
Si è svolto a Milano l’evento di Federalimentare, “Expo 2015: 10 anni dopo. Nutrizione, Innovazione, Sostenibilità”. A Palazzo Visconti rappresentanti del mondo accademico, scientifico, associativo e istituzionale si sono confrontati sull’eredità di Expo 2015 e sulle tematiche fondamentali che accompagnarono l’Esposizione Universale milanese quali: alimentazione, sostenibilità, salute e nutrizione.
A distanza di 10 anni è emerso come Expo 2015 non sia stato un evento espositivo ma un progetto globale che ha dato il via all’innovazione nel settore alimentare, gettando le basi per il suo progresso e il suo sviluppo fin dalla scelta del tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Quel messaggio è stato rivoluzionario: ha ispirato e promosso nuove metodologie di studio nel campo delle scienze, delle tecnologie, nei settori sociali, economici e produttivi introducendo nelle agende politiche degli Stati l’alimentazione e la nutrizione come elementi imprescindibili per il progresso umano.
Lo sviluppo sostenibile del cibo a livello globale è ormai una priorità. La FAO, l’ONU e le conclusioni dell’ultimo G7 sull’Agricoltura tenutosi ad Ortigia in Sicilia hanno ribadito questa necessità: soddisfare la domanda crescente di cibo proveniente dai Paesi in via di sviluppo e dal Sud del Mondo integrando fra loro la dimensioni ambientale, sociale ed economica.
Il compito di intercettare il bisogno crescente di cibo sicuro e per tutti è riservato all’industria alimentare, alle Istituzioni, al mondo della ricerca, delle tecnologie, a quello scientifico fino al coinvolgimento degli stakeholder. È nella loro interconnessione virtuosa e nello sviluppo positivo di obiettivi comuni che si potrà sostenere il Pianeta e il benessere sostenibile per le future generazioni.
Per Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare: “Expo 2015 è stato un progetto globale sulla sicurezza alimentare, sulla sostenibilità, sull’energia e sulla salute. Oggi quel progetto è diventato un punto cardine dell’agenda sia dell’Unione Europea che delle Nazioni Unite. Chiunque abbia vissuto a Milano in quegli anni dice ora: c’è una Milano prima dell’EXPO e una Milano dopo l’EXPO. Infatti, l’evento non esaurì la propria propulsione in quei sei mesi del 2015, ma portò una svolta duratura in termini di indotto economico, infrastrutture e turismo. Allo stesso modo, quell’esperienza ha costituito una svolta importantissima anche per il settore agroalimentare. Per questo, l’incontro di oggi non vuole essere una celebrazione di quanto fatto allora, ma si propone di analizzarne le ricadute, evidenziando come quel seme gettato dieci anni fa qui a Milano abbia germogliato a beneficio di tutti, in Italia, ma anche fuori dai nostri confini”.
Letizia Moratti, Europarlamentare, ha osservato: “L’obiettivo di Expo era quello di dare alla città un progetto duraturo nel tempo che legasse il tema della nutrizione alla cultura e all’innovazione. Il tema scelto per Expo, ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’, è oggi più attuale che mai. I cambiamenti climatici, le disuguaglianze e lo spreco di cibo lo rendono un filo conduttore tra la visione di allora e le sfide presenti. Expo ha posto le basi per progetti che uniscono salute, alimentazione e ambiente. Oggi porto avanti quell’impegno sia a livello nazionale che europeo, promuovendo politiche che tutelino le persone e il pianeta. Nutrire il pianeta significa garantire sostenibilità, equità e benessere. È una responsabilità globale che richiede azioni concrete. L’eredità di Expo è duplice: da un lato un impatto di tipo materiale, sotto il profilo turistico e infrastrutturale, dall’altro un impulso a livello culturale con riferimento ai progetti nel campo dell’educazione alimentare, della tutela ambientale e della salute”.

Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha spiegato: “All’Istituto Mario Negri abbiamo ragionato partendo dal presupposto che, come i farmaci, anche il cibo che mangiamo contiene componenti chimici. Quindi, ci siamo posti una domanda: perché non partire dalla nostra esperienza di anni di studio sul cibo per osservare i diversi effetti che ha sulla salute delle persone? Da qui sei anni fa è nato IIPH -Italian Institute for Planetary Health, una società consortile tra Istituto Mario Negri e Università Cattolica del Sacro Cuore, che adotta questo approccio e ha prodotto già dei risultati interessanti. L’idea di essere partiti da Expo 2015, che ha posto l’accento sull’importanza della nutrizione, e di non aver disperso quell’esperienza, è stata per noi una fonte preziosa. La nostra cultura, infatti, impatta moltissimo sull’alimentazione, sui nostri piatti, grazie anche alla dieta Mediterranea, per cui per vivere bene e in modo sano occorre incrociare molteplici fattori tra cui nutrizione, società ed economia”.
Angelo Riccaboni, Professore Ordinario di Economia Aziendale all’Università di Siena, ha sottolineato: “Expo è stato un evento che ha inciso in maniera significativa sulla nostra consapevolezza, portando i temi legati all’agroalimentare a livello globale. È stato un anno straordinario, che ha segnato l’avvio di un percorso capace di unire sostenibilità e cibo. L’unico settore in cui il nostro Paese è riconosciuto come una vera e propria superpotenza è proprio quello alimentare. Oggi è più che mai necessaria una visione olistica, che integri dimensioni sociale finanziaria e ambientale. Il limite del Green Deal europeo è stata un’eccessiva regolamentazione, ma per le imprese italiane la sostenibilità rappresenta un vantaggio competitivo e una concreta convenienza. Le sfide che ci attendono impongono di sostenere in particolare le piccole e medie imprese, puntando sulla bellezza unita a sostenibilità ed economicità. Essere sostenibili significa infatti ridurre i rischi legati ai cambiamenti climatici, ma anche attrarre la finanza, sempre più attenta a questi aspetti. In questo contesto, parole chiave come investimenti, innovazione e competitività assumono un valore decisivo per il futuro”.
Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università Statale di Milano, ha dichiarato: “Sono passati dieci anni dall’Expo di Milano, ma il percorso è iniziato quasi vent’anni fa. L’Expo non è stata solo una fiera, ma un’operazione culturale che ha aiutato a riflettere sul rapporto tra nutrizione, salute, economia e sviluppo. Allora la priorità era la fame, oggi invece muoiono più persone per eccesso di cibo che per difetto. L’OMS indica l’obesità come il problema più urgente del nostro tempo. Grazie all’Expo la cultura alimentare è cresciuta, ma rischiamo di perdere tradizioni fondamentali, come la dieta mediterranea. Se non interveniamo, per la prima volta nella storia una generazione potrebbe vivere meno della precedente. Dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere i principi emersi con l’Expo, adattandoli alle sfide attuali”.
Luigi Galimberti, Presidente ToSeed Partners Agrifood Investment, ha affermato: “All’Italia, dieci anni dopo l’Expo 2015, è rimasto molto. Quell’evento ha lasciato un’impronta profonda nella vita di tutti noi. Personalmente fui colpito dalla portata e dalla forza del messaggio e in quel momento iniziai a chiedermi se fosse possibile costruire un modello di agricoltura capace di produrre di più, consumando meno. Da lì è cominciato un percorso che oggi, con i risultati ottenuti, posso dire mi abbia dato ragione. In quegli anni si parlava molto di cibo, sostenibilità e della sfida di nutrire la popolazione mondiale del 2050. Credo che, come è successo a me, anche molti altri siano stati ispirati da quell’Expo a immaginare e costruire un’agricoltura veramente sostenibile”.
Press Office

Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.