
Poche settimane a Natale e torna uno dei simboli più attesi delle festività firmato Cocchi: il Panettone al Vermouth Storico, primo e originale panettone al Vermouth di Torino.
Nato dalla collaborazione tra Giulio Cocchi e Albertengo, due eccellenze piemontesi, questo panettone unisce competenze e tradizioni per un risultato unico: un dolce che profuma di spezie, agrumi e convivialità.
Il Vermouth Storico Cocchi è protagonista sia nell’impasto sia nella canditura delle scorze di limone e arancia. A completare l’armonia dei sapori, un tocco di zenzero fresco e gocce di cioccolato, che donano al panettone una ricchezza aromatica inconfondibile. La lavorazione prevede lievito madre, 48 ore di lievitazione naturale e solo ingredienti di prima scelta: burro di alta qualità, uova italiane da galline allevate a terra, uvetta e canditi selezionati, senza conservanti.
Un prodotto artigianale che racchiude tutto la maestria piemontese e la gioiosa atmosfera del Natale. Nato come regalo esclusivo per amici e collaboratori della cantina astigiana, dal 2012 il Panettone al Vermouth Storico Cocchi è diventato un must delle feste per appassionati, barman e tutti coloro che amano il gusto e la tradizione piemontese.
Come tradizione, il consiglio di degustazione è con un calice di Storico Vermouth di Torino Cocchi ben freddo e l’immancabile scorzetta di limone.
Dove acquistarlo – Il Panettone al Vermouth Storico Cocchi è disponibile nei migliori gourmet shop in Italia e all’estero e presso l’Enoteca Cocchi a Cocconato (Asti), via Stazione 1.
995-2025: Trent’anni di Praline al Barolo Chinato Cocchi
Le Praline al Barolo Chinato Cocchi rappresentano una raffinata espressione della tradizione piemontese unita alla sapienza del cioccolatiere toscano Andrea Slitti, dove uno dei vini aromatizzati più preziosi del territorio si fonde con il cioccolato extra fondente. Ogni pralina racchiude un cuore di morbido cioccolato al Barolo Chinato, un vino dalle radici nobili, nato dalla lavorazione Barolo a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita e arricchito con corteccia di china calissaja, radice di rabarbaro e di genziana e il seme di cardamomo, i cui principi attivi vengono estratti con una lenta macerazione a temperatura ambiente. Il risultato è goloso ed elegante: equilibrio e armonia nel profumo, immediata gradevolezza del gusto e piacevole persistenza aromatica. L’incontro tra il cioccolato fondente e il Barolo Chinato crea un intreccio perfetto di sapori intensi: le note calde, speziate e complesse del vino giocano piacevolmente con il cioccolato, regalando un’esperienza gustativa unica e appagante.
Perfette da gustare da sole o in abbinamento a un calice di Barolo Chinato Cocchi, queste praline sono state ideate trent’anni fa, nel 1995, e sono un connubio d’eleganza e artigianalità, un regalo perfetto per chi è alla ricerca dell’originalità e della raffinatezza.
La storia d’amore tra Cocchi e il cioccolato è consolidata, radicata nel tempo e alimentata da una passione autentica.
Risale agli anni Novanta l’origine di questa unione, quando Roberto Bava, insieme a Eugenio Guarducci e Gilberto Mora, fondò a Perugia la Compagnia del Cioccolato.
Quest’associazione, composta da consumatori esperti e appassionati di cioccolato, si dedica a proteggerne il consumo consapevole. Contrariamente alle credenze comuni sul difficile accostamento tra vino e cioccolato, è noto da tempo l’eccezionale abbinamento tra Barolo Chinato Cocchi e cioccolato: proprio a Perugia, e sempre negli anni Novanta, Roberto Bava stupì i sommelier con questo pairing sfidante.
Nel 2016, al Salon du Chocolat di Milano, il Barolo Chinato Cocchi è stato proclamato “Vino ideale da cioccolato”: la stessa perfetta armonia celebrata nella pralina al Barolo Chinato Cocchi.
Per ulteriori informazioni: [email protected]

DAL 1891 A OGGI: I 134 ANNI DI COCCHI
Aperitivi a base di vino e bollicine cento per cento piemontesi: Cocchi produce vermouth e spumanti tradizionali dell’Astigiano
Nata ad Asti nel 1891 grazie al genio creativo e visionario di Giulio Cocchi, giovanissimo pasticcere di origini toscane, oggi il nome di Cocchi è celebre in tutto il mondo grazie alla produzione di metodo classico Alta Langa DOCG e vini aromatizzati – in particolare diversi tipi di Vermouth, il Barolo Chinato, l’Americano.
Dal fondatore Giulio Cocchi la casa vinicola ha ereditato un’inesauribile vivacità e una ricerca qualitativa che la porta a essere conosciuta e apprezzata in cinque continenti. A definire lo stile Cocchi sono quindi eleganza e autenticità: la qualità del vino, la maestria e l’esperienza tecnica più che centenaria e una passione e una creatività mai venute meno negli anni.
Insieme alle cuvée di Alta Langa, Cocchi è altrettanto noto per i suoi Vermouth e aromatizzati, tra i quali lo Storico Vermouth di Torino, che 15 anni fa innescò la riscoperta della categoria, il DopoTeatro, Vermouth Amaro da sera, l’Aperitivo Americano, che nelle due versioni Bianco e Rosa è il classico aperitivo della città di Asti, aromatizzato con genziana, China e arancio amaro, e il Barolo Chinato, del quale Cocchi è icona dalla fine dell’Ottocento.
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Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.
