Conferite sei Anfore d’Oro di Epulae ai vini della Azienda Attilio Contini di Cabras (OR).
La commissione degli esperti degustatori di Epulae dei “Pezzi da 90 dell’Enologia Italiana” ha degustato alla cieca sei vini della linea Top dell’azienda Attilio Contini di Cabras. Le emozioni gustative sono state tali, che hanno portato i commissari a conferire a tutti i sei vini l’Anfora d’Oro di Epulae.
I vini degustati:
‘INU CANNONAU DI SARDEGNA DOC 2016 – 14% VOL – 96/100 ANFORA D’ORO.
Si presenta alla vista, limpido e di un bel colore rosso granata di media intensità.
All’olfatto il vino è intenso, complesso e persistente, caratterizzato da sentori di rosa e viola appena appassite e di frutta rossa e nera in conserva, con accenti balsamici di erbe medicinali essiccate.
In bocca ‘Inu si concede elegante e pieno, generoso d’alcool, sapido e piacevolmente scorrevole. Il tannino è ben disteso e bilanciato da una buona acidità. L’analisi gusto-olfattiva riconferma quanto percepito, arricchito però di piacevoli accenti di cioccolato fondente, tabacco e cuoio.
Il finale è lungo, asciutto e vellutato, persistente e piacevolmente piccante.
NOTE: ‘Inu è un Cannonau di Sardegna DOC prodotto con piccole percentuali di uve rosse locali. I vigneti di provenienza delle uve si trovano nella zona centrale della Sardegna e ai piedi del Monte Arci e sono caratterizzati da suoli vulcanici. Le viti sono allevate a controspalliera, con potatura a cordone speronato. Dopo la vinificazione con macerazione per 10-15 giorni, ‘Inu viene affinato per almeno 12 mesi tra barriques e tonneau di primo e secondo passaggio e almeno sei mesi in bottiglia.
I GIGANTI NIEDDERA VALLE DEL TIRSO IGT 2016 14% VOL – 96,5/100 ANFORA D’ORO.
I GIGANTI è caratterizzato alla vista da un piacevole color rosso rubino con sfumature granata.
All’olfatto, sono evidenti note di ciliegie e more, sia fresche che in gelatina, accompagnate da un avvolgente potpourri di spezie dai toni caldi come, liquirizia, cannella, anice stellato e noce moscata. Elegantissimi gli accenti boisé, che armonizzano e completano il bouquet.
Il sorso è caloroso, asciutto e intenso. I tannini setosi sono ben rappresentati e contribuiscono alla complessiva armonia, insieme con una leggera piccantezza e una bilanciata acidità. Tutta la complessità di spezie si conferma in bocca, amplificata. Il finale di bocca è molto lungo, avvolgente e gratificante.
NOTE: Le uve Nieddera a partire dalle quali viene prodotto I Giganti provengono da vecchi impianti situati nella penisola del Sinis, allevati ad alberello palificato, che produce una resa bassa ma di alta qualità. I terreni sono argilloso-sabbiosi, con una buona struttura calcarea. Dopo una vendemmia tardiva, segue una vinificazione con macerazione di circa 8-10 giorni e a seguire un affinamento in tonneau e barriques di primo e secondo passaggio per circa dodici mesi e almeno sei mesi in bottiglia.
BARRILE ISOLA DEI NURAGHI IGT 2016 – 14% VOL – 96,5/100 ANFORA D’ORO
Barrile alla vista si presenta di un bel rosso granata di media intensità.
Al naso è armonico e complesso, ricco di sfumature che vanno dal floreale di rosa ai frutti rossi in conserva, con accenti di spezie calde e orientali, quali il Macis, il Pipale, la liquirizia e il chiodo di garofano. Il bouquet è completato da sentori balsamici di china, da note empireumatiche e da aromi terziari conferitigli dall’uso sapiente delle barrique e dei tonneau.
All’assaggio è pieno, intenso, sapido, elegante, generosamente caldo e regala in retro-olfattiva sentori di cotognata, di legno di sandalo, tabacco e caffè tostato. Il fin di bocca è emozionante, lungo e persistente.
NOTE: Barrile deve il suo nome alla botticella dove si teneva il vino migliore, quello destinato alle grandi occasioni. Elaborato da uve Nieddera, Caddiu e altre varietà locali provenienti da vigneti ad alberello situate nella valle del Tirso, dopo la vinificazione passano 18 mesi in barriques e tonneau di primo e secondo passaggio e non meno di 12 mesi in bottiglia.
VERNACCIA DI ORISTANO DOC 2016 FLOR 15,5% – VOL- 97,8/100 ANFORA D’ORO.
La vista viene subito attirata da un bel colore ambra dorato con riflessi di rame rosso lucido.
I profumi si susseguono in una potente armonia di fiori di mandorlo e arancio, di frutta candita e di scorze di agrumi essiccate al camino, oltre che di miele di cardo, di nocciole e mandorle tostate, di legno di sandalo e di caffè espresso di varietà arabica.
In bocca entra pieno, caldissimo e sapido, quasi salmastro. Si tratta di un vino straordinariamente elegante e complesso. L’acidità, ben rappresentata, è mitigata dalla complessiva morbidezza alcolica e glicerica. I profumi si riconfermano, amplificati e arricchiti. Il finale di bocca è lunghissimo, persistente ed elegante.
NOTE: Le uve di provenienza di questa Vernaccia sono coltivate nella bassa valle del Tirso, su terreni alluvionali sabbioso-argillosi. Le viti sono allevate a controspalliera e potate a Guyot, con rese di circa 40-50 quintali ad ettaro. Dopo una vinificazione tradizionale, il vino matura per quattro anni in caratelli di rovere e castagno lasciati scolmi per consentire lo sviluppo dei lieviti flor che produrranno gli inconfondibili sentori tipici della Vernaccia di Oristano DOC.
VERNACCIA DI ORISTANO DOC RISERVA 1995 – 17% VOL – 98,5/100 ANFORA D’ORO.
Questo Vernaccia ‘95 si presenta di un intenso colore ambrato con riflessi ramati vividi a calice inclinato.
Al naso si dona con un’esplosione di fragranze, tra cui spiccano accenti di fiori gialli secchi, legno di cedro e una complessità di toni agrumati dai caratteri caldi e dolci, di frutta disidratata quali albicocche, fichi e datteri. Il vino dopo un paio di giri nel calice, regala ancora nuove sensazioni, soprattutto balsamiche e di corteccia di china, ma anche di note empireumatiche fragranti di caffè torrefatto, nocciole e mandorle tostate.
L’ingresso in bocca è pieno, sapido e minerale, generosamente alcolico ma mitigato da un’importante acidità. Gli aromi trovano piena corrispondenza, lasciando poi un fin di bocca straordinario per la sua armonia, persistenza e capacità di suscitare emozioni.
NOTE: Solo le migliori uve Vernaccia vengono selezionate per produrre questo eccellente vino ossidativo: le rese molto basse permettono una qualità molto elevata del vino, che dopo vinificazione matura per oltre 20 anni in caratelli di rovere e castagno lasciati scolmi per favorire lo sviluppo, da parte dei lieviti flor, della gamma aromatica tipica della Vernaccia di Oristano DOC.
ANTICO GREGORI VERNACCIA DI ORISTANO DOC 1976 – 19% VOL – 99,3/100 ANFORA D’ORO.
Si presenta alla vista limpido e con un magnifico color topazio imperiale, ricco di bellissime e cariche nuance ramate.
La qualità del suo corredo olfattivo è unica ed emozionante, nella sua intensità e complessità. In una semplice degustazione risulta impossibile riuscire a cogliere tutte le sue infinite sfaccettature.
Tutto quanto già detto per l’annata 1995 trova conferma amplificata e si arricchisce in più di note di frutta sotto spirito, di miele di corbezzolo, di melata di bosco, di tabacco, cuoio e idrocarburi.
All’assaggio di questo vino ricco di un fin di bocca interminabile e soave è stata dedicata dalla commissione un’attenzione particolare, in virtù della sua grande complessità. Pertanto, è stata una piacevole scoperta, a calice vuoto, riconoscere sentori che ricordano i grandi distillati di vino dai lunghi e sapienti invecchiamenti quali Cognac e Armagnac.
Il sorso è pieno, intenso e travolgente. La nota iodata contribuisce all’armonia incredibile di questo grande vino ossidativo. La sua grande eleganza, capace di regalare emozioni gustative impareggiabili fanno di Antico Gregori, senza tema di smentita per noi di Epulae uno dei migliori vini ossidativi al mondo.
NOTE: Deve il suo nome al “Gregori”, terreno magro e sabbioso tipico della bassa valle del Tirso e del Sinis, suolo d’elezione per la produzione di Vernaccia. L’Antico Gregori si produce solamente nelle annate migliori di vernaccia, quelle considerate eccellenti. La base dell’annata 1976 è stata rabboccata per alcuni anni con piccole percentuali di vernacce più giovani, in modo da ravvivare i lieviti flor, secondo un metodo simile al Solera; in seguito ad un lunghissimo affinamento ossidativo, è stato poi completato con l’aggiunta di piccole quantità di vernacce vecchissime, la cui base risale ai primi decenni del secolo scorso.
Per far conoscere ai lettori di Epulae News la storia di questa importante realtà vitivinicola della Sardegna, riportiamo una parte della presentazione aziendale tratta dal loro sito ma, aggiornata con informazioni sulla attuale conduzione aziendale da parte della quarta generazione.
CONTINI: 120 ANNI DI STORIA
La lunga storia dell’azienda Contini inizia nel 1898, grazie a Salvatore Contini e al suo istinto imprenditoriale. Il vino dell’epoca era il Vernaccia e Salvatore si dedicò totalmente alla sua valorizzazione. I successi futuri gli diedero ragione: Salvatore ricevette la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano del 1912 per la produzione della Vernaccia di Oristano, primo vino in Sardegna a ottenere la denominazione di origine controllata a partire dalla vendemmia 1971.
Negli anni ’30, Salvatore venne affiancato dal figlio Attilio che prese in mano le redini dell’attività alla vigilia della seconda guerra mondiale. Negli anni ’60 l’azienda, fino ad allora familiare, si consolida anche grazie all’acquisizione di uve di produttori locali che aumentarono la capacità produttiva. Gli anni ’80 rappresentano un momento di svolta per l’attività della cantina, perché i tanti cambiamenti storici e sociali influiscono sui ritmi di vita dei consumatori. È in questo periodo di transizione che i Contini individuano un’importante possibilità di crescita. La cantina avvia la produzione di nuovi vini dedicati a un pubblico più giovane e dinamico, senza mai trascurare il legame con il territorio sardo.
La cantina Contini è cresciuta e maturata come i vini e i successi che l’hanno resa grande, attraverso la passione e l’impegno di ben quattro generazioni. Per quasi 120 anni un unico filo conduttore, rappresentato dal Vernaccia di Oristano, ha caratterizzato il lavoro dell’azienda Contini. Poi, negli anni, il Vernaccia è stato affiancato da altre importanti produzioni ottenute dalllo storico vitigno Nieddera e dai tradizionali Vermentino e Cannonau, le sperimentazioni ben riuscite come il Karmis, gli Attilio Brut e il biologico Mamaioa. Oggi l’azienda produce una gamma completa di vini con la quale è presente in Italia e all’estero e non smette mai di evolversi, sia nelle tecniche di vinificazione che nelle idee.
Dal 2020 la lunga storia della Cantina Contini continua con la quarta generazione, infatti, proprio un anno fa, Paolo Contini, decano dei viticoltori sardi ha passato il testimone ai suoi nipoti: alla guida della storica azienda di Cabras ci sono Alessandro Contini presidente, Mauro Contini vice presidente e Dino Loi amministratore delegato, già direttore generale da oltre 20 anni e stretto collaboratore di Paolo Contini. Importanti novità anche dal punto di vista commerciale: ad Andrea Balleri viene affidato l’incarico di responsabile commerciale per il mercato italiano ed estero e quello di Brand ambassador per rappresentare l’azienda nei salotti del vino più esclusivi del mondo.
La Direzione tecnica resta nelle mani dell’enologo Piero Cella che, dal 2000, cura i vini della famiglia Contini.
Nelle due belle foto tratte dal sito aziendale: la botte scolma con il Flor e un particolare della storica bottaia.
Info:
Azienda Vinicola Contini