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Il Bricco dell’Uccellone di Braida trionfa ancora: è il Miglior Barbera d’Italia secondo DoctorWine

di Fulvio Falbo

La Barbera d’Asti ha di nuovo un nome che spicca su tutti: Bricco dell’Uccellone. Per il secondo anno consecutivo, la celebre etichetta di Braida si è aggiudicata il titolo di Miglior Barbera nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2026 di DoctorWine, curata da Daniele Cernilli. Un riconoscimento di prestigio che quest’anno premia la vendemmia 2022, valutata con 97 punti.

Photo Credit Marianna Natale – iShock

Un vino che ha cambiato la storia della Barbera

Il Bricco dell’Uccellone non è un Barbera qualunque. Nato nel 1982 dall’intuizione visionaria di Giacomo Bologna, ha saputo ribaltare il destino di un vitigno fino ad allora considerato di serie B. Selezione dei migliori vigneti, rese contenute e affinamento in barrique di rovere francese: questi gli ingredienti che hanno dato al vino eleganza e struttura, rendendolo un simbolo di modernità e qualità.

Non passò molto tempo perché il successo diventasse internazionale. Già negli anni Ottanta, critici e appassionati riconobbero a Bologna il merito di aver dato nuova dignità alla Barbera. La giornalista inglese Jancis Robinson lo citò nel suo Oxford Companion to Wine come l’uomo che aveva portato questo vitigno “sul piedistallo”.

Nel 2019, un altro traguardo storico: al Castello di Bensberg il Bricco dell’Uccellone è stato insignito del titolo di “Wein Legende”, primo vino piemontese e terzo italiano ad entrare nella hall of fame dei grandi vini del mondo.

L’eredità di Braida

Oggi l’azienda Braida, guidata dalla famiglia Bologna, continua a scrivere nuove pagine di questa storia. Con oltre 70 ettari di vigneti tra Monferrato e Langhe, produce non solo Barbera, ma anche Chardonnay, Riesling, Nascetta e vitigni autoctoni come Grignolino, Moscato e Brachetto.

Accanto alla produzione vinicola, Braida è diventata anche un luogo di accoglienza e scoperta: dalla storica cantina di Rocchetta Tanaro alla barricaia simbolo dell’azienda, fino al Wine Resort immerso nei vigneti, dove ogni stanza porta il nome di un vino della casa.

Nel 2024, l’azienda ha ricevuto anche il Marchio Storico di Interesse Nazionale, conferito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy: un riconoscimento che sancisce oltre sessant’anni di eccellenza e legame profondo con il territorio.

Photo Credit Marianna Natale – iShock