
Si è svolta ieri al calar del sole la visita gratuita al Parco Archeologico di Solunto, un evento che ha unito cultura, paesaggio ed enogastronomia in un’esperienza unica e coinvolgente.
Le ultime luci tiepide del tramonto, che hanno dipinto di arancio tenue le rovine di una delle più affascinanti città fenicie della Sicilia, hanno fatto da cornice a un’iniziativa che ha saputo coniugare storia, territorio e sapori antichi. Solunto, con la sua posizione strategica sul Golfo di Himera (oggi Termini Imerese) e l’accesso alla fertile Piana d’Oro, fu un centro nevralgico per il commercio, l’agricoltura e la pesca.
Fenici abili e pragmatici, scelsero quest’area per le sue risorse e per la possibilità di sviluppare attività commerciali (grano e olio), nonché la produzione del celebre garum, una salsa di pesce aromatizzata amatissima nel mondo mediterraneo, insieme al tonno salato, destinato all’esportazione.
Patrocinata dal Comune di Santa Flavia e inserita all’interno delle attività del Distretto AgriCulturale del GAL Metropoli Est, l’iniziativa rientra nel programma verso il riconoscimento della Sicilia come Regione Europea della Gastronomia 2025. Il progetto è finanziato dal PSR Sicilia 2014/2022.
Un percorso esperienziale che ha permesso ai visitatori di immergersi nella storia millenaria del sito, accompagnati dalla suggestiva nuova illuminazione serale, perfetta per le serate estive.
La parte enogastronomica è stata curata da Angela Guzzo e Valerio Barone, titolari di Cuttìa, un originale laboratorio di produzione e vendita di gastronomia e agroalimentare d’asporto di alta qualità.
Il menu, ispirato alla tradizione fenicia, ha proposto delle pietanze legate a doppio filo con la tradizione mediterranea e della terra cartaginese:
- focaccia ai cereali con olio extravergine d’oliva aromatizzato con erbe mediterranee;
- focaccina con ricotta;
- focaccina con acciughe di Porticello e palermitano (caciocavallo);
- insalata di orzo, farro, ceci e verdure di stagione;
- involtino di sarde al profumo di alloro e olio affumicato con salsa agrodolce di melograno (“il melograno era un frutto sacro per i fenici, che lo utilizzavano come simbolo di fertilità e abbondanza);
- polpette di ceci con salsa allo yogurt di capra;
- gelato ai fichi con cannella e noci.
Ad accompagnare il tutto, i vini della storica Cantina Duca di Salaparuta di Casteldaccia. I Fenici furono tra i primi a introdurre la viticoltura nella Baronia di Solunto, come testimoniato da ritrovamenti archeologici (anfore, brocche, vasi vinari). Nonostante Plinio il Vecchio criticasse il vino punico perché addolcito con la calce, apprezzava invece il passum, antenato del passito, descritto nei minimi dettagli dal cartaginese Magone Barca. Accolti all’ingresso del parco, i visitatori hanno potuto degustare gratuitamente i piatti proposti, accompagnati dai vini locali, in un perfetto connubio tra cultura, gusto e paesaggio. Tra le rovine, i sapori e il mare, i partecipanti hanno riscoperto l’antico insediamento di Solunto, circondati da un panorama mozzafiato sul Golfo di Termini Imerese. “Tramonto al Parco” non è stata solo una visita guidata, ma una vera e propria esperienza di archeologia emozionale, dove cibo e cultura diventano un ponte ideale tra passato e presente. Un modo innovativo e autentico per valorizzare luoghi e prodotti unici, con lo sguardo rivolto al futuro e le radici ben salde nella storia: il nuovo turismo!

Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.