Una vacanza in Borgogna suggerisce le attività all’aria aperta dai ritmi contenuti, lenti e senza stress. Facilmente raggiungibile dall’Italia in auto o in treno, la regione si visita in macchina, in bicicletta, a piedi, a cavallo, ma anche navigando sui fiumi e su canali e addirittura dall’aria in mongolfiera. Numerosi sono i noleggi di biciclette elettriche e non, centri equestri e barche, le famose houseboat con posti letto nelle cabine, che si guidano fai-da-te senza patente nautica dopo un breve briefing. Si possono prenotare anche dall’Italia: un quarto d’ora di lezione teorica è quanto necessario a capire le elementari regole per far scivolare queste barche sull’acqua, poi si può partire. Alla prima è chiusa che si affronta si ammira il magico gioco d’acqua che sale e scende tra paratie di ferro facendo da “ascensore” idraulico alle barche per risalire il corso di un fiume o scendere evitando le rapide.
I canali sono l’emblema di questo tipo di vacanza: queste vie d’acqua, nate per i trasporti e il commercio, sono ideali per chi vuol vivere a stretto contatto con una natura generosa e serena e godere il fascino della civiltà lenta, quell’abbandonarsi al fluire delle cose lungo la ragnatela di corsi d’acqua che percorre tutta la regione. Sono quasi 1200 i chilometri di fiumi navigabili e canali, ormai quasi abbandonati dalla navigazione commerciale, che costituiscono un patrimonio d’eccezione costruito tra il XVII e il XIX secolo per sfruttare la posizione della Borgogna che si trova proprio allo spartiacque dei tre principali fiumi francesi, la Senna, la Loira e il Rodano. Messo così in comunicazione l’Atlantico con il Mediterraneo attraverso vie d’acqua naturali intersecati da canali con chiuse, le grosse chiatte chiamate péniche sono state per molto tempo il mezzo di trasporto ideale per rifornire di pietre, legnami, vino e grano il nord della Francia e per muovere ogni genere di altre mercanzie. Oggi portano in giro i turisti e le loro biciclette.
Il canale di Borgogna inaugurato nel 1808 dopo quasi un secolo di enormi lavori ne raccontano oggi la storia travagliata in piccoli musei disseminati nella regione. Ad Auxerre che si specchia nelle acque del fiume Yvonne lungo le sue rive in estate attraccano a dozzine le casette galleggianti grandi e piccole cariche di comitive di amici, oppure rifugio di coppie solitario e romantico. Ogni canale ha la sua vita, il suo paesaggio, le sue caratteristiche. Fondamentale è ricordarsi di caricare bordo biciclette per tutti i passeggeri per poter scendere a terra e scoprire la Borgogna più segreta addentrandosi nei piccoli villaggi che sembrano acquerelli di un pittore, con il mercato della piazza, il castello rosicchiato del tempo e la pieve romanica abbandonata nella campagna. E’ dall’acqua che si coglie una prospettiva inusuale delle numerose abbazie della Borgogna e gli angoli caratteristici della Borgogna più segreta.
Un’altra città della regione estesa Borgogna-Francia Contea da cui è possibile imbarcarsi per effettuare escursioni fluviali è Besançon, in posizione raccolta su un’ansa del fiume Doubs che racchiude tutta la città vecchia ai piedi dell’imponente Cittadella, la fortezza costruita dall’architetto Vauban, ingegnere militare di re Luigi XIV. Chi ama le passeggiate si divertirà a visitare il centro cittadino ammirando gli edifici storici, le chiese, i palazzi disseminati in vie e piazze animate per lo shopping in ampie aree pedonali. Particolarmente suggestiva è la passeggiata sulle rive del Doubs da cui si coglie bene la visione dei bastioni costruiti da Vauban più di 300 anni fa.
Per ritemprarsi il ristorante bistrot La Charette in riva al fiume dispone di una sala privata al piano rialzato e una gradevole terrazza all’aperto d’estate. Chiuso domenica sera e lunedì sera, offre un servizio di qualità in un ambiente informale e rilassato. Lo chef Yohan Grenot propone una cucina inventiva e di altri tempi, con piatti come crudo di trota accompagnato da verdurine, mozzarella e tartare di pomodoro con battuta di salsa al basilico, pesce di mare fresco come dentici e branzini e tra i dessert la classica creme brûlée francese o una più originale soupe di fragole al profumo di menta.
Info:
Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.