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Un albergo viennese nel nome di Beethoven

di Leonardo Felician

E’ un quattro stelle in stile tradizionale, con tanto legno, ospitato in un edificio elegante di inizio ‘900 l’Hotel Beethoven, che deve il suo nome alla fortunata vicinanza con il dirimpettaio Teatro an der Wien, costruito nel 1802, dove Beethoven suonò spesso, abitò, compose e dove furono eseguite le prime di alcune delle sue più celebri opere. Ed è una fortunata coincidenza che questa struttura, albergo da 70 anni, dopo un’esperienza con marchio Best Western sia stata ripresa dalla famiglia Ludwig 15 anni fa, che lo ha trasformato poco a poco in un boutique hotel con una forte anima.

La posizione è particolarmente comoda, nel 6. Distretto, ma vicino al Naschmarkt, una zona animata della città sempre frequentata dai locali per i suoi ristoranti, per il suo mercato e per la sua atmosfera. La fermata della metropolitana di Karlskirche è a pochi passi dall’albergo, dal quale e in poco più di una decina di minuti si può raggiungere il centro di Vienna e il quartiere dei musei anche a piedi con una piacevole passeggiata in piano.

All’ingresso dell’albergo sull’angolo della Papagenostrasse oltre a una piccola reception si apre la moderna e scintillante sala del bar, punto di ritrovo a ogni ora del giorno intorno al suo lungo tavolo conviviale, con qualche comodo tavolino anche all’aperto sul marciapiede durante la bella stagione. Uno scalone in legno sulla sinistra conduce all’ammezzato, a Vienna chiamato mezzanino, dove si trova la tranquilla sala per la prima colazione e il Beethoven Lounge dotato di pianoforte, poltrone, giornali da leggere e con servizio di tè e caffè a disposizione.

Le camere sono in tutto 47, suddivise su 6 piani molto diversi tra loro, ciascuno dei quali è concepito con un tema diverso, ma sempre molto legato alla cultura della città di Vienna. Al primo piano i nomi delle camere sono dedicati ai letterati che frequentavano i grandi caffè viennesi, come Joseph Roth, Hugo von Hofmannsthal e Stefan Zweig, perché a Vienna questi locali sono sempre stati un punto d’incontro, luogo di decisioni e di confronti davanti a una tazzina di caffè. Il secondo piano è dedicato invece alla Secessione viennese: questo movimento nacque come ribellione della gioventù contro il conservatorismo nell’arte e fa scuola ancora oggi per lo spirito dell’arte contemporanea. L’arredo di questo piano rende omaggio anche all’attrazione culturale più vicina all’hotel, solo tre minuti a piedi: si tratta della notissima palazzina Secession, la cui storia val la pena di conoscere.

Nel 1896 Gustav Klimt ed altri importanti artisti austriaci decisero di allontanarsi dallo stile accademico e conservatore per fondare un nuovo movimento artistico, detto appunto Secessione. L’edificio che reca lo stesso nome fu completato nel 1898 su un terreno messo a disposizione dall’amministrazione municipale. L’architetto Joseph Maria Olbrich, allievo del più famoso Otto Wagner, progettò e costruì un moderno edificio espositivo in stile Liberty, oggi uno dei monumenti più rappresentativi di Vienna. La cupola rivestita di foglie d’oro chiamata dagli abitanti locali il cavolo d’oro è divenuto il simbolo della Secessione e si staglia contro il cielo azzurro risultando ben visibile in lontananza. A quel tempo questa scelta architettonica suscitò tante proteste e una così forte reazione emotiva tra i benpensanti che si dovette rinunciare al luogo di costruzione originariamente previsto. Al piano interrato della palazzina oggi si può ammirare il monumentale Fregio di Beethoven di Gustav Klimt. L’opera, eseguita per una mostra nel 1902 e lunga 34 metri, è una grandiosa interpretazione pittorica della Nona Sinfonia di Beethoven. Ai piani superiori, su una superficie espositiva di mille metri quadrati vengono presentate ogni anno 20 mostre temporanee di artisti contemporanei, non rinunciando così alla missione originaria di questa palazzina. Il portone d’ingresso infatti è sovrastato da una scritta profetica che riporta il manifesto rivoluzionario del movimento: Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà.

Salendo al terzo piano dell’albergo, si trovano stanze dedicate al nome più noto dalla musica, il geniale compositore tedesco Ludwig van Beethoven, che trascorse gran parte della sua vita a Vienna. Proprio qui di fronte, nel Teatro an der Wien, amò, scrisse e diresse una parte importante delle sue opere. Portò la musica classica al suo punto culminante e tutt’oggi è il nome più conosciuto e venerato tra i musicisti di tutti i tempi.

Anche il quarto piano è dedicato a un vicino di casa, anzi a un dirimpettaio: il teatro stesso. La terza sala d’opera di Vienna ha una storia movimentata: da teatrino popolare a tempio della musica dove vennero eseguite le prime rappresentazioni di alcune opere beethoveniane. Rinato nel secondo dopoguerra, dal 2006 il teatro rappresenta un repertorio innovativo di opere barocche e moderne, raramente rappresentate in tempi recenti.

Le camere del quinto piano sono invece tutte dedicate a Vienna, all’amore e al desiderio, con i nomi di Arthur Schnitzler e Sigmund Freud che scrissero di questi temi, della sensualità e dell’inconscio. Il sesto piano infine è dedicato alle figure di alcune grandi donne di fine ’800. Prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Vienna era una metropoli socio-politica e scientifica cosmopolita ed europea ante-litteram. Alcune figure femminili che avevano una grande influenza, da attrici ad artiste e a vincitrici di premi Nobel, sono ricordate nei nomi delle stanze di questo piano.

Info:

Ente Turismo Austriaco: www.austria.info/it/

Palazzina Secession: www.secession.at

Hotel Beethoven

Papagenogasse 6, Vienna(Austria)

Tel. 0043 1 58744820

Email: [email protected]

www.hotelbeethoven.at