Un piano produttivo che valorizza la filiera, l’integrazione delle quattro tenute del gruppo e il rapporto di partnership coi viticoltori, oltre a una strategia distributiva basata sulla multicanalità. Questa la ricetta che ha fatto registrare un fatturato di 120,5 milioni quasi il 30% del fatturato con una quota di 9,6 mln di euro, cresciuto di oltre il 7% grazie soprattutto alle Tenute piemontesi di Cuvage (+14%) e Ricossa (+18%).
“L’esperienza Covid ci ha spronato ad accelerare nel percorso di valorizzazione della nostra verticalità vigneto-bottiglia, scelta che è stata premiata dai risultati del bilancio di questo anno difficile” – dichiara Enrico Gobino direttore marketing del gruppo – “un dato che conferma la nostra convinzione su quanto il valore identitario dei vini prodotti dalle Tenute, fondato sul legame con i territori, le peculiarità dei vitigni e la cultura delle famiglie di viticoltori che li producono, rappresenti una leva strategica di marketing vincente che, oggi più che mai, dobbiamo giocarci anche come ‘sistema paese’ nelle strategie di rilancio del vino italiano nel mondo. In questo senso ci siamo orientati verso una ‘nuova verticalità’ delle nostre Tenute, dove il rapporto con il produttore viticolo è diventato il fulcro di un originale modello di organizzazione produttiva che supera il dualismo tra ‘conduttore diretto’, del viticoltore/trasformatore proprietario, e “conferitore” del sistema cooperativo”.
Un’evoluzione trentennale che ha portato ad una partenrship con le imprese vitivinicole. “Nelle nostre Tenute abbiamo costruito un nuovo modo di essere verticali” – spiega Enrico Gobino. “Indirizziamo e valorizziamo i vigneti insieme alle migliaia di nostri ‘vignaioli partner’, attraverso un lavoro costante di formazione, supporto, monitoraggio e consulenza, creando una relazione di scambio attivo nel rispetto dell’autonomia imprenditoriale di ognuno di loro. In questo modo, nel nostro nuovo modello abbiamo riunito il controllo della produzione fin dall’impianto della vigna e in tutte le sue fasi, con la valorizzazione della cultura e dell’autonomia imprenditoriale del vignaiolo insieme al quale definiamo un piano di sviluppo, coinvolgendolo direttamente in progetti di crescita qualitativa del vigneto e quindi del vino prodotto – modulati anche sulla base delle evoluzioni del consumatore, che ci hanno permesso in questi anni di arrivare al successo sui principali mercati internazionali”. Grazie a rapporti di partnership instaurati dal gruppo Mondodelvino, che durano da oltre 10 anni, volti al raggiungimento di obiettivi comuni per un progetto di verticalità del gruppo. I viticoltori infatti sono liberi di scegliere ogni anno se rinnovare il ‘patto della qualità’, un sistema che allo stato attuale porta ai conferitori che fanno parte del progetto di filiera una remunerazione delle uve che è superiore rispetto alla media delle quotazioni di mercato. E il fatto che la base produttiva aziendale non registri defezioni da almeno 20 anni ma anzi, cresca continuamente di numero, sta ad indicare che la strada è quella giusta. Oltre al progetto di filiera, è stata vincente la scelta di una strategia distributiva basata sulla multicanalità che ha permesso di compensare parte delle perdite nel canale horeca a causa della pandemia grazie ad una buona presenza nella ristorazione e nelle enoteche, oltre che sugli scaffali della grande distribuzione e sulle piattaforme e-commerce.
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Andrea Campurra:
Socio fondatore di Epulae Sardegna, mi occupo di internazionalizzazione di aziende e di organizzazione di eventi dell’agro-alimentare in Italia e all’estero da oltre 20 anni.
Giornalista iscritto all’Ordine Nazionale del Giornalisti e alla FIJET, sono anche presidente del Distretto Regionale Biologico “Sardegna Bio” e della Rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia. In Sardegna sono il co-organizzatore delle manifestazioni di grande successo quali il Cagliari International Wine&Food Festival e del Concorso Enologico Nazionale e Internazionale “Vermentino”. Dal 2022 sono impegnato nella promozione del biologico italiano con un progetto dal nome “Bio in Tour”.