
LA CANTINA SARDA CONQUISTA IL PREMIO ECOFRIENDLY 2026
La guida “Vinibuoni d’Italia” ha assegnato il riconoscimento a sei sole aziende in tutta Italia.
Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra: “Qui la natura non fa da sfondo, ma è l’autentica protagonista”.
Siddùra si conferma una delle cantine più sostenibili e vicine all’ambiente a livello nazionale. La Guida Vinibuoni d’Italia ha premiato la cantina sarda con il riconoscimento “Ecofriendly 2026” per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente.
Siddùra è una delle sei cantine a livello italiano che si possono fregiare di un riconoscimento che valorizza il ruolo delle aziende all’interno del concetto di sostenibilità e salvaguardia del proprio territorio di appartenenza.
La guida Vinibuoni d’Italia, tra le più autorevoli del settore, da anni promuove e valorizza le cantine che si stanno impegnando con progetti che interpretano i valori green. Nel corso degli anni le aziende vitivinicole sono cresciute e Vinibuoni d’Italia anche in questa edizione le ha messe in evidenza con un’icona a loro dedicata, quella della bottiglia da cui emerge una foglia simbolo di vita e di speranza per un futuro più “verde”.
«Essere tra le sole sei cantine in Italia a ricevere il Premio Ecofriendly 2026 di Vini Buoni d’Italia è un riconoscimento che ci rende orgogliosi, perché conferma una scelta fatta fin dall’inizio: la sostenibilità per noi non è un traguardo, ma un principio fondante, un metodo quotidiano – sottolinea Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra -. Abbiamo investito nel cuore della Gallura, perché qui la natura non è solo sfondo, ma protagonista. È un territorio complesso, con caratteristiche pedologiche uniche, dove il granito, il clima e il vento modellano il carattere dei nostri vini. La nostra responsabilità è proteggerlo”.

Nella foto, Mattia Piludu
Siddùra è entrata così nel novero dell’eccellenza assoluta dal punto di vista di tutela e rispetto dell’ambiente, aggiudicandosi il premio “Ecofriendly 2026” tra le 1042 aziende segnalate. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione dell’anteprima nazionale di Vinibuoni d’Italia 2026, al Teatro Puccini di Merano, lo scorso novembre, all’interno della 34ª edizione del Merano WineFestival. Siddùra è stata insignita insieme a realtà di primo piano dell’enologia nazionale: Tenuta Roveglia (Lombardia); Villa Sandi (Veneto); ColleMassari (Toscana); San Salvatore (Campania) e Cantine Paolo Leo (Puglia).
“La sostenibilità per Siddùra significa ascoltare la vigna. Le nostre piante sono oggi più forti e resilienti proprio perché negli anni abbiamo adottato un approccio colturale lungimirante, capace di accompagnare il cambiamento climatico e non subirlo – spiega ancora il manager di Siddùra -. Lavoriamo in un sistema integrato, lontano dalle tecniche convenzionali e nel rispetto di un disciplinare rigoroso: salvaguardia delle risorse idriche, valorizzazione delle buone pratiche della tradizione. Tecnologie come l’irrigazione intelligente e le stazioni di monitoraggio – dal meteo al controllo degli insetti – ci permettono di prevenire e intervenire il meno possibile, lasciando che sia la natura a fare il suo percorso. Questa visione coinvolge anche la vita della cantina. Produciamo vini dal profilo più naturale possibile, con livelli di solfiti ben al di sotto dei parametri di legge. Abbiamo introdotto solo vetro riciclato e alleggerito le bottiglie, un gesto concreto in termini di sostenibilità che si traduce in un risparmio importante di Co2 pari a 32.500kg complessivi . E grazie all’impianto fotovoltaico immettiamo energia pulita nella rete locale, generando valore anche per la comunità. Oggi sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. La sostenibilità per noi è responsabilità verso la terra, verso chi ci lavora, verso chi sceglie i nostri vini. Vogliamo continuare così, passo dopo passo, con il coraggio di guardare avanti e il rispetto di ciò che ci ha reso quello che siamo.»
Un premio, dunque, che conferma l’impegno di Siddùra verso la transizione ecologica, in linea con un percorso iniziato con l’applicazione di una serie di tecniche di risparmio nell’utilizzo delle risorse naturali. La sostenibilità non si esaurisce in vigna e in cantina, ma rappresenta una mappa operativa che si sviluppa su principi socialmente equi ed economicamente competitivi.

Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.
