
Il centro storico di Acquapendente (VT) è un interessante crocevia tra Lazio, Umbria e Toscana e costituisce uno dei luoghi più attivi e ricchi di cultura dell’Alta Tuscia. In prossimità dell’antica Porta della Ripa, all’ingresso della via Francigena nel Lazio, per l’esattezza la trentottesima tappa, si trova la S’Osteria38. Si tratta di un particolare locale, inaugurato nel 2019, ricavato dal recupero del vecchio mattatoio comunale ed il cui restauro è stato guidato dal riuso di materiali e da pratiche ecologistiche.
S’Osteria38 è parte della rete di Alicenova[1] e Fattorie Solidali[2], cooperative sociali che promuovono l’inclusione sociale e lavorativa di persone appartenenti a fasce deboli della popolazione, e costituisce un ottimo esempio di progetto orientato a una nuova pratica di ospitalità e di ristorazione di qualità. La location si presta inoltre ad ospitare mostre, spettacoli, incontri e iniziative culturali di vario genere, nonché corsi di formazione.

S’Osteria38 si configura con diverse sfaccettature: ristorante, pizzeria, albergo, spazio per esperienze di coworking, centro informazioni dedicato al tragitto laziale della via Francigena e alle visite della Riserva Naturale Monte Rufeno.
Un particolare plauso va alla cucina del ristorante-pizzeria, che si apre al piano terra con una grande sala, dove immediatamente ci si sente immersi in un’atmosfera elegante e raffinata, grazie a un’attenta e consapevole divisione degli spazi e ad un arredamento caldo ed essenziale. Le pietanze proposte sono il risultato dell’utilizzo di materie prime di qualità e di un delicato connubio tra rispetto della tradizione e necessità di innovazione. Sono previsti menu per vegetariani e per vegani, nonché prezzi speciali per i pellegrini muniti di credenziali.

I prezzi, in ogni modo, sono in genere contenuti ed il rapporto con la qualità molto elevato. I prodotti utilizzati sono locali e biologici, tutti di grande qualità; dal pane ai formaggi, dalle carni ai dolci. All’interno del locale è ubicato lo shop dedicato ai prodotti biologici da agricoltura sociale, alle creazioni artigianali e alle eccellenze a km zero. Meritano una particolare menzione gli ottimi e gustosi prodotti di Sèmina (marmellate, confetture, sott’oli e creme bio)[3], indimenticabili tra tutti la marmellata di limoni e la crema di ceci.
L’impasto della pizza, cotto rigorosamente a legna, si distingue per qualità delle farine, tempi lunghi di lievitazione, gusto e digeribilità. Da non perdere la selezione di salumi, il coregone affumicato, gli gnocchi di patate al ragù con finocchietto selvatico e i prodotti a base di farro della valle del Paglia dell’azienda Villa S. Ermanno. Da provare il coniglio porchettato, i sott’oli, le verdure di stagione di Fattorie solidali, le crostate e il dolce alla ricotta e al miele del Monte Rufeno.

La caffetteria-bistrot consente di assaporare i piatti della cucina, con possibilità di pranzi veloci con proposte di vini al bicchiere e taglieri di prodotti artigianali locali. Non manca la possibilità di ospitalità per diciannove persone, al piano superiore, in camere accoglienti, confortevoli e senza barriere architettoniche.
Insomma, cosa dire di più? Non resta che provare!

S’Osteria38 Via Cesare Battisti, 61 – 01021 Acquapendente (VT) – Aperto a cena (giorni di chiusura lunedì, martedì e mercoledì) [email protected] tel. 342 5236544 www.sosteria38.it

[1] Cooperativa nata dalla fusione delle cooperative sociali Alice di Tarquinia e Sinergie di Formello, in cui lavorano circa 300 persone persegue obiettivi quali l’inclusione sociale, promozione umana, la costruzione di una rete sociale orientata allo sviluppo culturale ed economico del territorio.
[2] Modello di impresa agricola sociale che coniuga sviluppo locale e sostenibilità.
[3] “Sémina” è il marchio che racchiude l’esperienza di Alicenova e Fattorie Solidali nell’agricoltura sociale. Si tratta di produzioni biologiche tra cui ortaggi, olio extra vergine di oliva e piante aromatiche in vaso, nonché prodotti trasformati come ad esempio: confetture, marmellate, composte, sott’oli, creme e paté. Realizzati dalle fattorie, a conduzione biologica, cioè la “Fattoria di Alice” a Viterbo, la “Fattoria sociale Ortostorto” a Montalto di Castro e la “Fattoria Crocevia” a Nepi.

Sociologa, saggista, sommelier, da oltre trent’anni sommelier, nel 2009 ha conseguito il master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche. Ha svolto attività di relatrice nei corsi di formazione di numerose associazioni di sommellerie e sin dal 2006 collabora con EPULAE Accademia Enogastronomica Internazionale, di cui è stata, tra l’altro, cofondatrice e vicepresidente nazionale e come articolista contribuisce al web magazine Epulae News. Ha rivestito il ruolo di Consigliere nazionale di Slow Food Italia, collabora alla redazione delle guide Osterie d’Italia e Slow Wine e svolge attività di formatrice. Nel 2008 ha ideato l’originale manifestazione a carattere nazionale: Laghidivini, il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani, che si tiene annualmente sul lago di Bracciano (RM). È relatrice e consulente in gastronomia storica con particolare riguardo al Medioevo e al Rinascimento ed ai vini medicinali. Nel 2028 ha dato vita al suo blog www.sandraianni.it. Tra i suoi libri figurano: Alla corte di donna Isabella de’ Medici Orsini. Racconti e ricette (2018), Fame di Fiori. Nutrirsi di bellezza (2021), Ippocrasso. Storia di un vino speziato (2022) con YCP. A tavola con Tanaquilla, Velia, Larthia e le altre (2022) per Intermedia Edizioni e Vocabolario del cibo. Racconti e curiosità sulle pietanze che portiamo in tavola (2024). Tra le varie esperienze figurano numerosi interventi in convegni a carattere nazionale, membro di giuria in competizioni per bartender, concorsi enologici e in commissioni di valutazione di eventi di ricostruzione storica.