Gambero Rosso 2021:
Naniha 2018 è Tre Bicchieri.
Il massimo riconoscimento della prestigiosa Guida premia l’azienda Tenute Perdarubia.
“Naniha è l’ultimo nato della famiglia, ma rappresenta la nostra storia”. Così Mario Mereu, proprietario dell’azienda Tenute Perdarubia, racconta il Naniha 2018, che dopo 7 anni riporta il prestigioso Tre Bicchieri della Guida Gambero Rosso 2021 in Ogliastra. “Il clone da cui nasce – continua – è stato portato qui e piantato da mio nonno, il fondatore, e da allora tramandato di generazione in generazione”. Cannonau in purezza, nato da coltivazione a piede franco, il Naniha è un vino moderno, contemporaneo e allo stesso tempo capace di raccontare direttamente la terra da cui proviene, senza filtri.
Naniha 2018
Cannonau di Sardegna Doc. Nasce da vigne vecchie a piede franco, interamente coltivate in regime biologico, da grappoli vendemmiati a mano. Un concentrato di passione che regala tutta l’identità del Cannonau: rosso con dei tocchi violacei, tipici della sua giovinezza, al naso racconta frutti intensi e sentori di bosco, al palato esplode nell’equilibrio che lo caratterizza da sempre. Giovane, eppure antico, rappresenta la Storia che è dietro le spalle e il futuro a cui guardiamo.
L’azienda
“La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri ma nel tenere viva una fiamma. Jean Léon Jaurès ne ha fatto una bandiera del suo pensiero e noi una colonna portante della nostra vita e del nostro lavoro”. A parlare è Mario Mereu anima e volto della cantina Tenute Perdarubia, un pezzo di tradizione dell’Ogliastra, della Sardegna e del vino italiano dall’importante valore storico. E sentimentale. Perché poche aziende possono vantare un legame ininterrotto con la propria terra lungo più di 70 anni e tre generazioni senza soluzione di continuità.
Perda Rubia, così si chiamava inizialmente l’azienda, nasce infatti nel lontano 1945, con gli echi della guerra che ancora si potevano sentire lungo il nostro Paese e il boom economico decisamente di là da venire. Negli stessi mesi, negli stessi tempi, il comm. Mario Mereu, nonno di chi attualmente è al timone dell’azienda, decide con coraggio di investire. Nella sua terra e in una delle sue tradizioni più antiche: il Cannonau. Tra i vitigni più importanti dell’Isola, è coltivato in Ogliastra da secoli. Una scelta forse azzardata, sicuramente innovativa e di rottura, che come tutte le rivoluzioni fatte con il cuore ha portato i suoi frutti. La prima vendemmia arriva nel 1949 e fin da subito il vino prodotto nella storica cantina di Talana si fa apprezzare dentro e fuori i confini sardi. Tanto che negli anni riceve riconoscimenti importanti, come l’inserimento ne “Vino al vino – alla ricerca di vini Genuini. Il terzo viaggio” di Mario Soldati, che definisce Mereu “un artigiano puro che utilizza metodi moderni”, per un Cannonau che si può “definire una Perla”.
Un’azienda che come un gioiello di famiglia passa di padre in figlio, da Mario a Renato, nel 1971. Con l’arrivo in cantina del figlio del commendatore arrivano anche nuovi vigneti e l’azienda comincia a crescere. Rimanendo però fedele a sé stessa. Lontano dalle tecniche più aggressive della viticoltura, Renato continua nella strada artigianale in cui il padre tanto aveva creduto. Il Perda Rubia diventa un vino da Cannonau in purezza, coltivato a “piede franco”. Un contatto diretto con la terra, un metodo antico, atavico, coraggioso. E romantico.
Oggi gli ettari di proprietà dell’azienda sono 600, di cui ben 20 vitati e i restanti dedicati a raccontare la tradizione di olivicoltura, selvicoltura e coltura dei cereali antichi. Tutti in regime biologico, per raccontare la Sardegna e la sua terra senza additivi, senza intralci, senza filtri. Un risultato ottenuto anche grazie al lavoro della terza generazione della famiglia Mereu, oggi al timone dell’azienda dal 2014, anno in cui l’azienda raggiunge l’assetto attuale, con la nuova cantina e l’affascinante spazio dedicato all’accoglienza. Mario, che porta il nome del nonno, negli ultimi sette anni si è impegnato in un’importante opera di rilancio dell’attività di famiglia, senza mai dimenticare il focus: raccontare il vino in maniera diretta, artigianale, contemporanea.
http://www.tenuteperdarubia.com
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.