Il calice T-made VSG è il primo calice al mondo progettato e realizzato per i vini Vermentino partendo da uno studio sui terroir della Sardegna, patria eletta di questo straordinario vitigno. Questo calice, presentato nel dicembre del 2019, si deve all’istanza del sommelier Angelo Concas e al lavoro compiuto dalla società Italesse. Nel quadro di una riflessione sulla valorizzazione dei vini Vermentino ed in particolare dei Vermentino di Sardegna e di Gallura, Angelo Concas si è reso conto, nel tempo, della necessità che sul mercato ci fosse un calice capace di esaltare veramente un vino tanto particolare. Fino all’avvento del T-made VSG, in Sardegna come in altre parti del mondo, i vini Vermentino si sono degustati quasi esclusivamente in calici a tulipano o calici varietali soltanto di nome, in quanto calici creati di fatto per altri vitigni ma ritenuti abbastanza performanti anche per i Vermentino. Avendo avuto modo di conoscere da vicino l’azienda Italesse e il progetto Senses, da questa portato avanti per la progettazione di calici al tempo stesso professionali ed emozionali, Angelo propone all’azienda friulana di realizzare il primo calice professionale appositamente pensato per i Vermentino. Il progetto Senses di Italesse nasce dall’esperienza maturata dall’azienda nel corso degli anni a contatto con chi produce vino con passione. In sostanza Italesse, con il progetto Senses, parte dall’assunto che ogni vino sia unico per il Terroir che lo caratterizza e quindi che se ogni vino è unico non abbia senso parlare di calici varietali, di calici cioè ritenuti performanti per ogni differente vitigno, quanto di calici che valorizzino la struttura di ogni singolo vino. L’idea è quella di utilizzare il calice giusto in base alla struttura di ciascun vino, non in base al nome del vitigno. Come fa infatti un pinot nero di Borgogna ad essere degustato nello stesso calice di un pinot nero ad esempio dell’Alto Adige? Naturalmente si può, ma come fa lo stesso calice a valorizzare appieno vini che provengono da latitudini, altitudini e suoli diversi e sono prodotti con differenti filosofie al momento della vinificazione e dell’affinamento? Per essere valorizzati veramente ognuno necessiterà di un determinato calice indipendentemente dalle convenzioni che quel calice possa essere definito da pinot nero o, ad esempio, da chardonnay. Sulla base di questo assunto, e dello studio degli aromi e dei terroir del vino, Italesse ha realizzato e realizza calici professionali capaci di esaltare le sensazioni organolettiche dei vini in base alla propria struttura superando proprio il concetto del calice varietale, salvo portare questo concetto fino all’estremo trasformandolo, ove possibile e richiesto, in calice sartoriale. Non ha senso parlare di un calice varietale valido per tutti i pinot nero ma si può realizzare un calice che valorizzi un determinato terroir e stile di vinificazione, quindi un calice per i pinot nero di Borgogna, uno per i pinot neri dell’Alto Adige, etc. Con il progetto Senses, Italesse introduce quindi una filosofia che supera il bicchiere varietale e allo stesso tempo introduce l’idea della realizzazione dei calici sartoriali che l’azienda friulana indica con il nome T-made. La proposta di Angelo Concas, arrivata verso la fine del 2018, rappresentava quindi per Italesse una vera sfida a verificare i propri assunti e la propria filosofia relativa alla progettazione dei calici professionali. Grazie alla esperienza di Concas sui terroir sardi e alla collaborazione di numerose aziende che hanno fornito vini differenti per caratteristiche, il team di Italesse, grazie al proprio know-how, ha potuto lavorare sul progetto T-made VSG. Ogni vino testato è stato analizzato nella struttura e nella componente aromatica. Gli aromi tipici del Vermentino, come gli stessi vini, sono stati quindi testati in differenti calici per valutarne il comportamento e i dati raccolti sono stati utilizzati per progettare una serie di varianti di T-made VSG. Ogni variante è stata quindi ritestata fino a fornire i dati sufficienti ad ipotizzare le forme ideali per valorizzare i vini Vermentino della regione. Il bicchiere realizzato è stato infine sottoposto alla verifica dell’expertise di Angelo Concas e altri sommelier ricevendo la definitiva approvazione. Dopo un anno di lavoro, nel dicembre del 2019 la versione definitiva del calice Italesse T-made VSG, in vetro soffiato a bocca e lavorato a mano, viene presentata ufficialmente a Cagliari alla presenza di enologi, sommelier e giornalisti, nel corso di una masterclass. Il bicchiere ha riscontrato un grandissimo successo tanto da essere indicato come unico dai componenti dell’Assenologi presenti e tanto da essere adottato per il primo concorso internazionale del Vermentino che si è tenuto in Sardegna nel febbraio del 2020. Mentre nei bicchieri a tulipano, tipicamente usati nella degustazione dei Vermentino, il vino si presenta con un impatto olfattivo potente ma non sempre elegante e soprattutto con una ridotta gamma di complessità aromatica ed in bocca si rivela a volte troppo alcolico o salino e non sempre equilibrato ecco che il calice T-made VSG permette al degustatore di apprezzare il vino nella sua complessità ed eleganza con un bilanciamento perfetto della componente sapida ed alcolica. In particolare, il T-made VSG, dalle forme avvolgenti e raffinate, caratterizzato da un fondo piatto della coppa e da una perfetta e calibrata chiusura del bevante, che sarà presto disponibile sul mercato anche in una versione machine-made, è un calice capace di esaltare la degustazione di tutti i Vermentini con cui è stato testato, da quelli più freschi e giovani a quelli più maturi e complessi. Al naso il vino impatta in modo deciso ma estremamente elegante ed intrigante, all’atto dell’ossigenazione gli aromi tipici si rivelano in tutta la loro complessità in modo equilibrato inducendo il degustatore ad un lungo e appassionante gioco volto alla ricerca di nuovi aromi. Al primo sorso del bicchiere il vino si mostra freschissimo e piacevole, la sapidità tipica del vitigno si presenta dunque potente ma allo stesso tempo fine, senza eccedere troppo su sensazioni saline. Al palato la componente alcolica si bilancia perfettamente con la freschezza permettendo al degustatore di riprendere il gioco della scoperta degli aromi, grazie ad una complessità aromatica che conferma l’impressione olfattiva. Il finale è potente, lungo ma anche estremamente piacevole ed elegante. In poche parole questo calice è capace di farci immergere nella realtà dei vini Vermentino, valorizzando i terroir di provenienza e le filosofie produttive, portandoci ad emozionarci sin dal primo sorso.
Paolo Lauria
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Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.