Altolà del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria



Prosegue senza sosta dal 2016 l’azione di contrasto alle falsificazioni della Dop pugliese da parte del Consorzio di Tutela. Denunciate e smascherate ben 35 frodi e altre 15 in fase di accertamento. Falsi in Italia, Svizzera e in Sud Africa. Nell’ambito delle attività di controllo, oltre al blocco dei marchi ingannevoli è stato attivato il processo di sospensione della commercializzazione in Europa di 5 marchi depositati presso l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale incaricato di gestire i marchi dell’Unione europea e i disegni e modelli comunitari registrati. Vitigno le cui origini sono ancora incerte, si narra che fu importato dai Greci in Puglia oltre duemila anni fa. Recenti analisi del DNA hanno stabilito un’origine comune del Primitivo e dello Zinfandel, quest’ultimo ampiamente coltivato in California e Australia.  Le azioni di contrasto alle contraffazioni ed evocazioni sono a tutela dei consumatori e dei produttori per un vitigno che vanta, nel 2019, 17 milioni di litri, 22,7 milioni di bottiglie, oltre 147,5 milioni di euro di fatturato per 57 Aziende socie e oltre 1500 viticoltori in una zona di produzione delle uve, atte alla produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata “Primitivo di Manduria”, che ricade in un areale di produzione che spazia tra 18 comuni di cui 15 nella provincia di Taranto e 3 in quella di Brindisi.
“Gli interventi che abbiamo messo in atto – spiega il presidente del Consorzio, Mauro di Maggio – rientrano nell’attività di tutela e vigilanza, ruoli che ci spettano con il riconoscimento Erga Omnes. I marchi contraffatti costituiscono un grave pregiudizio all’incremento delle nostre esportazioni e, conseguentemente, un danno palese anche per i nostri produttori”.

Info: https://www.consorziotutelaprimitivo.com/

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