Primo Agnello di Sardegna IGP e Bio presentato a Oristano: Un traguardo storico per la pastorizia Sarda.

Oggi, in occasione della giornata del ringraziamento Coldiretti, è stato presentato con grande a Oristano il primo Agnello di Sardegna IGP e Biologico. Questo straordinario risultato rappresenta un’importante evoluzione per la pastorizia sarda, coniugando la qualità garantita dal marchio IGP e le rigorose pratiche di allevamento biologico.

L’evento, alla presenza di numerosi esperti del settore, produttori e rappresentanti delle istituzioni, ha messo in luce le caratteristiche uniche di questo prodotto. Grazie alla certificazione IGP, viene garantita l’origine sarda e la qualità superiore della carne, mentre l’allevamento biologico assicura che gli animali siano cresciuti senza l’uso di antibiotici o ormoni, secondo standard ecologici rigorosi.

Il presidente del Consorzio di Tutela dell’Agnello IGP Battista Cualbu ha dichiarato: “Questo è un traguardo storico per il nostro settore. La certificazione IGP e il metodo di allevamento biologico rappresentano un riconoscimento ufficiale della qualità e dell’eccellenza della nostra carne ovina.”

Anche il presidente del Distretto Regionale “Sardegna BioAndrea Campurra ha espresso il suo entusiasmo: “Abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo obiettivo. Ora possiamo offrire al mercato un prodotto che non solo soddisfa le esigenze dei consumatori più attenti, ma promuove anche il benessere animale e la sostenibilità ambientale.”

Il direttore del Distretto bio, Aldo Buiani, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo: “Questo progetto fa parte degli obiettivi previsti nel piano promozionale finanziato dalla Legge regionale n. 17 del 19 dicembre 2023, uno strumento fondamentale che permetterà, finalmente, di avviare i numerosi distretti del cibo della Sardegna. Nei prossimi mesi saremo impegnati in numerose iniziative promozionali in ambito regionale e nazionale allo scopo di valorizzare le produzioni bio e garantire un futuro prospero e sostenibile per l’intero comparto agroalimentare sardo.”

Alessandro Mazzette, direttore Contas, ha evidenziato la necessità di una stretta collaborazione tra le istituzioni per proseguire nel percorso di tutela e valorizzazione delle carni sarde: “Da subito abbiamo aderito al Distretto “Sardegna Bio”perché siamo convinti che le produzioni biologiche saranno un valore aggiunto a un prodotto che il consumatore già riconosce come eccellente. Questo ci permette di inserirci in un mercato tutto nuovo per il nostro agnello.”

In Sardegna ci sono circa 70 mila capi ovini biologici, ma fino ad oggi non era mai stato venduto un solo chilogrammo di carne bio. Questo significativo passo avanti potrebbe aprire nuove opportunità per l’intera filiera, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile e valorizzando ulteriormente le risorse locali.

L’evento di presentazione ha sottolineato l’importanza di investire nell’innovazione e nella qualità, per garantire un futuro prospero alla pastorizia sarda e soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente e consapevole. La combinazione di tradizione e innovazione continua a dimostrare come la Sardegna possa essere un modello di eccellenza nel settore agroalimentare.

L’agricoltura biologica in Europa e i suoi obiettivi

L’agricoltura biologica è un metodo agricolo che mira a produrre alimenti utilizzando sostanze e processi naturali, riducendo così l’impatto ambientale e promuovendo la biodiversità. La Commissione europea ha fissato l’obiettivo di avere il 25% della superficie agricola dell’UE coltivata con il metodo biologico entro il 2030, un notevole balzo in avanti rispetto al 10,5% del 2022. Questo obiettivo fa parte di un piano più ampio volto a rendere l’agricoltura europea più sostenibile e a soddisfare la crescente domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori.

L’agricoltura biologica in Sardegna

La Sardegna è una delle regioni italiane con la maggiore superficie agricola biologica. Secondo i dati di Coldiretti, nel 2022 la superficie biologica in Sardegna ha raggiunto i 171.462 ettari, pari al 10,2% della superficie agricola utilizzata (SAU). Le aziende agricole biologiche sarde sono circa 2.310, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Le principali coltivazioni biologiche in Sardegna riguardano colture foraggere, cereali, colture seminative, vite, olivo, ortaggi e frutta.