
Sulle colline a nord di Sarajevo, a circa 765 metri di altitudine, lontano dal rumore urbano ma immerso nello spirito autentico della Bosnia, sorge tra bosco e vigne Hedona Wine Club. È l’unico domaine della città e uno dei luoghi più suggestivi dove vivere un’esperienza enogastronomica completa.
La storia di Hedona nasce dal sogno del padre di Orhan Galičić, che dopo un periodo in Friuli — quando l’Italia accoglieva le famiglie bosniache in fuga dai massacri di Mladic — imparò l’arte della viticoltura. Il suo obiettivo era ambizioso: creare un wine club per i sarajevesi, capace di unire convivialità, cultura del vino e prospettive economiche in una terra dove il futuro va inventato ogni giorno.

Orhan Galičić
Ma il progetto, almeno inizialmente, non decollò: nella Bosnia musulmana chi beve preferisce raki e birra, e il vino resta una scelta di nicchia. Così la famiglia scelse di aprirsi alla clientela internazionale, curiosa di scoprire la Bosnia attraverso il calice e il piatto. Da questa svolta è nata una formula vincente: ospitalità familiare, cucina di alto livello e vini originali, frutto di sperimentazione e rispetto per la tradizione.
L’accoglienza: un rosé tra le vigne e i cani di casa
Appena arrivati, lo sguardo si perde sui filari che scendono verso la parete sud della collina, mentre Sarajevo e i suoi cimiteri si tingono di luce dorata al tramonto. Orhan accoglie i visitatori con un calice di profumato rosé di Pinot Nero — fresco, fruttato, carezzevole — da sorseggiare prima di una passeggiata tra le vigne.
Si parla di vitigni, vendemmie e tecniche di vinificazione, mentre i cani di casa scodinzolano tra i filari. È un momento che ricorda la visita a un amico di lunga data, con la differenza che qui l’amico ha una cantina e un ristorante d’eccellenza.

Il menu: cinque portate, cinque abbinamenti
La cena è un viaggio in cinque portate, ciascuna studiata per esaltare i vini di casa. Tra i momenti più memorabili: la Tarhana čorba (zuppa di pomodoro) servita con uno Chardonnay dalla beva agile, e l’orata in salsa maionese e soia, delicata e vellutata, in perfetto dialogo con uno Chardonnay quasi arancione. Quest’ultimo, fermentato sulle bucce e affinato con pazienza, sprigiona note di frutta matura, un leggero tannino e sentori di ossidazione che si sposano meravigliosamente con la sapidità marina del piatto. Ogni portata è curata nei minimi dettagli: presentazioni eleganti, cotture precise, servizio attento e cordiale, mai invadente.

Il vino come identità
Hedona è una boutique winery che vinifica Chardonnay, Pinot Nero e varietà autoctone come Blatina, Vranac, Žilavka, Bena e Trn. Tra le novità più intriganti, un Pinot Nero “alla ripasso”, intenso e avvolgente, con un naso che ricorda la Valpolicella: un ponte ideale tra le colline di Sarajevo e il Veneto.
Le quantità sono limitatissime e i vini non sono in vendita in città: degustarli qui significa assaporare un’esperienza irripetibile.
Resilienza e orgoglio di una terra
Hedona Wine Club non è soltanto un ristorante e una cantina: è la storia di una famiglia che ha trasformato un sogno in un simbolo di resilienza. Partito come un progetto per i sarajevesi, oggi è un luogo capace di sorprendere il palato del mondo.
Hedona Wine Club è un viaggio che inizia con un brindisi tra le vigne e si conclude con il ricordo di sapori che restano a lungo nella memoria. È la dimostrazione che, anche dove il vino non è tradizione, può diventare cultura, bellezza e identità.

Francesco Piccat, nato a Saluzzo nel 1991. Vive e lavora a Parigi. È un esperto conoscitore e degustatore dei vini francesi. Ha ottenuto la menzione distinzione al WSET 3.