Dopo cinque anni di crescita continua, il più grande evento del gruppo Vinexposium entra in una nuova fase e si afferma come il mercato in cui vengono affrontate le principali questioni geoeconomiche, sociali e ambientali legate al vino e agli alcolici.
•4.074 ESPOSITORI DA 48 PAESI
•40.000 VISITATORI PROVENIENTI DA 155 PAESI
•126 CONVEGNI E MASTERCLASS SULL’UFFICIALE SU! PROGRAMMA THE OFF, UN LINE-UP DI EVENTI IN 200 SEDE PARIGINE.
Ospitato a febbraio in un periodo chiave dell’anno, Wine Paris e Vinexpo Paris offrono un punto focale coeso per gli operatori del settore incentrato su una gamma completa, pertinente e inclusiva di prodotti che mette in mostra le regioni del vino e degli alcolici in tutto il mondo.
Sostenuta dallo slancio accumulato nel corso delle sue quattro mostre precedenti, nel 2024 la fiera si è affermata come il punto di incontro della comunità globale del vino e degli alcolici. Nel 2024, ancora più produttori internazionali si uniranno a Wine Paris e Vinexpo Paris (+59%) sia con nuovi partecipanti (12 nuovi paesi) che con spazi più estesi (+53% di spazio espositivo per gli espositori internazionali).
EDITORIALI
1° Di Christophe Navarre Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vinexposium
Vinexposium è diventato un vero e proprio motore che valorizza fortemente i colori del settore del vino e degli alcolici. Oggi, il gruppo è un leader che costruisce il futuro attraverso l’innovazione e un impegno costante per l’eccellenza. Per la quinta edizione, Wine Paris & Vinexpo Paris si afferma come l’evento imperdibile per il nostro settore e il primo grande evento internazionale dell’anno. Nel 2023, i 36.334 visitatori di tutti i continenti hanno incontrato, scoperto, si sono confrontati con operatori provenienti da 42 Paesi produttori. Per l’edizione 2024 abbiamo l’ambizione di andare oltre. L’industria del vino e degli alcolici oggi è un mondo ad un bivio. Deve affrontare molteplici sfide come il cambiamento climatico, le mutevoli aspettative dei consumatori, i conflitti geopolitici sullo sfondo di questioni economiche e commerciali. In questo contesto, tutta la filiera del vino e degli alcolici è alla ricerca di soluzioni che ne supportino la necessaria evoluzione. Vinexposium ha un ruolo chiave da svolgere nei confronti degli operatori in qualità di partner della filiera su scala internazionale. Dopo cinque anni di continua crescita, il più grande evento del Gruppo Vinexposium entra in un nuovo ciclo e si sta affermando Il mercato del vino e degli alcolici si gioca sempre più sullo scacchiere globale tra sconvolgimenti geopolitici, nuove legislazioni ed evoluzioni dei gusti dei consumatori. Wine Paris & Vinexpo Paris svolge un ruolo essenziale offrendo la possibilità di accedere al mercato globale per rispondere alle sfide del business odierno e alle aspettative future. Con oltre 50 paesi e 40.000 visitatori attesi, Wine Paris & Vinexpo Paris 2024 risponde alle aspettative proponendo un’offerta sempre più internazionale, con più paesi, più visitatori, più contenuti, più incontri d’affari, più scoperte e una dimensione umana unica e sempre di forte impatto. Dal 12 al 14 febbraio 2024, Wine Paris & Vinexpo Paris offrirà a tutti gli operatori presenti un’esperienza aperta al mondo, una riflessione sul futuro della filiera e su tutte le potenzialità di un’offerta internazionale nel cuore della capitale mondiale dell’ “art de vivre”. È motivo di grande orgoglio partecipare alla realizzazione di un evento che ogni anno cresce di dimensioni e non rinuncia a nessuna ambizione. Eccellente salone a tutti!
Christophe Navarre Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vinexposium
2° Rodolphe Lameyse Direttore Generale di Vinexposium
L’industria del vino e degli alcolici oggi è un mondo ad un bivio. Deve affrontare molteplici sfide come il cambiamento climatico, le mutevoli aspettative dei consumatori, i conflitti geopolitici sullo sfondo di questioni economiche e commerciali. In questo contesto, tutta la filiera del vino e degli alcolici è alla ricerca di soluzioni che ne supportino la necessaria evoluzione. Vinexposium ha un ruolo chiave da svolgere nei confronti degli operatori in qualità di partner della filiera su scala internazionale. Dopo cinque anni di continua crescita, il più grande evento del Gruppo Vinexposium entra in un nuovo ciclo e si sta affermando Il mercato del vino e degli alcolici si gioca sempre più sullo scacchiere globale tra sconvolgimenti geopolitici, nuove legislazioni ed evoluzioni dei gusti dei consumatori. Wine Paris & Vinexpo Paris svolge un ruolo essenziale offrendo la possibilità di accedere al mercato globale per rispondere alle sfide del business odierno e alle aspettative future. Con oltre 50 paesi e 40.000 visitatori attesi, Wine Paris & Vinexpo Paris 2024 risponde alle aspettative proponendo un’offerta sempre più internazionale, con più paesi, più visitatori, più contenuti, più incontri d’affari, più scoperte e una dimensione umana unica e sempre di forte impatto. Dal 12 al 14 febbraio 2024, Wine Paris & Vinexpo Paris offrirà a tutti gli operatori presenti un’esperienza aperta al mondo, una riflessione sul futuro della filiera e su tutte le potenzialità di un’offerta internazionale nel cuore della capitale mondiale dell’ “art de vivre”. È motivo di grande orgoglio partecipare alla realizzazione di un evento che ogni anno cresce di dimensioni e non rinuncia a nessuna ambizione. Eccellente salone a tutti! Christophe Navarre Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vinexposium come il marketplace dove si affrontano anche le grandi sfide economiche e sociali legate al mondo del vino e degli alcolici. Oltre al grande successo commerciale, che anche quest’anno si conferma (aumento del 28% della superficie, apertura di un nuovo padiglione dedicato ai produttori internazionali), Wine Paris & Vinexpo Paris è un evento che facilita gli scambi per dare risposte alle problematiche di oggi e di domani. Il suo posizionamento a Parigi, la reputazione del suo marchio, conosciuto da oltre 40 anni, la ricchezza e la qualità della sua offerta di contenuti, il suo legame intimo e appassionato con gli operatori della filiera, lo rendono un evento unico. Un evento pieno di anima che attrae, riunisce, muove le linee, apre nuovi territori e accelera i cambiamenti di un’intera professione. Abbiamo riunito tutti questi elementi in un unico luogo e tempo per rendere Wine Paris & Vinexpo Paris l’evento strategico dell’inizio del 2024. Appuntamento dal 12 al 14 febbraio 2024 a Paris Expo Porte de Versailles!
Rodolphe Lameyse Direttore Generale di Vinexposium
IL GUSTO DELLA SCOPERTA
Nonostante un rallentamento del consumo complessivo di vini e alcolici, la tendenza del consumatore è quella di scoprire nuovi orizzonti, con il desiderio di nutrire la propria curiosità con un’ampia varietà di denominazioni, vitigni, territori, ecc. I vini del nuovo mondo stanno guadagnando popolarità. Alcuni stanno vincendo premi, come i vini americani, i grandi vincitori dei Decanter World Wine Awards nel 2023 (con 265 medaglie). Insieme agli Stati Uniti sul podio dei vini stranieri pluripremiati, anche i vini cinesi fanno notizia con 274 vini cinesi premiati nel 2023, tra cui i vini rossi secchi dello Xinjiang, del Ningxia e dello Shandong, che quest’anno hanno vinto le medaglie d’oro cinesi. Anche il mercato degli alcolici è molto vivace con alcolici prodotti a tutte le latitudini. Un’apertura mentale che premia il pisco, il mezcal e la tequila, mentre il whisky seduce gli indiani, il rum il Regno Unito e il cognac il Giappone. Senza dimenticare il sake, un distillato fermentato complesso che viene sempre più importato in Occidente. Infine, altre aree di scoperta, i vini rosati francesi DOP e i vini arancioni conquistano il cuore dei Millennials e i vini dell’Alvernia stanno riscuotendo un grande successo, grazie ai “vini vulcanici”. Man mano che l’interesse dei consumatori si intensifica, si aprono le porte ad entusiasmanti opportunità per i produttori e distributori internazionali attesi ancora più numerosi a Wine Paris & Vinexpo Paris 2024. Molti altri paesi saranno ampiamente rappresentati con la prima partecipazione della Nuova Zelanda; grandi nomi come Treasury Wine Estates (Penfolds) e per la prima volta Wine Australia for Australia; il Sudafrica sarà presente con Meerendal e per la prima volta Uniwines, Overhex Wines International, Amaya Wines – Slent Farms, Bruce Jack Wines, Germanier Wines e Waterklof; gli stati della California, New York, Oregon e la prima partecipazione dello Stato della Virginia per gli Stati Uniti; il Sud America sarà presente anche a Parigi con Bodega Garzón, una delle grandi cantine tradizionali dell’Uruguay o Casablanca Valley per il Cile. La Germania, la Slovenia, il Libano e il Sudafrica raddoppieranno la loro superficie espositiva.
LA CRESCITA DI NO/LOW
Tra le tendenze sorprendenti osservate negli ultimi anni a Wine Paris & Vinexpo Paris, No/Low, contrazione delle nozioni di astinenza, “senza alcol”, e moderazione, “basso contenuto alcolico”, sta attirando un numero crescente di consumatori. Se i Millennials e la Generazione Z giocano un ruolo di primo piano in questa evoluzione (il 44% dei consumatori No/Low ha un’età compresa tra i 18 e i 25 anni – fonte Sowine/ Dynata 2023), il trend è riscontrabile sulle tavole dei ristoranti stellati Michelin e nessun Paese ne è immune. Francia, Germania, Finlandia e Paesi Bassi sono nelle prime posizioni per la richiesta di vino analcolico. Per quanto riguarda il vino a bassa gradazione alcolica, la Norvegia, gli Stati Uniti e i Paesi Bassi sono i maggiori consumatori. Alcuni governi incoraggiano persino i consumatori ad optare per vini con una gradazione alcolica bassa. Nel Regno Unito, il governo ora consente la dealcolazione del vino sfuso, il che incoraggerà l’aumento delle bevande alternative a quelle alcoliche. In Australia, il governo ha fornito una sovvenzione di 4 milioni di dollari australiani per promuovere la qualità e l’innovazione nel fiorente mercato dei vini a basso contenuto alcolico e analcolici. Ovunque, da Liegi, a Londra, Dublino, Berlino, San Francisco, New York e Chicago stanno facendo la loro comparsa nuovi concetti di bar analcolici. Allo stesso tempo, i rivenditori e i marchi stanno innovando per soddisfare le aspettative dei consumatori (ad esempio Waitrose e Diageo nel Regno Unito). Il mercato globale No/Low ha superato gli 11 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 7% del volume in 10 mercati chiave (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Sud Africa, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti). I volumi delle bevande analcoliche sono aumentati del 9% nel 2022. Tra agosto 2021 e agosto 2022, le vendite totali di bevande analcoliche negli Stati Uniti sono state di 395 milioni di dollari, con una crescita in 12 mesi del +20,6%*. Tuttavia, le soglie per l’etichettatura No/Low variano da paese a paese. Nel Regno Unito, la soglia per l’etichettatura “senza alcol” è attualmente dello 0,05% di gradazione alcolica. Il Ministero della Sanità del governo britannico sta attualmente avviando una consultazione sull’innalzamento di tale soglia allo 0,5%; ciò consentirebbe alla Gran Bretagna di allinearsi con paesi come Stati Uniti, Danimarca, Germania, Australia, Svezia, Portogallo e Belgio. Wine Paris & Vinexpo Paris è testimone dei cambiamenti in atto all’interno del settore e ha registrato un aumento degli espositori No/Low con un +50% per i vini analcolici, che si affiancheranno a quelli a basso contenuto alcolico/hard seltzer, ai “Ready To Drink” (RTD) analcolici e ai distillati analcolici. Citiamo alcuni player europei presenti in fiera. Sul versante francese, Le Petit Béret, Pierre Chavin, Moderato, Sober Spirits, French Bloom, Ousia, Les Jardins de l’Orbrie / So Jennie, Vins Becat, JNPR Spirits; sul versante belga, Univers Drink, Neobulles e Nona Drinks; Zénothèque in Germania e Bottega in Italia.
*Dati dell’International Wine and Spirits Research (IWSR).
LA PREMIUMIZZAZIONE
La premiumizzazione nell’industria del vino e degli alcolici è una tendenza da diversi anni. I consumatori sempre più edonisti, soprattutto nei paesi sviluppati, mostrano un crescente interesse per i prodotti premium, i vini rari, gli alcolici premium e le esperienze di degustazione esclusive. Questa tendenza è alimentata dal desiderio di qualità, autenticità e differenziazione. Cercando di compensare il costo della vita e le pressioni inflazionistiche, i consumatori, soprattutto nei mercati maturi, sono selettivi su come spendere i loro soldi in alcolici. Vogliono bere meno ma meglio. Un recente rapporto dell’International Wine and Spirits Research (IWSR) illustra questa tendenza osservando che, sebbene le vendite siano diminuite (-2% nel 2022), i consumatori di età inferiore ai 40 anni stanno mostrando un rinnovato interesse. Allo stesso modo, mentre i volumi totali di vino consumati sono diminuiti negli Stati Uniti nel 2022, il segmento del vino premium è cresciuto del 6%, secondo i dati IWSR. L’aumento del tenore di vita delle popolazioni sta anche facilitando lo sviluppo di segmenti di vino più costosi in alcuni mercati. Inoltre, si prevede che la categoria «Ready To Drink» (RTD) raggiungerà i 40 miliardi di dollari entro il 2027, grazie alla crescita di cocktail e prodotti di alta gamma (fonte: IWSR).
L’ASCESA DEI DISTILLATI
Dalla pandemia, il mercato degli alcolici ha vissuto un periodo di crescita a livello globale, trainato dalla cultura dei cocktail, dalla popolarità degli alcolici artigianali e dagli RTD in continua espansione. Si prevede che la categoria delle bevande ready-to-drink (RTD) crescerà del 12% in volume tra il 2022 e il 2027, raggiungendo i 40 miliardi di dollari entro il 2027 (fonte: IWSR). I distillati stanno guadagnando terreno negli Stati Uniti, con il successo della tequila, del mezcal e del whisky americano, le tre categorie più esportate dagli Stati Uniti nel 2022. I ricavi del mercato del whisky, favoriti da una legislazione statunitense più favorevole all’esportazione, sono stati pari a 88,07 miliardi di dollari nel 2023, una crescita trainata dalla premiumizzazione (fonte: IWSR). Secondo il rapporto Global Whisky Market Overview 2023-28 di Bonafide Research, si prevede che il mercato globale del whisky raggiungerà i 127,53 miliardi di dollari entro il 2028, rispetto agli 88,85 miliardi di dollari del 2022, con un aumento del tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6,34%. I produttori e i distributori di whisky europei e americani saranno presenti a Wine Paris & Vinexpo Paris 2024. Francia: Maison de la Mirabelle (Distillerie de Rozelieures), Distillerie du Golfe, Distillerie Castan, Distillerie Valour+Lemaire, Hawkins Distribution, T.O.S Distillery, Maison Bache-Gabriels, Les Bienheureux, VIP Wines & Spirits, Distillerie des Hautes Terres, Arspirits, ALB Wine & Spirits, Michel Couvreur Scotch Whiskies, Distillerie Warenghem, Liquoristerie de Provence, Zero Nine Spirits, Les Eaux-de-Vie J. e M. Lehmann, Maison Daucourt, Château du Breuil, BCMB Alba-Aikan Whisky. Regno Unito: Cane and Grain International. Irlanda: Gortinore Distillery. Stati Uniti: Distilled Spirits Council of the US, Tennessee Distilling. Belgio: Radermacher Distillery, Arspirits, Dexowl. Vero riflesso del dinamismo del settore degli alcolici e dei distillati la fiera Wine Paris & Vinexpo Paris 2024 riunirà ancora più espositori nel padiglione Be Spirits, che si amplia ulteriormente con il 25% di spazio in più. L’evento nell’evento riunirà 25 tipi di distillati e alcolici (tequila, umeshu, vermouth, vodka, whisky, malto, mezcal, pastis, prosecco, rum, rum arrangiato, sake, anice, aperitivo, armagnac, birra, brandy, calvados, sidro, cognac, acqueviti, gin, liquore…) con innovazioni e tradizioni all’ordine del giorno. Sarà rappresentata una vasta diversità di territori: dagli Stati Uniti al Giappone, all’Italia, al Regno Unito, al Messico, alla Francia, alla Germania, all’Irlanda, ai Paesi Bassi, alla Polonia, a Singapore, al Canada e la Slovacchia senza citarli tutti. Il 2024 vedrà l’arrivo di nuove categorie all’interno di Be Spirits con l’ingresso di birre e sidri, un’estensione dell’offerta che soddisfa le molteplici aspettative dei consumatori. Il Padiglione Craft, uno spazio dedicato alle scoperte all’interno di Be Spirits, rappresenterà queste tendenze e sarà diviso in 3 aree: alcolici, birre e sidri accanto al No/Low. COMUNIC.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Tutti gli operatori del settore sono colpiti dal cambiamento climatico. Mentre paesi come l’Italia, la Francia, l’Australia e il Cile hanno visto i loro raccolti colpiti da inondazioni, incendi e sbalzi di temperatura, i paesi più settentrionali come la Svezia e il Regno Unito stanno recuperando delle posizioni. La filiera del vino e degli alcolici dipende fortemente dalle condizioni meteorologiche e climatiche, la qualità delle uve utilizzate per la produzione del vino e la maturazione degli ingredienti utilizzati per gli alcolici sono significativamente influenzati da questi fattori. I pericoli prodotti dal cambiamento climatico possono provocare delle alterazioni nelle stagioni di crescita dei vigneti. Inverni più miti o primavere più fredde possono quindi influenzare il ciclo vitale della vite, con conseguenze sulla fioritura, sulla maturazione dell’uva e sul periodo di vendemmia. Ondate di calore prolungate possono anche portare a una maturazione precoce delle uve, che influirà sulla qualità del vino a causa di un contenuto zuccherino troppo elevato e di un’acidità insufficiente. Anche la troppa pioggia o la mancanza di precipitazioni hanno conseguenze negative. Le piogge eccessive portano ad una diluizione del gusto dell’uva e favoriscono lo sviluppo di malattie fungine. D’altra parte, la mancanza di precipitazioni può implicare un forte stress idrico, influenzando la crescita delle viti e la quantità di raccolto. Le gelate tardive primaverili colpiscono le gemme delle viti, riducendo la resa del raccolto. Infine, temporali, incendi boschivi e inondazioni che colpiscono i vigneti e le infrastrutture di produzione di vino possono causare notevoli perdite economiche. Per affrontare queste sfide, molti produttori di vino e alcolici stanno implementando strategie di adattamento, come il cambiamento delle pratiche di viticoltura, la scelta di vitigni più resistenti al clima o l’investimento in tecnologie di gestione del rischio. L’industria esplora anche approcci di sostenibilità per ridurre al minimo il suo impatto sul clima e preservare i territori tradizionali.
LE SFIDE GEOPOLITICHE
La filiera del vino e degli alcolici è strettamente legata a questioni geopolitiche a diversi livelli, tra cui la produzione, la distribuzione, il commercio internazionale e la regolamentazione. I vini e gli alcolici sono prodotti di alto valore che sono spesso soggetti a dazi e barriere commerciali nei negoziati commerciali bilaterali e multilaterali. Le relazioni commerciali quando esistono delle tensioni tra i paesi portano ad aumenti tariffari, che si ripercuotono sulle esportazioni dei prodotti verso determinati mercati. I dazi punitivi imposti dall’Unione europea e dagli Stati Uniti nell’ambito del dossier Boeing – Airbus ne sono un esempio. In un altro caso, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (Brexit) ha avuto un impatto sulle esportazioni di vini e alcolici verso il Regno Unito, un mercato importante per questi prodotti. Nuovi accordi commerciali e modifiche alle normative doganali hanno modificato e continuano a far evolvere le condizioni di accesso al mercato britannico. La tutela delle indicazioni geografiche e dei marchi di vini e alcolici ha un impatto sulla geopolitica del settore. Le controversie tra i paesi produttori in materia di proprietà intellettuale e denominazioni di origine controllata sono fonte di controversie commerciali. Ne è un esempio anche la guerra dello champagne tra Francia e Russia, con la legislazione russa che ora impone ai viticoltori di Champagne di utilizzare la denominazione «vino spumante» e non più «Champagne», ora riservata ai produttori russi. Le sanzioni economiche imposte da alcuni paesi colpiscono il commercio di vini e alcolici allo stesso modo dei conflitti commerciali e dei conflitti armati. Tutti questi fattori influenzano la domanda e le abitudini dei consumatori, che si esprimono attraverso movimenti nazionalisti e persino operazioni di boicottaggio. Le normative nazionali e locali sulla distribuzione, la vendita e la pubblicità delle bevande alcoliche variano da paese a paese e sono influenzate da molteplici cause come le norme culturali e le politiche di salute pubblica. Il settore del vino e degli alcolici è quindi vulnerabile a questioni geopolitiche che possono influenzare il commercio internazionale, la proprietà intellettuale, i costi di produzione e la domanda dei consumatori. Di conseguenza, gli operatori del settore devono monitorare attentamente l’evoluzione delle situazioni geopolitiche e adattarsi di conseguenza per ridurre al minimo i rischi o cogliere le opportunità che si presentano.
LA SOSTENIBILITÀ, DALLA VIGNA AL PACKAGING
La sostenibilità è diventata una questione importante nell’industria delle bevande alcoliche. I consumatori, i produttori e le autorità di regolamentazione e controllo si preoccupano sempre più per l’impatto ambientale di questo settore. Dalla vigna al packaging, lo sviluppo sostenibile diventa imprescindibile per tutti. La gestione sostenibile dei vigneti comporta la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, la conservazione della biodiversità, la gestione dell’acqua e la promozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente. Molte aziende viticole adottano pratiche di viticoltura biologica, dove non utilizzano pesticidi chimici o fertilizzanti sintetici, per sostenere la salute del suolo e la biodiversità. Alcuni coltivatori piantano alberi, siepi e fiori selvatici intorno ai loro vigneti per attirare gli impollinatori, controllare i parassiti in modo naturale e preservare la biodiversità locale. Questi produttori ricercano e valorizzano le varie certificazioni ambientali ottenute, come le etichette biologiche, le certificazioni di gestione forestale sostenibile per le botti di legno o le certificazioni a bassa impronta di carbonio. Forniscono inoltre informazioni sull’impatto ambientale dei loro prodotti sull’etichettatura, consentendo ai consumatori di fare scelte informate. Questa tendenza è apprezzata dai consumatori che acquistano sempre più prodotti sostenibili: secondo l’IWSR, la percentuale di consumatori di vino che attribuisce un alto valore alla sostenibilità nella scelta del vino è aumentata in diversi mercati dal 2021. È il caso degli Stati Uniti e a livello globale in molti paesi come il Regno Unito, l’Australia, la Francia. Anche l’industria del vino e degli alcolici contribuisce a un economia circolare riciclando e riutilizzando gli scarti agricoli, come le vinacce, per la produzione di sottoprodotti utili o per la distillazione di alcolici. Allo stesso tempo, i produttori si sforzano di ridurre l’impronta di carbonio delle loro lavorazioni, riducendo al minimo le emissioni di gas serra legate alla produzione, al trasporto e alla distribuzione dei prodotti. I vigneti e le distillerie possono passare all’energia solare o eolica per alimentare le loro lavorazioni, riducendo la loro impronta di carbonio. Il packaging di vini e alcolici può essere progettato in modo sostenibile utilizzando materiali riciclabili, riducendo il peso delle bottiglie, optando per imballaggi in cartone riciclato ed evitando l’uso eccessivo di plastica. Alcuni produttori riducono il peso delle bottiglie di vino per ottimizzare il consumo di vetro e i costi di trasporto. Utilizzano anche materiali di imballaggio riciclabili, come il vetro riciclato, ed evitano imballaggi non necessari. Alcuni produttori stanno persino esplorando imballaggi alternativi, come i sacchetti per vino sfuso, che hanno un’impronta di carbonio inferiore rispetto alle bottiglie di vetro, o l’uso di cassette o lattine di alluminio. In risposta a questa tendenza crescente, le aziende del settore del vino e degli alcolici stanno integrando sempre più pratiche di responsabilità sociale e ambientale nelle loro lavorazioni. Di fronte alla pressione dei consumatori, molte aziende stanno adottando pratiche sostenibili, ottenendo così un vantaggio competitivo (fonte: BPI-). Tra gli operatori coinvolti in queste iniziative e presenti a Wine Paris & Vinexpo Paris nel 2024 : I Viticoltori Biologici della Nuova Aquitania, presenti con 30 viticoltori e una ventina di denominazioni diverse. Cordier, il gruppo con sede a Bordeaux con ambizioni internazionali che punta ad essere innovativo nel rispetto dei valori ambientali. Veuve Ambal, un’azienda familiare di oltre cento anni in Borgogna, che ha una serie di cuvée certificate dal marchio “Agricoltura Biologica”. Les Grappes, che, per soddisfare le crescenti richieste dei consumatori, seleziona solo vini di viticoltori che vendemmiano e promuove quelli che si impegnano in modo importante, valorizzando i viticoltori che si impegnano in un’agricoltura sostenibile, producono cuvée biologiche e sviluppano metodi di riutilizzo. In Languedoc, Gérard Bertrand si impegna da vent’anni nel campo della biodinamica ed è convinto che una viticoltura in armonia con la natura sia il modo migliore per rivelare la tipicità di un territorio e produrre grandi vini. Nella Valle del Rodano, la Maison M. Chapoutier pone la biodinamica al centro della sua filosofia e la Maison Ravoire ha lanciato nel 2023 la sua gamma di bottiglie in grado di essere riutilizzate con il vantaggio di dividere per quattro la sua impronta ambientale e desidera estendere il riutilizzo al 100% della sua gamma entro la fine del 2024 (le referenze già riutilizzate portano il logo del Réseau Consigne). In Italia, Cantine di Verona si impegna a portare avanti pratiche rispettose dell’ambiente e presta particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. In Sud Africa, The Vineyards of uniWines sostiene l’iniziativa Biodiversity in Wine (BWI), una partnership innovativa tra l’industria vinicola sudafricana e il settore della protezione ambientale. Le Vin de l’A in Svizzera sceglie vinificazioni senza l’aggiunta di solfiti o altri input agricoli in modo da rispettare il più possibile il territorio di ogni cuvée. Las Cepas, creata nel 2010 in Spagna, è un’associazione di 6 viticoltori con sede nella Rioja Alta che praticano l’agricoltura biologica e i cui vigneti coesistono in un ambiente naturale ad alta biodiversità. In Portogallo, Quinta de Chocapal ha ha scelto un tipo di vegetazione autoctona per favorire il ritorno delle specie animali, utilizza l’acqua della diga costruita per irrigare gli alberi da frutto coltivati accanto alle viti e tratta le acque reflue della cantina prima di scaricarle nell’ambiente. Negli Stati Uniti, tutti i vigneti della Anthony Road Wine Company utilizzano Vine Balance, il programma di viticoltura sostenibile dello Stato di New York.
VINEXPOSIUM CREA I SUOI PRIMI BUSINESS AWARD SCOPRIRE I CANDIDATI DELLE 5 CATEGORIE:
1)Migliore esperienza del marchio Premia la strategia di marketing messa in atto da un player del settore del vino e degli alcolici per offrire ai consumatori una customer experience unica e innovativa. I candidati sono: • Creation Wines (Sud Africa) presenta un’esperienza di degustazione sensoriale unica dei vitigni sudafricani, progettata in collaborazione con viticoltori, chef, personalità scientifiche e professionisti della salute. • Second Winery (Gran Bretagna) presenta una nuova tecnologia guidata dall’intelligenza artificiale e destinata alle aziende vinicole per offrire ai propri potenziali clienti un’immersione totale all’interno della propria azienda agricola: tour virtuale, conoscenza dei metodi di produzione e degustazioni a distanza.
2)Miglior Iniziativa Collettiva Premia le iniziative di un gruppo di operatori del settore vino e alcolici (denominazione, regione o altra collettiva) per promuovere un’area vitivinicola o un progetto collettivo. I candidati sono: • InterLoire (Francia) presenta il suo kit di strumenti Climat, progettato per aiutare i viticoltori e i professionisti della regione ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Questo toolkit include la mappatura del suolo, i bilanci idrici, un atlante agroclimatico e dati meteorologici calcolati in tempo reale. • Avipe (Portogallo) presenta REDWine, un progetto innovativo per ridurre le emissioni di CO2 del settore vitivinicolo attraverso l’anidride carbonica derivante dalla produzione di biomassa di microalghe. • WWF Portugal e Wines of Alentejo (Portogallo) presentano il «Wines of Alentejo Sustainability Program», un programma volto a sostenere il miglioramento delle pratiche di vinificazione nella regione incoraggiando l’uso responsabile delle risorse naturali. • La Regione Nuova Aquitania (Francia) presenta vitiREV, una partecipazione collettiva di operatori del settore vitivinicolo della Nuova Aquitania che lavorano insieme per affrontare le sfide relative all’adattamento climatico e alla transizione ecologica e continuare ad offrire prodotti che seducano i consumatori.
3)Migliore iniziativa di comunicazione Premia le iniziative introdotte per favorire la trasmissione di knowhow, di un processo o di un’azienda. I candidati sono: • Maison Bernard Magrez (Francia) presenta Bernard Magrez Start-up Wine, due incubatori dedicati al mondo del vino, che promuovono l’imprenditorialità e l’innovazione nell’industria del vino. • Vignadores del Carignan (Cile) presenta VIGNO, un progetto di etichetta collaborativa nato nella regione del Maule al fine di salvare e promuovere l’ancestrale tradizione viticola della regione, che rischia di scomparire. I vini del collettivo si distinguono per il recupero delle vecchie vigne della regione, per la coltivazione del Carignan e per il loro caratteristico stile di vinificazione. • PORVID – Associação Portuguesa para a Diversidade da Videira (Portogallo) presenta un progetto che si batte per la conservazione di antichi vitigni portoghesi. Il progetto ha già portato alla conservazione di oltre 218 vitigni antichi. • La Old Vine Conference (USA) presenta The Old Vine Registery, un progetto guidato da Jancis Robinson e Tamlyn Currin per preservare l’antico patrimonio viticolo. Il database globale, pubblico e partecipativo, recensisce già più di 1.800 vitigni antichi.
4)Miglior approccio eco responsabile Premia le iniziative innovative e rispettose dell’ambiente nell’ambito della commercializzazione di un prodotto o di un servizio. I candidati sono: • When in Rome (Gran Bretagna) presenta il suo nuovo spumante italiano «Sekko», confezionato in una lattina di alluminio da 187 ml, riducendo significativamente la sua impronta di carbonio rispetto al packaging in vetro. • Le Philtre (Francia) presenta la sua vodka francese ecoresponsabile, distillata nella regione del Cognac. La vodka è prodotta con metodi ecologici e materiali riciclati. • Mallard Point (Gran Bretagna) presenta una bottiglia in alluminio riutilizzabile, accompagnata da un dispositivo di restituzione al produttore, volto a spostare il paradigma dal riciclo al riutilizzo dei contenitori nell’industria del vino e degli alcolici. • Bodegas Peñascal (Spagna) presenta il suo nuovo vino in lattina, che offre tre varianti di gradazione alcolica – classica, a bassa gradazione alcolica e senza alcol – in risposta alle nuove aspettative dei consumatori, incentrate sulla sostenibilità e sulla riduzione del consumo di alcol.
5)La migliore nuova soluzione business Premia la nuova soluzione business che ha modificato il mercato. Queste iniziative riguardano un servizio, uno strumento o un’offerta digitale pensata per cambiare la vendita di vini o alcolici. I candidati sono: • Wine In Block (Francia) presenta un dispositivo NFT volto a combattere la contraffazione e a mettere in sicurezza il mercato globale del vino dalla produzione al consumo, attraverso una serie di strumenti innovativi che consentono la tracciabilità dei vini e garantiscono condizioni ottimali di conservazione e trasporto. • Winespace (Francia) presenta Tastee, un’intelligenza artificiale che facilita il lavoro del buyer sintetizzando i commenti di degustazione esistenti per determinare il «gusto medio» di un vino ed estrarre una selezione di referenze intorno al profilo organolettico richiesto. • Spuro (Francia) presenta Grape-NFT, una piattaforma che mira a rivoluzionare l’industria del vino tokenizzando le bottiglie e offrendo un modo sicuro e trasparente per acquistare e vendere vini rari. Utilizza la tecnologia blockchain per verificare l’autenticità e la storia delle bottiglie. • ecoSPIRITS (Francia) presenta una soluzione ecoresponsabile e innovativa per le enoteche, che consente la commercializzazione di alcolici premium sfusi.
Vinexposium è da sempre impegnato nella valorizzazione della filiera globale del vino e degli alcolici. I V d’Or premieranno i cinque vincitori di questa prima edizione l’11 febbraio 2024 al Pavillon Gabriel, in occasione della Nuit des V d’Or, che si terrà il giorno antecedente l’apertura di Wine Paris & Vinexpo Paris. I premi V d’Or premiano le iniziative di maggior successo e più responsabili della filiera internazionale del vino e degli alcolici. Vinexposium ha fatto scelte forti: associare la performance economica alla responsabilità sociale e ambientale, e aprire le candidature a tutti gli operatori del settore globale del vino e degli alcolici, indipendentemente dalle loro dimensioni. «I V d’Or sono l’espressione concreta del nostro impegno per una filiera viticola sostenibile e responsabile, simbolo di eccellenza e di conservazione del nostro territorio per le generazioni future. Questo progetto serve a promuovere e ispirare le iniziative intraprese da tutti questi professionisti impegnati», afferma Rodolphe Lameyse, Direttore Generale di Vinexposium. I premi sono suddivisi in cinque categorie e assegnati a seguito del voto del Comitato V d’Or, composto da personalità di spicco della filiera internazionale del vino e degli alcolici e presieduto da Michel Chapoutier. «Il mondo del vino è fatto di personalità. Si esprimono ogni giorno attraverso iniziative e progetti ambiziosi. È il loro dinamismo che vogliamo premiare con i V d’Or», afferma Michel Chapoutier, Presidente del Comitato V d’Or. Sono stati selezionati ventuno candidati, suddivisi nelle cinque categorie, che saranno presentati al voto del Comitato per designare i cinque vincitori che saranno svelati alla Nuit des V d’Or il prossimo febbraio.
FRANCIA: ESPOSITORI FEDELI, NUOVI ESPOSITORI E GRANDI MARCHI
L’edizione 2024 sarà una vetrina mondiale del dinamismo del settore del vino e degli alcolici. Tra i 50 paesi riuniti, la Francia rappresenta il primo paese espositore con tutta la diversità dei suoi territori vinicoli riuniti per tre giorni. Accanto ai produttori di vino indipendenti e ai grandi operatori, il salone riunisce un numero maggiore di grandi marchi rispetto alle precedenti edizioni e attira ancora nuovi produttori francesi (+8% di superficie espositiva dedicata alla Francia). Citiamo l’Alsazia con la prima partecipazione di Wolfberger; il Beaujolais con i vini di Georges Duboeuf, Maison Jean Loron e Château la Chaize; Bordeaux con Derenoncourt Consultants, l’importatore Legrand et Associés, l’importatore di vini Sobovi e una presenza più importante dell’Union des Syndicats de Saint-Émilion-PomerolFronsac et des Vignerons Bio de la NouvelleAquitaine; la Borgogna con Delaunay, Vins & Domaines, Louis Latour, Albert Bichot, Boisset, Chablisienne, Domaine Faiveley; il LanguedocRoussillon e la Provenza con Château Puech Haut, Wines & Brands, un importatore che lavora le sue cuvée in collaborazione con alcuni chef come Michel Sarran e Chef Justine Piluso, Château Sainte Marguerite, Château Minuty, il gruppo Advini e Gérard Bertrand, che rafforzerà la sua presenza con il Côte des Roses, che celebra l’arte di vivere mediterranea; la Loira e la Maison Pascal Jolivet, la tenuta Ampelidae; la Champagne con nuove presenze come il gruppo Vranken Pommery, Champagne Perrier-Jouët (gruppo Pernod Ricard), Champagne Henriot, Champagne Tsarine, e il ritorno del gruppo Bollinger e del gruppo EPI (Champagne Charles e Piper-Heidsieck). Senza dimenticare l’importante presenza nel 2024 di Inter Rhône, E. Guigal, Château la Nerthe (Châteauneuf-du-Pape) e il ritorno del Cellier des Dauphins per la Valle del Rodano. L’associazione interprofessionale dei vini della Corsica, fedele all’evento, proporrà anche nel 2024 un vivace ristorante nel cuore della fiera e oltre 335 referenze prodotti.
L’ITALIA, AL CENTRO DEL SALONE
L’Italia, che ha perso la sua posizione di primo produttore di vino al mondo per la prima volta in sette anni, rimane il secondo produttore di vino espositore. Rinomata per la sua lunga tradizione vinicola, i suoi territori e la qualità dei suoi vini, l’Italia possiede 400 vitigni classificati in varie denominazioni, tra cui il Sangiovese, utilizzato per produrre il Chianti, il Nebbiolo alla base di vini piemontesi come Barolo e Barbaresco, oltre a Trebbiano e Vermentino per i vini bianchi, l’Italia ha alcune delle regioni vinicole più famose al mondo. Dalla Toscana al Piemonte, passando per il Veneto, la Sicilia, l’Abruzzo, la Puglia e la Campania, alcune regioni mantengono le tecniche di vinificazione tradizionali, tra cui l’uso di tini di legno e anfore di terracotta. Ricca di tradizioni secolari, l’Italia produce una vasta gamma di vini, dai vini rossi ai vini bianchi, dagli spumanti ai vini dolci. Accanto al Barolo, al Barbaresco, al Brunello di Montalcino, al Chianti, all’Amarone della Valpolicella e ai vini dell’Etna in Sicilia, i “Super Toscani”, nati negli anni Settanta, sono molto apprezzati sui mercati internazionali. Il più antico produttore di vino del mondo è al centro di questa nuova edizione di Wine Paris & Vinexpo Paris, occupando il 75% della superficie supplementare rispetto all’edizione precedente. Per la prima volta a Parigi, l’Italia beneficerà di un intero padiglione (padiglione 2.2). Quasi tutti i vigneti delle regioni italiane saranno presenti: Veneto, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria, Campania, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana. Possiamo citare la presenza dell’Agenzia ICE, del Consorzio Istituto Marchigiano di Tutela Vini, dei Vini del Piemonte e il ritorno della prestigiosa Italian Signature Wines Academy, accanto alle regioni Sicilia, Puglia, Calabria, Avla Consorzio Vino Chianti Classico, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e l’Enoteca Regionale Emila Romagna e il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Prosecco.
SPAGNA, 3° PAESE ESPOSITORE NEL 2024
Rinomata per la sua cultura vinicola e la sua produzione di vini e liquori di alta qualità, la Spagna è il 3° paese produttore di vino al mondo e ha quasi un milione di ettari di vigneti. Conosciuta per i suoi vitigni, tra cui il Tempranillo, utilizzato per produrre i vini della Rioja, la Garnacha (Grenache), l’Albariño, il Verdejo, il Pedro Ximénez, il Monastrell (Mouvèdre) o ancora il Palomino, la base del famoso Sherry, la Spagna ha una grande ricchezza di vino. Molte cantine utilizzano metodi di vinificazione tradizionali, come l’invecchiamento in botti di rovere; tra questi, i vini rossi di La Rioja e quelli della Ribera del Duero, i cui vigneti si estendono dolcemente per 110 chilometri a cavallo del fiume Duero. La Spagna è famosa anche per i suoi spumanti, il Cava, prodotto in Catalogna, in Estremadura, Aragon, Rioja e Raquena vicino a Valenza prodotto con un metodo tradizionale. Come lo champagne, è apprezzato come vino spumante di alta qualità. Esistono tre famiglie principali di spumanti, a seconda del periodo di affinamento in bottiglia: Cava (minimo 9 mesi), Cava Reserva (minimo 15 mesi) e Cava Gran Reserva, che deve riposare per almeno 30 mesi in bottiglia nella stessa cantina. Il vino è parte integrante della cultura e della gastronomia e ogni anno le feste della vendemmia sono comuni in tutto il paese. Durante i 3 giorni della fiera, gli espositori spagnoli beneficeranno di un padiglione condiviso con il Portogallo. Oltre a numerose “bodegas”, la Spagna accoglierà le prestigiose tenute del Primum Familiae Vini, della Junta de Castilla y León, Gil Family Estates, Very Fines Wines e per la prima volta, della regione della Murcia.
I PAESI INTERNAZIONALI
SUD AFRICA
Ricco di tradizioni viticole e di produzione di alcolici, il Sud Africa è ampiamente riconosciuto per la qualità e la diversità dei suoi vini e alcolici. La fusione del patrimonio viticolo europeo con le tradizioni e le risorse locali ha creato una scena viticola vivace e diversificata, sempre più apprezzata a livello internazionale. Quest’anno il Sudafrica raddoppia la sua superficie espositiva, con produttori come Meerendal, un vigneto a conduzione familiare fondato nel 1702; ed espositori presenti per la prima volta come Uniwines, produttore di vini eccezionali, Overhex Wines International, uno dei maggiori esportatori del paese, Ayama Wines – Slent Farms, nota per la qualità del suo Vermentino, Bruce Jack Wines, una tenuta nota in particolare per il suo Chenin Blanc, Germanier Wines, i vini biologici di Sophie Germanier e Waterkloof, una tenuta particolarmente rispettosa della natura e della tradizione, che lavora in modo biodinamico.
GERMANIA
Il paese ha una lunga tradizione nella produzione di bevande alcoliche di alta qualità, che vanno dai pregiati vini bianchi, alle schnaps, alle birre e alle grappe aromatizzate. A Wine Paris & Vinexpo Paris 2024, la Germania raddoppia la sua superficie espositiva e sarà presente per la prima volta a Be Spirits. Tra gli espositori figurano Alfred Schladerer spirits, produttore di acquaviti e acquaviti di frutta di alta qualità, Distillerie GmbH, una distilleria familiare di 6a generazione che pratica l’arte della distillazione dal 1844 e Weingut Hauck wines, un’azienda vinicola a conduzione familiare che produce vini bianchi, rossi, rosati e spumanti, Zenotheque, esperto di vino analcolico, dalla creazione dei vini con i viticoltori fino alla loro distribuzione. Ci sarà anche la presenza del Padiglione Nazionale IEC di Berlino.
AUSTRALIA
L’Australia è diventata uno dei principali protagonisti dell’industria globale del vino e degli alcolici nel corso dei decenni, posizionandosi tra i primi 10 paesi produttori, insieme all’Argentina. Il paese è stato in grado di sfruttare il suo ambiente diversificato in termini di climi, suoli e territori per produrre una vasta gamma di vini fermi, vini ad alta gradazione alcolica e spumanti, birre e alcolici. Dall’Australia Occidentale al Queensland, dal Territorio del Nord alla Tasmania e al Galles del Sud, i vigneti occupano quasi 160.000 ettari, distribuiti principalmente nel sud e in oltre 64 regioni viticole. L’Australia, che inizialmente si è concentrata sulla produzione di vini entry-level, si sta ora orientando verso vini di qualità in seguito alla sovrapproduzione verificatasi negli anni 2000. Quest’anno l’Australia moltiplica la sua superficie espositiva per 6, con, per la prima volta, la partecipazione di Wine Australia, il padiglione nazionale dei vini australiani, che presenterà sette grandi aziende vinicole australiane: Glenlofty Wines, Blue Pyrenees Estate, Brown Family Wine Group, Torbreck Vintners, Byrne Vineyards , Organic Hill e Vini Mitolo. Saranno presenti anche Treasury Wine Estates, una delle più grandi aziende vitivinicole del mondo focalizzata sulla produzione di vini fermi e spumanti di alta qualità. Grazie al successo riscosso durante le sue 4 precedenti edizioni, Wine Paris & Vinexpo Paris 2024 è ora il punto centrale della comunità globale del vino e degli alcolici. Tra i 3.900 espositori presenti in fiera, sono rappresentanti 50 paesi produttori distribuiti in tre padiglioni (2.2, 5.1 e 5.2/5.3) interamente dedicati al mercato internazionale. Nel 2024, sempre più produttori internazionali aderiranno a Wine Paris & Vinexpo Paris (+72% rispetto al 2023), con nuove presenze da un lato e aree più grandi dall’altro.
BELGIO
Conosciuto principalmente per le sue birre rinomate a livello internazionale, il Belgio si contraddistingue anche per la produzione di alcolici. Tuttavia, negli ultimi anni, ha sempre più viticoltori di talento, soprattutto nelle Fiandre con la prima denominazione di origine controllata del paese (Hagelandse Wijn) ma anche con dei Vini Spumanti di Qualità e i Crémants de Wallonie. I vini bianchi costituiscono la maggior parte della produzione con spumanti prodotti con il metodo classico. E quando si tratta di alcolici belgi, in particolare acquaviti di ginepro e frutta, non ci sono limiti alle creazioni! Tra gli espositori presenti a questa edizione ci sono Les distilleries Radermacher, la più antica distilleria del Belgio fondata nel 1836, Belgian Owl Whisky, produttrice di una gamma di Single Malt Whisky che si è affermata nelle competizioni del panorama internazionale negli ultimi dieci anni e Strudelimmo con il vigneto biologico Château de Bousval.
CINA
La Cina è un paese in crescita nell’industria globale del vino e degli alcolici. Ha investito nella produzione di qualità, abbinando tecniche ancestrali e innovazioni. La Cina continua a crescere, con una crescente domanda interna e una crescente presenza nel mercato globale. Presente solo a Be Spirits nel 2023, la Cina aumenta la sua area espositiva nel 2024, con una gamma di vini di alta gamma accanto agli alcolici. Tra gli espositori presenti figurano Buluo International Cultural Exchange, Ningxia Xige Estate, produttori di vini premium cinesi, e Fremantle International.
STATI UNITI L’industria del vino e degli alcolici è in continua evoluzione negli Stati Uniti, con una forte cultura dell’innovazione in termini di sapori e tecniche di produzione. Il Paese aumenta significativamente la sua presenza nel 2024 (+21% rispetto al 2023). Diversi stati, tra cui la California, con il California Wine Institute, New York, l’Oregon e, per la prima volta, lo stato della Virginia saranno presenti a Be Spirits. Tra gli espositori figurano Precision Wine Co., produttore di vini rossi e bianchi coltivati nella Napa Valley, Rising Tide Global, un commerciante di vini americani di fascia alta, ed a Be Spirits, il prestigioso Distilled Spirits Council degli Stati Uniti, i cui membri includono nomi del calibro di Bacardi e Jägermeister.
GIAPPONE
Il Giappone è diventato una destinazione rinomata nel mondo dei vini e degli alcolici, con una crescente reputazione per il suo sake e whisky di alta qualità. Il vitigno a bacca bianca locale è il Koshu, che viene utilizzato per produrre i più famosi vini giapponesi. Ciononostante, i vitigni europei come lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon iniziano ad essere molto conosciuti in Giappone. Gli alcolici giapponesi della Japan Sake and Shochu Makers Association saranno ancora una volta presenti nel 2024. Creata nel 1953, questa organizzazione conta oggi 1.696 membri, tra cui 1.410 birrifici di sake, 273 distillerie di shochu e 13 produttori di mirin, raggruppati in 47 associazioni regionali. LIBANO In Libano, con una lunga tradizione viticola millenaria, la leggenda narra che Noè si fermò sul monte Sannine e vi piantò delle viti. Oggi, il paese è diventato una destinazione in forte espansione nel mondo dei vini e degli alcolici. Il mitico territorio della Valle della Bekaa, regione che concentra il 90% della produzione viticola del paese, offre annate di vini rossi di fama internazionale. Quest’anno il Libano triplica la sua superficie espositiva con espositori come Le Château Trois Collines, un vigneto creato nel 2009 specializzato nella produzione di vini biologici e organici, e la Lebanon Wine Union che riunisce 24 realtà viticole libanesi. PORTOGALLO Il territorio viticolo portoghese è rinomato per i suoi numerosi vitigni autoctoni e i suoi vini di alta qualità, tra cui il famoso Porto e i vini della DOC Douro, dell’Alentejo e del Dão. Il Portogallo offre una vasta gamma di aromi, che vanno da vini potenti e dolci a vini da tavola freschi e leggeri. Il Portogallo è rappresentato in particolare dalla Comissão Vitivinícola Regional da Península de Setúbal (CVRPS) che sarà presente per la prima volta a Parigi con i vini bianchi, rosati, rossi, spumanti, frizzanti e dolci della regione. Ci sono anche i vini fermi delle Cantine Campelo o Julio Tassara Bastos, un vino prodotto a Quinta do Carmo da più di 130 anni. REGNO UNITO Noto per le sue birre, whisky e gin, il Regno Unito sta diventando, con il riscaldamento globale, più favorevole alla coltivazione dei vigneti, in particolare nel sud del paese, in Cornovaglia, nel Kent e nel Sussex. Con questa nuova produzione, il paese offre ora una variegata gamma di bevande alcoliche. Gli alcolici Lafferty & Sons e i vini di Wine Estates EMEA saranno presenti. Saranno rappresentati anche altri Paesi, tra cui Moldavia, Tunisia, Nuova Zelanda e Paesi Bassi, presenti per la prima volta, accanto all’Uruguay, con Bodega Garzón, una delle grandi cantine tradizionali del Paese, e al Cile, con Casablanca Valley.
A proposito di VINEXPOSIUM
Vinexposium funge da hub per ogni settore dell’industria del vino e degli alcolici progettando una varietà di format di eventi rilevanti, tutto l’anno e in tutto il mondo. Riunendo espositori e visitatori in quasi 10 eventi all’anno e la sua comunità ogni giorno dell’anno su vinexposium365.com, Vinexposium è l’alleato del settore, orientato a sviluppare la propria portata di vendita. Vinexposium, creando slancio.
Informazioni pratiche
Orario: Lunedì 12 febbraio | Dalle 9:00 alle 19:00 Martedì 13 febbraio | Dalle 9:00 alle 19:00 Mercoledì 14 febbraio | Dalle 9:00 alle 17:00
INDIRIZZO: Parigi Expo Porte de Versailles 1 place de la Porte de Versailles – 75015 Parigi
ACCESSO
Metro: linea 12, stazione Porte de Versailles o linea 8, stazione Balard Tram: t2 e t3a, stazione Porte de Versailles – Parc des expositions Autobus: linea 80 (stazione Porte de Versailles – Parc des expositions) e linea 39 (stazione Desnouettes) Ciclismo: stazione Vélib’ in Avenue Ernest Renan
TARIFFE
Acquisto online fino all’11 febbraio 2024: 60€ IVA inclusa Acquisto online o in loco dal 12 al 14 febbraio 2024: 80 € IVA inclusa
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Ingresso gratuito per giornalisti e influencer (previo accredito da parte dell’ufficio stampa del salone) Accredito online su wineparis-vinexpo.com : https://badge.wineparis-vinexpo.fr/accueil.htm
CONTATTI PER LA STAMPA
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Icone Artistiche
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Traduzioni
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Editore
Epulae Accademia
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