
Il Vermentino di Gallura DOCG Superiore della cantina sarda conquista gli esperti del Gambero Rosso
Mattia Piludu, direttore generale: “Un riconoscimento che rappresenta un successo indiscusso per l’intera filiera”

Mattia Piludu
Maìa, il Vermentino di Gallura DOCG della cantina Siddùra, conquista i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2026. È la conferma di una qualità riconosciuta a livello internazionale. La prestigiosa guida che seleziona le migliori etichette italiane, regione per regione, premia ancora una volta il Vermentino icona della cantina sarda. Maìa è figlio di una filosofia che punta sulla qualità estrema: prodotto con uve Vermentino coltivate e lavorate nella valle di Siddùra, è il vino più premiato della cantina.
Il riconoscimento targato Gambero Rosso consacra la qualità di questo Vermentino di Gallura Superiore, nato da una selezione dei grappoli e da un lavoro minuzioso in cantina. È una gratificazione che partendo da Siddùra si estende alla Gallura e all’intera Sardegna, sempre più riconosciuta come terra vinicola d’eccellenza.
Un vantaggio di filiera. “I Tre Bicchieri del Gambero Rosso conquistati dal nostro Maìa – commenta Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra – rappresentano la crescente visibilità del nostro Vermentino di Gallura DOCG, che contribuisce a trainare l’intera filiera in un percorso che premia l’estrema qualità e il lavoro di un intero comparto”. Inserito nel novero dei più grandi vini bianchi d’Italia, già indicato come miglior Vermentino a livello nazionale, Maìa diventa testimonial della qualità sempre più ricercata del vitigno che più di ogni altro è protagonista assoluto del panorama enologico nazionale, con un crescente successo anche a livello internazionale.
Il sigillo di eccellenza targato Gambero Rosso è il 146° premio che conquista Maìa. “Sono così 146 i grazie che vogliamo rivolgere a tutti coloro che hanno contribuito al suo successo – aggiunge il direttore generale della cantina –, all’intera squadra che lavora a Siddùra e ai consumatori, che credono nei nostri prodotti e nel nostro progetto di produrre vini di alta qualità”.
La qualità riconosciuta sul mercato. “Grazie all’elevata e costante qualità dimostrata negli anni, Maìa è sempre più apprezzato sia nei mercati nazionali che internazionali – afferma Massimiliano Farci, direttore commerciale di Siddùra -. La riconosciuta eccellenza di questo vino ha determinato una crescente consapevolezza da parte dei consumatori finali, generando un aumento significativo della domanda, alla quale la cantina Siddùra fa fronte con un incremento della produzione”.

Massimiliano Farci
I Tre Bicchieri Gambero Rosso. La guida “Vini d’Italia” è una delle più autorevoli e influenti nel mondo del vino, esiste dal 1987. L’iter di valutazione è rimasto intatto negli anni e si basa su criteri ben precisi: degustazioni alla cieca, valutazioni di gruppo, vini testati in più momenti da panel differenti. Viene stampata in italiano, inglese, tedesco, cinese e giapponese. Ogni anno una giuria composta dai massimi esperti del vino assaggia decine di migliaia di referenze e attribuisce i punteggi in termini di bicchieri, fino ad un massimo di tre, a significare l’altissima qualità del vino esaminato.

Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.