Maurizio Bonanomi (Presidente), Achille Zoia, Rolando Morandin, Salvatore Gabbiano, Eduardo Ore e Ezio Marinato avranno il compito di valutare e scegliere i migliori artigiani del lievito madre che entreranno a far parte dell’Accademia.
Sono tra i più grandi maestri riconosciuti a livello nazionale e internazionale, saranno loro ad esaminare i candidati che vorranno entrare a far parte dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano.
Maurizio Bonanomi (Presidente), Achille Zoia, Rolando Morandin, Salvatore Gabbiano, Eduardo Ore e Ezio Marinato: il Consiglio direttivo ha scelto i membri della Commissione esaminatrice dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano che avranno il compiuto di valutare le capacità, la professionalità e l’esperienza di quanti vorranno entrare a far parte dell’Accademia.
«Abbiamo scelto loro – ha spiegato il Maestro Maurizio Bonanomi, nominato Presidente della Commissione – non soltanto per la riconosciuta professionalità, la loro storia, per lo studio instancabile e la ricerca continua, per l’esperienza maturata in anni di servizio e di professione, ma anche per il valore che ciascuno di essi esprime nel proprio settore». La Commissione esaminatrice avrà il compito di esaminare ciascun candidato. Non ci sarà distinzione tra i differenti settori, in quanto ogni membro della Commissione avrà la possibilità di esaminare il candidato indipendentemente dal settore di provenienza. Le figure, quindi dei Maestri Bonanomi, Zoia, Morandin, Gabbiano, Ore e Marinato saranno interscambiabili e allo stesso livello.
«La nostra ossessione – spiega il Maestro Claudio Gatti, presidente dell’Accademia – è preservare e promuovere l’artigianalità nel mondo. Per questo saremo fiscali e rigidi in sede di esame».
Secondo il Maestro Achille Zoia: «Entrare a far parte dell’Accademia è un grande pregio». Poi continua: «Metterò la mia esperienza professionale al servizio dei candidati. Cosa chiedo ad un potenziale accademico? Competenza, serietà, umiltà, fantasia, capacità e soprattutto di dimostrare una passione viva e attiva per i lievitati: la stessa che mi ha portato a creare continuamente».
La Commissione avrà il compito di valutare le effettive e comprovate capacità di ciascun pasticciere, pizzaiolo e panificatore intenzionato a far parte della nuova Accademia il cui principale obiettivo è di promuovere il made in Italy nel mondo. La candidatura è scaricabile sul sito www.accademiamaestrilievitomadrepanettoneitaliano.it e deve essere inviata all’e-mail [email protected].
«Il nostro obiettivo è di salvaguardare e tutelare l’artigianalità e la professionalità nell’utilizzo del lievito madre – spiega Salvatore Gabbiano, Maestro del Lievito Madre – Ho
assunto questo incarico con responsabilità e senso del dovere. Far parte della Commissione significa non solo appoggiare i valori e i princìpi dell’Accademia, ma anche condividerne le finalità».
Le regole per presentare domanda e per accedere alla prova con la Commissione esaminatrice è disciplinata dall’articolo 8 del regolamento interno dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano che cita: «Il numero degli Associati non è soggetto a limitazioni. All’Associazione potranno aderire solo maestri pasticceri lievitisti, panificatori e pizzaioli di provata professionalità».
«Ho dedicato una vita intera alla mia professione e per me è sempre un onore partecipare ad iniziative di questo genere – ha spiegato Rolando Morandin – Collaboro con l’Accademia per sensibilizzare i colleghi e l’opinione pubblica sull’importanza della qualità della materia prima e dei lievitati italiani».
Se si vuole entrare a far parte dell’Accademia, la prima cosa da fare è presentare la candidatura dimostrando di utilizzare il lievito madre da almeno dieci anni. Il passo successivo consiste nel sottoporsi ad un esame tenuto dalla commissione appositamente nominata dal consiglio direttivo il quale, su parere della commissione d’esame, valuterà l’ammissione finale del candidato all’Accademia.
«Non ci ergiamo ad essere giudici, non è questo il nostro ruolo e la nostra finalità – spiega Eduardo Ore, Maestro pizzaiolo – Il nostro compito è di selezionare i migliori pasticceri, pizzaioli e panificatori che dimostrino grande capacità nella lavorazione del lievito madre. L’obiettivo è di promuovere e diffondere la cultura della qualità e per far questo serve competenza».
Una volta superato l’esame, il nuovo membro dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano riceverà la targa con il logo dell’Associazione da poter esporre nel proprio esercizio commerciale e potrà utilizzare il logo dell’Associazione sul materiale di comunicazione della propria attività.
«L’Accademia rappresenta un punto d’unione per esaltare l’eccellenza del “saper fare” di pasticceri, pizzaioli e panificatori – conclude il Maestro panificatore Ezio Marinato – Assieme ai colleghi formiamo una grande team che rappresenta come la qualità nella lavorazione dei lievitati non conosca confini».
I requisiti fondamentali per accedere all’esame sono di aver lavorato almeno da dieci anni il lievito madre e utilizzare ingredienti solo di prima scelta. L’utilizzo di preparati, semilavorati, sostituzioni o surrogati del lievito madre è espressamente vietata.
Ufficio Stampa & PR
M: Comunicazione
Micaela Scapin
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Sara Negro – Junior account
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http://www.micaelascapin.it
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.