Conferite ai Carignano, Nero Miniera e Seruci di Enrico Esu due Anfore d’Oro di Epulae.

Di Angelo Concas

Ha collaborato Maria Adelaide Trupo.  

La commissione degli esperti degustatori di Epulae dei “Pezzi da 90 dell’Enologia Italiana” ha degustato i vini: Nero Miniera 2018 Carignano del Sulcis DOC e il Seruci 2018 Carignano del Sulcis DOC Riserva dell’Azienda Agricola Enrico Esu di Carbonia (CI). I suoi vini hanno trasmesso ai giudici delle emozioni gustative tali da conferirgli due Anfore d’Oro di Epulae.

NERO MINIERA CARIGNANO DEL SULCIS D.O.C. ANNATA 2018 – 14,5% VOL – VOTO 97.5/100 ANFORA D’ORO.

NERO MINIERA si offre alla vista con un bellissimo colore rosso purpureo intenso, quasi impenetrabile.

All’olfatto, l’impatto immediato è quello di piccoli frutti maturi rossi e neri che richiamano i sentori di ribes, mora e mirtillo, che vanno a sposarsi con una nota speziata di diversi tipi di pepe e con la fragranza del succo di arance rosse sanguigne.

In bocca, il sorso si concede pieno, morbido, succoso e con una percezione tattile generosamente calda, ma subito mitigata da un’importante freschezza, sapidità, mineralità e da una gradevolissima salinità. Al secondo sorso i tannini si stendono e regalano alla superfice sublinguale una trama elegante, fitta e setosa, in più la sua ricchezza di estratti omaggia una notevole e graditissima piccantezza in tutta la cavità orale.

All’analisi gusto-olfattiva grande corrispondenza di tutti i profumi percepiti al naso, ma arricchiti ancor più nella retro-olfattiva di sentori di fiori a petali rossi e di fragoline selvatiche mature.

Il Fin di bocca è decisamente elegante, lungo e di grande persistenza aromatica.

Note: Nero miniera è prodotto con il 100% di uve Carignano donate da ceppi ad alberello “piede franco” con una età media di 45 anni, provenienti dal vigneto di proprietà. La vendemmia avviene esclusivamente a mano e in cassette. La vinificazione prevede la diraspatura e 15 giorni di macerazione con le bucce.  Il mosto fermenta spontaneamente in piccoli tini senza controllo di temperatura e con follature manuali del cappello. A seguire la svinatura e l’affinamento in acciaio per 15 mesi. NERO MINIERA viene imbottigliato, senza essere filtrato e chiarificato.

SERUCI CARIGNANO DEL SULCIS D.O.C. RISERVA ANNATA 2018 – 15% VOL – VOTO 98/100   ANFORA D’ORO.

Seruci si presenta alla vista con un colore rosso purpureo intenso, quasi impenetrabile.

Al naso, si propone con un’esplosione di fragranze che rammentano subito i frutti a bacca rossa e nera, maturi e carnosi, seguiti da sentori empireumatici di caffè e di frutti secchi tostati. Un giro del vino nel calice fa emergere note di: cioccolato fondente, liquirizia, caffè espresso, tabacco bruno, cuoio conciato, the nero, pepe nero, ciliegie marasche sotto spirito e sciroppate, prugne disidratate e un bouquet di fiori rossi appassiti, dove fanno capolino la viola mammola e la rosa nera.

In bocca, il sorso che si concede generosamente pieno e quasi masticabile, regala alla cavità orale una sensazione vellutata, sapida, minerale e con un tocco di salinità. Al secondo sorso emerge una piacevole e netta nota piccante e dei tannini decisamente dolci e setosi.

Seruci ha una corrispondenza gusto-olfattiva piena e un finale di bocca decisamente lungo, elegante e di estrema persistenza aromatica.

Note: Seruci è prodotto con solo uve 100% di Carignano provenienti dal vigneto di proprietà più vecchio ad alberello “piede franco” impiantato nel 1958. Le uve vengono vendemmiate manualmente, poste in cassette e portate subito alla diraspatrice. Le fermentazioni spontanee avvengono in piccoli tini aperti senza controllo di temperatura e dove si effettuano le follature manuali del cappello.  La vinificazione prevede una macerazione sulle bucce di 15 giorni, dopodiché avviene la svinatura e a seguire un affinamento di 12 mesi in Tonneaux.  Seruci viene imbottigliato, senza essere filtrato e chiarificato.

Abbiamo chiesto a Enrico Esu, per far conoscere in maniera più approfondita ai nostri lettori di raccontarci la storia e l’evoluzione dell’azienda familiare.

“La storia della nostra azienda agricola parte dalle generazioni passate, fin dall’800 gli Esu erano grossi possidenti nelle campagne che si estendono da Gonnesa fino a Perdaxius, nel Comune di Carbonia, città di fondazione per lo sfruttamento della miniera, facente parte del territorio della sub regione del Sulcis-Iglesiante, una regione storica della Sardegna sud-occidentale, terra del Carbone e del Carignano. Le nostre terre provengono dall’eredità di mio nonno Giuseppe, nato nel 1904 e morto a soli 35 anni nel 1939.  Mio padre, Silvio, che all’epoca aveva appena 5 anni è cresciuto in campagna e a 18 anni, maggio 1953, fece la prima esperienza di sottosuolo nella miniera di Cortoghiana, distante poche centinaia di metri da casa. Divenne minatore, ma non abbandono mai la campagna. Nel 1958, alla chiusura della miniera di Cortoghiana venne trasferito in quella di Seruci e nello stesso anno decise di impiantare sulle terre ereditate, il suo primo vigneto di 2,5 ettari, seguendo le tecniche tradizionali, filari stretti ed elevata densità d’impianto di circa 6000 ceppi per ettaro, dal quale poi nacquero per talea tutti gli altri.  Successivamente, nel 1968, 1970 1991 e 2004 vengono impiantati gli altri 8 ettari di vigneto utilizzando le stesse tecniche del 1958, effettuando una selezione massale delle talee e impiantando a piede franco. I nostri terreni sabbiosi ci hanno permesso di coltivare i nostri cloni di Carignano del Sulcis che derivano da un vigneto impiantato nei primi anni del 1900.

Il nostro territorio è contraddistinto da terreni sabbiosi e ampie sugherete che fanno da contorno alle vigne, permettendo comunque la penetrazione del maestrale. Per anni abbiamo solo venduto l’uva dei nostri vigneti alle varie cantine sociali e private del Sulcis, attraversando diversi periodi di crisi che hanno portato molti altri produttori ad abbandonare la coltivazione della vigna. Anche noi eravamo scoraggiati, ma proprio da queste crisi e dalla voglia di non mollare è nata la nostra nuova sfida, grazie anche ai miei studi di economia, ho capito sempre più che, forse un’altra strada per poter avere un futuro esisteva.  Da qui, dopo più di dieci anni di sacrifici e dopo aver ristrutturato la vecchia casa di nonno, è nata la nostra piccola cantina.

È così che nel 2013 abbiamo iniziato a vinificare e a imbottigliare il frutto del nostro lavoro. L’obiettivo principale è stato quello di produrre un Carignano del Sulcis in purezza, con un’agricoltura rispettosa della natura e dell’uomo, senza chimica e senza alcun intervento invasivo in vigna e in cantina. Questo significa che in vigna continuiamo a lavorare controllando le infestanti con metodi meccanici (no diserbo), le malattie come oidio e peronospora con solo zolfo e rame, infine non si utilizza nessun insetticida. Oggi applichiamo ancora le tecniche che la tradizione ci ha tramandato della propaggine (in sardo Pertia furara) o del sotterramento di interi ceppi con relativi tralci che andranno a ripristinare le fallanze create dal passare del tempo. I vigneti non sono irrigati e l’allevamento ad alberello permette sia di superare le elevate calure estive, sia di avere un elevato irraggiamento e soleggiamento dei grappoli portandoli a perfetta maturazione. La vendemmia è di tipo manuale, l’uva viene riposta in cassette che evitano un precoce ammostamento.  In cantina lavoriamo le uve fresche appena vendemmiate vinificandole in mastelli senza controllo della temperatura, lasciando ai lieviti indigeni il compito di avviare la fermentazione del mosto. Le macerazioni sono più o meno lunghe, dipende dall’annata, mediamente sono di 12/15 giorni. Il vino successivamente viene solamente travasato e decanta in maniera spontanea e senza interventi invasivi durante il processo di evoluzione del vino che, si affina a seconda della tipologia in acciaio o in botti di rovere.

Oggi la nostra azienda può contare su circa 10 ettari di vigna coltivati tutti ad alberello “piede franco”, di cui 8 hanno più di 45 anni di vita e i restanti della prima vigna ancora oggi in produzione ben 63 anni. I vini che produciamo hanno nomi che vogliono sintetizzare ciò che siamo, cioè contadini ma anche minatori, la storia di mio padre appunto, della miniera e della vigna.”

Ceppo di Carignano ad alberello “a piede franco” con 63 anni di vita, risalente al primo impianto del 1958 a opera di Silvio Esu, padre di Enrico Esu.

Az. Agricola Esu Enrico

Località Medau Desogus 09010 Carbonia (CI)

Tel. 3478256871

http://www.nerominiera.it/