CASANOVA AL CARNEVALE DI VENEZIA

di Leonardo Felician


Dopo il successo dell’anno scorso dello spettacolo su Marco Polo, il carnevale di Venezia celebra quest’anno un altro protagonista del mito della città, Giacomo Casanova con una serie di eventi e spettacoli che fanno da filo conduttore al programma che coinvolge in piazze, campielli e calli tutta la città lagunare.



Lo spettacolo più importante, un artistico luci e suoni sull’acqua, è il Water Show che va in scena all’Arsenale, lo spazio evocativo ormai utilizzato sempre più spesso come contenitore di eventi unici a Venezia. Si tratta di una produzione originale di Vela Spa intitolata Giacomo, una storia d’amore, uno show emozionale che mira a tratteggiare e far rivivere l’esperienza avventurosa e leggendaria di Giacomo Casanova. Questo percorso onirico attraverso la tutta sua vita, capace di divertire, commuovere, stuzzicare e sorprendere il pubblico attraverso i linguaggi della danza, della musica e della narrazione, tra il classico e il moderno, il filologico e l’immaginario, da un lato non perde di vista e anzi sottolinea la venezianità del personaggio, dall’altro non trascura la sua l’internazionalità e modernità, giustamente accompagnata dalla traduzione in inglese di tutti i testi per un pubblico ampio ed eterogeneo, che fa il tutto esaurito quasi ogni sera nei due spettacoli che si replicano alle 18:45 e alle 21:00 da giovedì 27 febbraio fino alla fine del carnevale.



Lo spettacolo non è un racconto storico, bensì un susseguirsi di sette quadri con scene, musiche e immagini evocative che racchiudono l’essenza di Casanova raccontata da Henriette, l’unica donna che, a quanto si dice, egli abbia mai amato veramente. La particolarità è che lo spettacolo è tutto ambientato sull’acqua, nel palcoscenico naturale della Darsena grande: è arricchito con una scenografia notturna di fontane danzanti, nonché diverse tecnologie di arte digitale, luci, video, macchine sceniche, ma anche tanti personaggi in costume e atletici acrobati e danzatori che compaiono su gondole e altre imbarcazioni muovendosi davanti ai palchi degli spettatori. Un baritono, un soprano e diverse musiche accompagnano la narrazione sottolineando i diversi passaggi.

L’Arsenale è raggiungibile in vaporetto, ma Venezia è città che invita a muoversi a piedi, per scoprirne le bellezze e gli infiniti angoli suggestivi. Per chi ritorna alla stazione ferroviaria a piedi, una breve deviazione dalla via più diretta permette di scoprire nel sestiere di Cannaregio in posizione molto defilata una piccola Osteria nascosta, dall’ambiente intimo che certo sarebbe piaciuta a Casanova. E’ chiamata Orto dei Mori perché affacciata su Campo dei Mori dove nel XII secolo si stabilì una famiglia di mercanti provenienti dal Peloponneso, chiamati “Mori” a Venezia. Proprio sull’angolo dell’Ostaria ancora oggi si può vedere una affascinante e vecchissima loro statua in pietra.

La cucina servita da Lorenzo e Micael, amici e contitolari del locale da 16 anni, è giustamente molto veneziana, con il classico baccalà mantecato, i tagliolini al nero di seppia e il fegato alla veneziana con polenta, ma spazia in accostamenti nuovi come le sarde “alla beccafico” con caponata di sedano bianco, il “saòr” di rombo e zucchine con cipolla di tropea, l’insalata di finocchio, pecorino, noci e mandorle e la stracciatella pugliese con datterini e salsa avocado, per parlare solo degli antipasti. In tutto il menù grande è l’attenzione per chi non ama il pesce o preferisce piatti vegetariani o vegani.

Ostaria Orto dei Mori

Campo dei Mori 3386, Venezia(VE)

Tel. 041 524 3677

Email: [email protected]

www.osteriaortodeimori.com