AMARO NZIRIA – L’amaro profondo dal risvolto sociale.

Di Fulvio Falbo.

L’Amaro Nziria è un prodotto di eccellenza che incarna una visione moderna della tradizione italiana, concepito da Giacomo Donadio e Dennis Zoppi nella distilleria urbana di Torino. Questo amaro è il risultato di un’accurata selezione di 17 erbe e spezie provenienti sia dal Mediterraneo che dalle Americhe, che conferiscono al liquore una complessità e una profondità straordinarie. Tra gli ingredienti chiave troviamo il rabarbaro, la genziana, la china, e le artemisie, che forniscono una leggera nota amaricante seppur, a parer mio, ben bilanciata.

L’aspetto distintivo dell’Amaro Nziria è la sua capacità di evolversi durante la degustazione, rivelando gradualmente note floreali e agrumate che si combinano armoniosamente con la struttura più amara e speziata. Questo equilibrio è raggiunto grazie a un processo di estrazione che utilizza alambicchi sottovuoto a basse temperature il tutto per preservare l’integrità aromatica di tutte le botaniche. Il risultato è un liquore ambrato, dal profilo aromatico ricco e variegato, che lascia una sensazione piacevolmente morbida e una persistenza amara non invadente.

L’Amaro Nziria è perfetto per essere gustato liscio, dopo un pasto, o come ingrediente in cocktail raffinati, grazie alla sua versatilità e complessità organolettica. Tuttavia, ciò che rende questo prodotto davvero unico non è solo il suo sapore, ma anche il progetto sociale e culturale che rappresenta. Nziria è infatti legato a un’iniziativa di solidarietà con le famiglie dei migranti scomparsi lungo le rotte migratorie, destinando i proventi a sostegno di queste cause. Questo connubio tra qualità del prodotto e impegno sociale lo rende non solo un eccellente amaro, ma anche un simbolo di resistenza e speranza, capace di raccontare storie di coraggio e perseveranza attraverso ogni goccia.

La produzione dell’Amaro Nziria riflette una filosofia che valorizza il lavoro etico e sostenibile, con particolare attenzione alla qualità delle materie prime. I luppoli utilizzati, ad esempio, provengono da coltivazioni italiane gestite secondo principi di basso impatto ambientale, confermando l’impegno dei suoi creatori verso un’agricoltura sostenibile e rispettosa del territorio. Questo approccio artigianale si combina con tecniche innovative, garantendo un prodotto finale che non solo soddisfa i palati più esigenti, ma rispetta anche l’ambiente e le persone che contribuiscono alla sua realizzazione.

La bevuta di quest’amaro, lasciatemi usare questo gioco di parole, sarà un “bere responsabilmente”