e sperimentazione, a dare vita a vini capaci di sorprendere. La strategia dell’azienda– spiega Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra – è quella di far emergere le gemme nascoste della Gallura, i grandi vini rossi. Questo territorio ha ancora molto da raccontare con i rossi, esattamente come ha già fatto con il Vermentino. Le uve a bacca rossa coltivate nei suoli granitici hanno dimostrato una straordinaria versatilità, sia nelle versioni più classiche del vitigno simbolo della Sardegna, sia nelle sue interpretazioni più innovative, dal rosato Nudo alla bollicina A’Mare.”

Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.