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Casiglian: la storia di una passione in territorio ligure

di Fulvio Falbo

Ci sono luoghi in cui la terra sembra voler raccontare da sola una storia, basta fermarsi e guardare. Uno di questi luoghi si trova in Liguria, sulle colline che guardano Dolceacqua, uno dei borghi medievali più affascinanti d’Italia, abbracciato dalla Val Nervia e con lo sguardo che arriva fino al mare. È qui che nasce Casiglian, azienda agricola a conduzione familiare che unisce tradizione e coraggio, amore per il territorio e rispetto per la natura.

La storia inizia con i nonni, Fernando e Maria. Erano altri tempi: si coltivavano fiori, come era consuetudine in questa parte di Liguria, si curavano gli ulivi e in un angolo di vigna si produceva vino solo per la famiglia. Poi, nel 2015, Luca Sofrà e la sua compagna Carlotta decidono di prendere in mano il testimone e di scrivere un nuovo capitolo.

Il florovivaismo lascia spazio alle vigne. Il vecchio uliveto, invece, resta. E che uliveto: alberi secolari che sembrano sculture, radicati su terrazze di pietra che sfidano il tempo e la gravità. Luca e Carlotta scelgono di piantare nuove barbatelle di Rossese e Pigato, due vitigni che parlano la lingua della Liguria autentica. Nel tempo, il Pigato sostituirà anche il Vermentino, così da dar vita a un’identità sempre più chiara e definita.

A rendere ancora più speciale il progetto, il recupero di un altro terreno, quello dei nonni di Carlotta, abbandonato da decenni. Un ritorno alla vita, questa volta a Isolabona, piccolo borgo a quattro chilometri da Dolceacqua, dove altri ulivi hanno ripreso a respirare grazie a loro.

Il nome scelto non è casuale: Casiglian è il toponimo romano di queste terre, quando Ventimiglia si chiamava Albintimilium e segnava il confine con la Gallia. Già allora, questo pezzo di Liguria era prezioso.

Vigneti eroici, vini autentici

Coltivare qui non è facile. I terrazzamenti sono stretti, scoscesi, impossibili da lavorare con le macchine. È un’agricoltura “eroica”, come viene definita ma è proprio questo a regalare alle uve una personalità unica.

Il Rossese, vitigno principe di queste zone, trova nel suolo roccioso e drenato la sua culla ideale. Il risultato è un vino profumato, dal gusto robusto ma elegante, con note che ricordano tanto la macchia mediterranea quanto i frutti di bosco.

Il Pigato, invece, conquista con la sua freschezza: una sapidità misurata, una piacevole acidità e profumi fruttati che rimandano immediatamente al mare vicino e alle erbe aromatiche che crescono spontanee.

L’approccio in vigna è naturale: niente diserbanti, solo una gestione integrata e attenta, con l’obiettivo di far crescere piante sane e forti nel modo più rispettoso possibile. In cantina, la stessa filosofia: si seleziona ogni grappolo a mano, si vinifica con delicatezza, senza forzature. Pochissimi solfiti, nessuna botte di legno a modificare l’anima delle uve. L’acciaio, invece, custodisce e accompagna.

Il Rossese riposa un anno in botte e poi almeno sei mesi in bottiglia, giusto il tempo necessario a esprimere il meglio di sé. Il Pigato, più veloce, è pronto dopo otto o nove mesi, fresco e luminoso, perfetto per raccontare la Liguria in un calice.

Un olio che sa di eccellenza

Ma Casiglian non è solo vino. L’olio extravergine di oliva Taggiasca è un altro fiore all’occhiello dell’azienda. Non un olio qualunque, ma un prodotto che ha conquistato riconoscimenti importanti anche a livello internazionale, segnalato sulle guide più autorevoli: Gambero Rosso, Slow Food, Bibenda, Masters of Olive Oil a Montecarlo.

Il segreto? La raccolta anticipata, quando le olive sono ancora in gran parte verdi, e il conferimento al frantoio entro 24 ore. Una scelta che privilegia la qualità, anche a scapito della quantità. Così si ottiene un olio ricco di polifenoli, con acidità bassissima, aromatico e salutare. Lavorato a freddo, mai oltre i 25 gradi, è il frutto di un processo curato nei minimi dettagli.

Un invito a scoprire

I vini e l’olio si possono degustare in diversi ristoranti della zona o acquistare direttamente al punto vendita di Isolabona. Ma la vera magia si scopre andando tra i filari, passeggiando sugli antichi terrazzamenti, in mezzo agli ulivi secolari.

Luca e Carlotta aprono le porte a chiunque voglia conoscere da vicino questo angolo di Liguria. Si può partecipare a una raccolta, osservare la vinificazione, ascoltare il racconto appassionato di chi ha scelto di restituire vita e dignità a terreni difficili, trasformandoli in fonte di eccellenza.

Per prenotazioni e visite:

Luca Sofrà Sarleti

via Cairoli, 6

Isolabona (IM)

Cell: +393349341380

Mail: [email protected]

Instagram: @casiglian_dolceacqua