A sinistra: Luigi Pomata, Chef patron del Ristorante Luigi Pomata di Cagliari, che ha realizzato le pietanze da accostare ai vini nella cena/evento del Consorzio Tutela Lambrusco.
Le bollicine emiliane fanno tappa nel capoluogo sardo in occasione di una cena degustazione con un menu ideato per l’occasione dallo chef sardo.
Il 19 ottobre due nostri consiglieri nazionali di Epulae sono stati ospiti del Consorzio Tutela Lambrusco che, nell’ambito del Tour “Il Lambrusco e la cucina del Sud” organizzato in collaborazione con il “Gambero Rosso”, ha fatto tappa a Cagliari e, con il contributo dello chef Luigi Pomata, ha proposto otto diversi vini Lambrusco in abbinamento con prodotti tipici del territorio reinventati dallo chef. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi oltre che dalla qualità dei vini in degustazione, anche dall’idea progettuale del Consorzio Tutela Lambrusco. I produttori presenti, tutti molto giovani, rappresentano la terza generazione di aziende che, nel tempo, hanno anche saputo dare la loro impronta per innovare la produzione anche con scelte coraggiose che si sono rivelate vincenti e convincenti. Un itinerario enogastronomico per far apprezzare gusti e sapori, un perfetto connubio tra cibo e vino espressione di diversi territori ma capace di valorizzare entrambi.
Il tour “Il Lambrusco e la cucina del Sud”, organizzato in collaborazione con il Gambero Rosso e nato come viaggio d’incontro tra le bollicine d’Emilia e i sapori mediterranei, dopo aver toccato Polignano a Mare, Sorrento e Matera, ha fatto tappa anche a Cagliari, per una cena degustazione presso il ristorante Luigi Pomata. Un’occasione di dialogo con la cucina dello chef sardo, per sottolineare come le diverse espressioni del Lambrusco nel calice possano essere abbinate facilmente a un’infinità di preparazioni diverse, senza necessariamente limitarsi al territorio emiliano.
Nel corso dell’appuntamento sono stati degustati otto vini Lambrusco di tre diverse denominazioni: il “Vecchia Modena Premium” Lambrusco di Sorbara DOC e “Vigneto Cialdini” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC di Cleto Chiarli, “Sbiadì” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC e “Monovitigno” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC di Fattoria Moretto, “SuDiGiri” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC e “Pietrarossa” Lambrusco di Sorbara DOC di Pezzuoli, “Bollino Rosso” Lambrusco Reggiano DOC e “Remigio Rosè” Lambrusco Reggiano DOC di Ca’ De’ Medici.
I quattro produttori delle cantine presenti, insieme ai referenti del Consorzio Tutela Lambrusco hanno illustrato ai partecipanti le caratteristiche principali di ogni etichetta, sottolineandone i colori, i sapori e i profumi, in abbinamento ai diversi piatti presentati. Dagli ingredienti mediterranei come polpo e tonno rosso, alle materie prime del territorio come il formaggio casizolu e la fregola, le diverse sfumature del Lambrusco hanno impreziosito ogni portata, abbinandosi con facilità alle originali preparazioni proposte per l’occasione dallo chef Luigi Pomata.
“Siamo molto soddisfatti di questo incontro – spiega Giacomo Savorini, direttore del Consorzio Tutela Lambrusco. Questo tour è nato in collaborazione con il Gambero Rosso con l’obiettivo di sottolineare ancora una volta le potenzialità delle bollicine Lambrusco, capace di abbinarsi a innumerevoli piatti, dalla cucina etnica a quella Mediterranea, con ingredienti come pesce, frutti di mare, carne e formaggi. A Cagliari – prosegue – abbiamo portato tre differenti tipologie di Lambrusco: il Reggiano DOC, il Sorbara DOC e il Grasparossa di Castelvetro DOC, per mostrare come le diverse espressioni del Lambrusco si sposino alla perfezione con la ricchezza dei sapori proposti dallo chef Luigi Pomata”.
“Da cagliaritano sono particolarmente orgoglioso che il tour del Lambrusco arrivi nella mia città natale e altrettanto contento che le varie tipologie di Lambrusco incontrino la grande cucina dello chef Luigi Pomata – commenta Giuseppe Carrus, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. La serata non poteva andare in modo migliore ed è stato divertentissimo abbinare i piatti di Luigi e le loro tipologie, così diverse tra di loro. Abbiamo giocato insieme ai commensali chiedendoci: “chi ci sta meglio tra un Grasparossa o un Sorbara?”. Da parte mia c’è la consapevolezza che come avevo già intuito, il Lambrusco si sposa bene anche con le cucine del sud e riguardo Luigi Pomata, si abbina in modo meraviglioso con il tonno. Potrebbe essere uno spunto fare un’ulteriore serata a base di tonno e Lambrusco, dal momento che anche di questo pesce – come per il Lambrusco – esistono diverse declinazioni”.
Il Consorzio Tutela Lambrusco comprende circa 70 soci che, tra Modena e Reggio Emilia, coltivano uve Lambrusco su oltre 10.000 ettari. Il Consorzio Tutela Lambrusco è nato nel gennaio 2021 dalla fusione di tre realtà: Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Consorzio Tutela e Promozione dei Vini Reggiani DOP e Consorzio Tutela Vini Reno. Il Consorzio è incaricato della tutela e della promozione di ben otto denominazioni: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC,
Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Modena DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, Reno DOC e Castelfranco Emilia IGT.
Sono più di 40 milioni le bottiglie di Lambrusco DOC prodotte nel 2022. A queste si aggiungono oltre 100 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT. Nel loro complesso, i vini prendono per il 60% la strada dell’export.
Photo credit: Francesco Vignali Photography
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