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Azienda Agraria Fratelli Caporali: l’arte di fare olio (con tanto cuore e un pizzico di follia)

di Fulvio Falbo

Ci sono storie che iniziano in modo quasi casuale, altre per necessità, e poi ci sono quelle che nascono da un amore profondo per la terra… anche se, all’inizio, l’agricoltura non era neppure il “core business” di famiglia. È il caso dell’Azienda Agraria Fratelli Caporali, che sorge alle porte di Perugia, nel cuore verde d’Italia. Una tenuta di 70 ettari, Il Castellaro, dove natura, tradizione e innovazione si incontrano ogni giorno.

La storia comincia nel 2008, con un nome diverso e un’attività principale legata alla gestione delle aree verdi e dei giardini intorno alla villa di famiglia, oggi Country House per turisti e location per matrimoni ed eventi. L’olio? All’inizio serviva per fare un regalo natalizio ai clienti della distribuzione automatica (il settore storico della famiglia) o per l’uso domestico. Poi, con il rientro in Italia di Paolo e sua moglie dalla Spagna nel 2020, l’uliveto ha preso una nuova direzione. Nel 2023 è arrivata la svolta: nasce ufficialmente Evo 333 DOP Colli del Trasimeno, un olio pensato per competere ai massimi livelli di qualità.

Il territorio che fa la differenza

Il Castellaro è un luogo speciale. Colline dolci tra i 210 e i 300 metri di altitudine, terreno sassoso che evita i ristagni, aria pulita, fauna protetta grazie alla riserva di ripopolamento circostante. Qui crescono 6.000 ulivi, in prevalenza delle cultivar Frantoio (40%), Leccino (40%) e Moraiolo (20%), con un’età media di vent’anni: piante giovani e vigorose, potate con la tecnica del vaso policonico per garantire produttività e qualità costanti.

La raccolta avviene a mano, con scuotitori elettrici, da ottobre a metà dicembre. E non si perde tempo: entro 24 ore le olive sono già al frantoio. È un’attenzione quasi maniacale che si traduce in un prodotto con caratteristiche organolettiche eccellenti.

Il frantoio di famiglia

Dal 2011 l’azienda ha il proprio frantoio, un impianto Pieralisi di altissima qualità. Qui si fa estrazione a freddo a due fasi, con un frangitore a martelli, un decanter effe2 da 300 kg/h e un separatore finale. A chiudere il ciclo, un filtraggio a 20 piastre con fogli di cellulosa e lo stoccaggio in silos con abbattimento ad azoto, per evitare ossidazioni e mantenere intatti profumi e gusto. Ogni sera, durante la campagna, le macchine vengono pulite per evitare qualsiasi contaminazione. Perché sì, l’olio è una cosa seria.

Evo 333: un nome, 3 anime

Perché “333”? Perché è il frutto di 30 ettari di terreno, lavorati con passione, 300 kg di olive all’ora trasformate nel frantoio, e 3 cultivar che danno vita a un blend equilibrato e complesso. Il risultato? Un extravergine umbro DOP Colli del Trasimeno fruttato medio, con sentori di erba tagliata, mandorla e pomodoro verde. In bocca regala un piacevole amaro e un finale piccante persistente ma elegante.

È un olio versatile: perfetto con una zuppa di legumi, un piatto di pasta saporito, una carne rossa alla brace o un pesce grasso come il salmone. Ma si sposa anche con insalate di rucola e, per i più curiosi, persino con dolci al cioccolato fondente.

Premi e riconoscimenti

Non è passato molto dalla sua nascita, ma Evo 333 ha già iniziato a farsi notare. Ha conquistato il bicchierino d’oro al MIOOA di Milano, diretto da Luigi Caricato, e una medaglia d’oro alla Tokyo International Olive Oil Competition. Due sigilli prestigiosi che confermano la strada giusta intrapresa dall’azienda.

Sostenibilità e futuro

Anche la parola sostenibilità non è solo una parola di “moda”, ma un impegno concreto. Dal 2024 sono in conversione biologica, trinciano le potature e distribuiscono la sansa nei campi come concime naturale, ottimizzano l’uso dell’acqua e del gasolio agricolo. E guardano avanti: nei prossimi anni pianteranno nuovi ulivi e investiranno in un frantoio ancora più moderno, per aumentare la produzione e ridurre i tempi di lavorazione.