
Il legame e la valorizzazione del territorio rappresentano gli asset vincenti del festival dedicato al versante Sud-Ovest dell’Etna
Catania, 13 Ottobre 2025 – Oltre quattromila presenze, cinquanta cantine, oleifici, una villa settecentesca trasformata in un crocevia di saperi, degustazioni e incontri. Si chiude con successo la quarta edizione di Etna Wine Forum, il festival dedicato al versante sud-ovest dell’Etna, che per tre giorni ha animato Villa delle Favare a Biancavilla con un fitto calendario di masterclass, seminari e show cooking.
Organizzato dal Comune di Biancavilla in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier, e con il patrocinio di Rai Sicilia e la media partnership della Testata Giornalistica Regionale Rai, l’evento conferma la sua crescita di pubblico e contenuti, consolidandosi come uno dei punti di riferimento per la cultura enologica dell’Etna e incoronando Biancavilla come capitale della vitivinicoltura del versante sud-occidentale.
La quarta edizione ha conquistato un pubblico sempre più numeroso di appassionati e curiosi grazie ai suoi asset vincenti: approfondimenti culturali, focus sulla valorizzazione e un legame autentico con il territorio.
Ospite d’eccezione di questa edizione è stato il giornalista americano Robert Camuto, firma della prestigiosa rivista Wine Spectator, che ha presentato al pubblico il suo ultimo libro “Altrove al Sud”, un viaggio tra storie di rinascita e autenticità nel mondo del vino meridionale.
«L’Etna può affrontare le sfide attuali del mondo del vino puntando alla sua unicità, territorialità e alla straordinaria diversità dei versanti -. Le nuove generazioni devono ripartire dal vino come condivisione ed elemento culturale», ha commentato Robert Camuto.
Al centro della manifestazione, la valorizzazione del versante sud-ovest del vulcano: un territorio dalla forte identità, contraddistinto da un microclima unico e da suoli vulcanici ricchi di minerali che regalano vini e oli dal profilo inconfondibile.
«L’Etna Wine Forum si conferma un evento di caratura nazionale, capace di attrarre un pubblico sempre più vasto e qualificato. Il successo di questa quarta edizione, consacrato dalla presenza di chef stellati che hanno esaltato i nostri vini, è la prova che la strada intrapresa è quella giusta. Biancavilla è ormai il faro dell’enogastronomia di qualità ai piedi del Vulcano», ha commentato il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno.
L’edizione 2025 si è aperta con un incontro dedicato alle scuole primarie e secondarie del comprensorio, per sensibilizzare i più giovani sul valore della formazione e sulle opportunità legate all’agricoltura e alla produzione enologica, come contrasto alla fuga dei talenti dall’isola.
Tante le masterclass che si sono susseguite nei tre giorni tra approfondimenti scientifici e degustazioni dei vini etnei e non solo. Ampio spazio è stato riservato alla conoscenza del territorio e alle ricerche scientifiche, come nel talk “Gli altri vini del vulcano”, dove Nicola Purrello (direttore di Etna Urban Winery) e Antonella Castro (Università di Catania) hanno illustrato uno studio olistico che ha censito oltre 230 produttori e più di 1.100 etichette sull’Etna. Un’analisi che ha messo in luce la ricchezza vitivinicola del versante sud-ovest, dove dodici aziende producono venticinque referenze, con Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese come vitigni protagonisti. Antonella Castro ha inoltre approfondito la composizione minerale dei suoli etnei e i potenziali utilizzi delle sostanze estratte dalle vinacce nel campo della nutraceutica e della cosmesi, grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Grande interesse anche per la masterclass “Da nord a sud: i grandi vini bianchi e la verticalità del Timorasso e del Carricante”, condotta da Daniela Scrobogna (degustatrice e responsabile del Comitato scientifico di Fondazione Italiana Sommelier), il produttore Walter Massa e Ivo Basile (Tasca d’Almerita). Un confronto che ha messo in evidenza la longevità e l’eleganza del Carricante, vitigno simbolo dell’Etna.
La cultura gastronomica siciliana è stata il filo conduttore dello show cooking dello chef bistellato Pino Cuttaia (La Madia di Licata), moderato da Ruggero Sardo, che ha raccontato il legame profondo tra cucina e territorio come segno distintivo dell’identità isolana e dello show cooking con la chef Valeria Raciti, vincitrice di MasterChef Italia 8, condotto da Claudia D’Amico e dedicato agli abbinamenti tra piatti di stagione e vini del territorio, nel segno di una cucina genuina e sostenibile.
Non solo vino: il Forum ha acceso i riflettori anche sull’olivicoltura eroica dell’Etna, con il seminario “Oli estremi. La produzione dell’olio dal Sud-Ovest alle nuove frontiere olivicole”, a cura dell’Associazione Italiana Sommelier dell’Olio.
Spazio anche al dibattito sui cambiamenti climatici e sulle nuove sfide del settore, con l’incontro “Gli enologi e le sfide globali. Dal terroir ai cambiamenti climatici”, che ha riunito esperti come Daniela Scrobogna e l’enologo Federico Curtaz.
Nella giornata conclusiva, domenica 12 ottobre, il grande banco d’assaggio con cinquanta aziende e centinaia di etichette, oltre alle masterclass dedicate ai vini del Consorzio del Cirò e del Val di Noto, guidate da Francesco Pensovecchio, direttore di Wine in Sicily e Agata Arancio della Fondazione Italiana Sommelier.
«Etna Wine Forum è ormai un appuntamento nel calendario del vino italiano – ha commentato Paolo Di Caro, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Sicilia –. Un evento che vuole comunicare l’unicità del versante Sud-Ovest dell’Etna – unendo la dimensione divulgativa a quella esperienziale – e allo stesso tempo superare i confini dell’isola con ospiti interazionali».
Ad aver raccontato al pubblico la manifestazione dedicata alla cultura del vino dell’Etna è stato il gruppo Radio Amore, con le dirette, le interviste, i talk, e il programma di Antenna Sicilia “Isola
Verde”, condotto da Ruggero Sardo. Con il patrocinio degli assessorati regionali agli Enti Locali e Agricoltura, del MASAF, di Confagricoltura e del Parco dell’Etna, Etna Wine Forum chiude così la sua edizione più partecipata, confermando Biancavilla come un laboratorio di cultura, gusto e identità.
Appuntamento al 2026, per un nuovo viaggio tra i profumi, i colori e le storie del vino etneo.
Le aziende di Etna Wine Forum 2025
Vigne di confine,Terre di Montalto, Tenuta Masseria Setteporte, Le Due Tenute, Tenuta del Vallone Rosso, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi – La Gelsomina, Firriato winery, Az.Ag. Catanoso, Terra Costantino, Enoteca dell’Etna, Mandrarossa wine /Settesoli, Fragalà, Amaro Celentano Az.Agr. Sallemi, Giò Emmanuele, Etna Wines Ferrata, Cantine di nessuno, Tenuta Rasocolmo, Feudo Santa Tresa, Guardi Italia, Generazione Alessandro, I custodi delle Vigne, Planeta winery, Maugeri, Tornatore Etna wines, Russo Winery, Verderame, Federico Curtaz, Camarda, Donnafugata, Duca di Salaparuta, Cantine Iuppa, Cottanera, Animaetnea, Tasca d’Almerita, Scilio, Semantile, Cantine Patria, Feudo Vagliasindi, Terrafusa, Olio Sapta, Cortese, Barrus, Tenute Foti Randazzese, Tenute Nicosia, Pietrardita wine, Feudo Maccari, Consorzio Val di Noto, Consorzio Cirò.
Ufficio stampa Etna Wine Forum
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Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.