Chiacchierata con Fréderic Arragon, presidente della nuova DOC Sables de Camargue.

Di Francesco Piccat

Nel novero dell’attenzione che l’Accademia Internazionale Epulae presta all’evoluzione del mercato del vino europeo, sono stato invitato alla celebrazione parigina dell’attribuzione della DOC ai vini Sables de Camargue, grigi del sud della Francia. L’arrivo di una nuova DOC è sempre una garanzia per il consumatore, già che i relativi disciplinari sono molto più stringenti rispetto a quelli delle IGP.


Nell’ambito del grande Salone dell’Agricoltura che si tiene ogni anno a Parigi, il sindacato dei vini Sables de Camargues ha organizzato una serata per professionisti al Rosa Bonheur, prestigiosa location sulla Senna all’ombra della Tour Eiffel. Ben 12 produttori della Camargue hanno partecipato alla serata, che ha visto una foltissima partecipazione di ristoratori, grossisti ed enoteche della capitale. Presente naturalmente il Presidente del sindacato, Frédéric Arragon, a cui abbiamo posto alcune domande, prima fra tutte se cambierà qualcosa con questa nuova denominazione. “Speriamo di avere nuovi mercati”, ci ha detto Arragon, “specialmente esteri e perché no l’Italia”. Sui prezzi, Arragon è molto realista perché “non vedremo un’impennata repentina. I prezzi progressivamente, quest’anno ci sarà una maggiorazione relativa soltanto all’inflazione. Preferiamo consolidare i nuovi mercati prima di alzare i prezzi. Inoltre, noi produttori dobbiamo sobbarcarci un 20/35% in più sul costo delle materie secche come i tappi e le etichette. Per non parlare della bolletta dell’energia, che in due anni è raddoppiata”. Sulla folta partecipazione dei produttori locali alla kermesse Arragon è molto soddisfatto, anche perché “sono i produttori coloro che riescono a raccontare meglio non solo il vino ma soprattutto il terroir della Camargue al pubblico parigino”.

Nella foto: il secondo da sinistra, Frédéric Arragon, Presidente del sindacato dei vins Sables de Camargues, con i vignaioli aderenti.

I vini grigi (dalla tonalità di un rosé molto tenue) della Camargue hanno una caratteristica che li rende unici al mondo: le loro viti crescono direttamente sulla sabbia. Il delta del Rodano, da cui provengono, ha creato per millenni questo territorio, spostando, con l’aiuto delle onde del mar mediterraneo, la sabbia fino a qualche chilometro dell’entroterra. I vitigni che si possono usare sono i Cabernet franc , Cabernet-sauvignon, Carignan, Cinsaut, Grenache, Grenache gris e Merlot, anche se i vini migliori si fanno con la sola presenza di Grenache gris.

Nella foto a destra: l’autore dell’articolo Francesco Piccat con il vignaiolo Loïc Nencioni.

Infine, ricordiamo il prossimo appuntamento a Sablissime il 27 marzo a Aigues Mortes alla cappella dei Cappuccini sulla Piazza San Luigi, dove si presenterà a tutti la nuova annata.