Di Fulvio Falbo.
Nasce l’Oasi della Finocchiona IGP, un progetto che si colloca nel cuore della Toscana, precisamente nei luoghi dove la tradizione della Finocchiona IGP ha preso forma. Questo nuovo spazio non è solo un rifugio per la biodiversità, ma rappresenta anche un impegno concreto per la sostenibilità e la tutela degli impollinatori. Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP ha avviato questa iniziativa in collaborazione con 3Bee, un’azienda specializzata nella tecnologia per la protezione degli ecosistemi, e realtà locali come l’apicoltura Golden Eyes e Sapori della Toscana. L’obiettivo è chiaro: promuovere la biodiversità e garantire un ambiente favorevole alla produzione di fiori e semi di finocchio, elementi essenziali per la creazione della Finocchiona IGP.
L’Oasi della Finocchiona IGP sarà situata nei pressi dei campi di finocchio dell’azienda agricola Sapori della Toscana. Questo ecosistema vivente è progettato per favorire una coesistenza armoniosa tra agricoltura e natura. L’area ospiterà alveari tecnologici Hive-Tech, dotati di sensori avanzati per monitorare la salute delle api e i parametri ambientali. Questi strumenti permetteranno di raccogliere dati cruciali sullo stato dell’ecosistema, contribuendo a una gestione più consapevole delle risorse naturali. Inoltre, saranno realizzati rifugi per impollinatori selvatici, creando habitat sicuri per insetti fondamentali nell’impollinazione. La piantumazione di alberi e arbusti nettariferi offrirà cibo e riparo agli impollinatori, mentre l’introduzione di coccinelle aiuterà a proteggere le coltivazioni di finocchio dagli afidi in modo naturale.
Negli ultimi mesi, sono state piantate cinquanta specie autoctone che costituiranno il cuore dell’Oasi. Tra queste, tigli, ciliegi, meli e biancospini si affiancheranno al rosmarino, creando un ambiente ricco di biodiversità. Questo piccolo bosco non solo fornirà nutrimento agli impollinatori ma contribuirà anche all’assorbimento di anidride carbonica, migliorando la qualità dell’aria e del suolo circostante.
L’Oasi rappresenta un laboratorio vivo dove natura e tecnologia si fondono. I sensori Hive-Tech garantiranno un biomonitoraggio continuo, raccogliendo informazioni su variabili come la densità degli impollinatori e il livello di inquinamento. Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, sottolinea l’importanza di questo progetto: “La Finocchiona IGP è il frutto di un legame indissolubile con il nostro territorio. Con l’Oasi, vogliamo non solo preservare questo equilibrio ma anche valorizzarlo.” Antonella Gerini, Vicepresidente del Consorzio, aggiunge che “qualità e rispetto per l’ambiente sono un binomio imprescindibile”, evidenziando come l’Oasi sia un passo significativo verso una maggiore sensibilizzazione del pubblico riguardo alla tutela della natura.
Le api e gli altri impollinatori non sono solo simboli di equilibrio ambientale; sono attori principali in un modello produttivo sostenibile. L’attrazione delle api verso il finocchietto selvatico è fondamentale per garantire la salute delle coltivazioni e la qualità del prodotto finale. La Finocchiona IGP non è solo un salume; è il risultato di una tradizione che si intreccia con l’ambiente circostante.
In futuro, l’Oasi della Finocchiona IGP sarà ampliata ulteriormente. Sono previste iniziative educative rivolte alle scuole di ogni grado, con l’intento di sensibilizzare i più giovani sull’importanza della tutela del territorio. Il Consorzio desidera coinvolgere le nuove generazioni affinché comprendano quanto possa essere semplice contribuire alla salvaguardia dell’ambiente anche attraverso piccoli gesti quotidiani.
Il progetto si propone quindi come punto di riferimento per la tutela dell’ambiente in Toscana. Si mira a creare una nuova consapevolezza riguardo alla relazione tra biodiversità, territorio e qualità alimentare. La Finocchiona IGP diventa così non solo un prodotto da gustare ma anche un simbolo di impegno verso pratiche agricole responsabili e sostenibili.
Nato nel 1975 a Torino, lavora come Sales nel campo dell’Information Technology da oltre 25 anni.
Questa iperspecializzazione tecnica/tecnologica – per contrappasso – ha portato Fulvio ad appassionarsi a tutto quello che ha a che fare con la capacità umana di produrre bellezza e genuinità.
Con queste premesse – complici numerosi viaggi – ha iniziato un percorso di formazione personale e di ricerca in ambito Enogastronomico.
Laureato in Scienze Economiche e Giuridiche con specializzazione in Gastronomia, Ospitalità e Territorio. Da poco è diventato Sommelier del Riso ed ha frequentato corsi per degustazione e abbinamento del vino.
Referente per Torino e Provincia di Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale e articolista di Epulae News Food and Wine Web Magazine per l’Italia.