IL VERMENTINO NEL LAZIO
ll Vermentino è un vitigno a bacca bianca semi aromatico la cui origine è ancora oggi molto dibattuta. Presente, soprattutto, lungo le coste del Mediterraneo dal 1970 è registrato nel Catalogo nazionale delle varietà di vite, a livello nazionale raggiunge una superficie coltivata pari a circa 5.600 ettari. La regione con la maggior estensione produttiva è la Sardegna (circa 4.500 ha), seguita da Toscana, Liguria, Lazio, Piemonte, Abruzzo, Marche e Puglia.
Dal Vermentino si ottengono vini eleganti, freschi, fruttati ed incredibilmente versatili sulla tavola. Con riferimento alla vigente normativa di settore il vitigno figura in una sola DOCG (Vermentino di Gallura), in ben 28 DOC e in oltre 56 IGT.
A fronte di questa diffusione vorrei glissare sulle note produzioni sarde, liguri e toscane ed evidenziare il particolare, ma meno conosciuto, interesse che riveste nel Lazio, soprattutto lungo la costa tirrenica. Come confermato dal dott. Giovanni Pica dell’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) il vitigno interessa una superficie complessiva pari a circa 150 ettari, di cui il 60% nella provincia di Roma, seguita da Viterbo (24%), Latina (11%), Frosinone e Rieti.
Seppure non ancora acclarato, la coltivazione del vitigno, nel Lazio, si è diffusa, plausibilmente, a partire dalla Costa Etrusco Romana. Intervistando, al riguardo, il proprietario dell’azienda Cantina Castello di Torre in Pietra emerge che proprio tale azienda ospitò per prima, nella regione, la coltivazione del Vermentino. “Al mio arrivo nel 1986” afferma Filippo Antonelli, che ereditò l’azienda famigliare in quell’anno, “trovai un vigneto di Vermentino già adulto, il cui impianto forse è da far risalire al periodo in cui la precedente gestione aziendale aveva fatto ricorso a maestranze toscane.” Antonelli mi ha fatto, inoltre, partecipe del ricordo di quegli anni in cui l’azienda Rauscedo prelevava delle marze proprio nel suo vigneto, dieci anni prima dell’ingresso del Vermentino nell’IGT Lazio, avvenuta nel novembre 1995 che nella vendemmia 2020 ha rivendicato una superficie di circa 80 ettari.
Il Vermentino si presenta nel Lazio con differenti ed interessanti declinazioni, dai vigneti di Tarquinia, che dominano il mare, fino ad insinuarsi nei territori ai confini con l’Umbria e la Toscana, marcando il territorio con particolari impronte. Il Vermentino è contemplato, inoltre, nella IGT Civitella d’Agliano, che interessa una piccolissima area, dai caratteristici calanchi a pochi passi dall’Umbria, limitata al paese di Civitella in provincia di Viterbo. Un ulteriore denominazione viterbese è rappresentata dall’ IGT Colli Cimini che si estende dalle pendici dei monti Cimini alla parte pianeggiante dell’alta valle del fiume Tevere. Anche l’IGT Frusinate caratterizzata da un terreno montuoso, delimitato da monti Ernici a nord e dagli Arunci a sud, non disdegna il Vermentino. Ma è l’IGT Costa Etrusco Romana, istituita nel 2011, a seguito dell’impegno profuso dalla Strada del Vino e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco Romane, come testimoniato dall’attuale presidente Liborio De Rinaldis, particolarmente produttiva e vivace, che interessa una zona che va da Civitavecchia a Fiumicino, con espressa menzione del vitigno in etichetta.
L’ARSIAL attesta che ben quarantasei aziende hanno rivendicato, nel corso del 2019, questa tipologia produttiva con numerose produzioni certificate in biologico.
Insomma, tutto questo per preannunciare un interessante e variegato parterre a rappresentare la produzione del Lazio al prossimo Concorso Nazionale del Vermentino, che si terrà a Cagliari dal 29 al 30 giugno 2021. Il concorso ha ottenuto il riconoscimento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed il patrocinio della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari e della Coldiretti Sardegna.
Pertanto non resta che augurare in bocca al lupo a tutte le aziende produttrici di Vermentino e …vinca il migliore!
Bando per il Concorso Nazionale Vermentino 2021 http://www.concorsovermentino.com/iscrizioni-2021/
Potranno essere ammessi al Concorso i vini fermi, frizzanti e gli spumanti DOP o IGP purché abbiano la dicitura Vermentino in etichetta ed una percentuale minima di Vermentino dell’85%. Le domande di partecipazione dovranno essere inoltrate entro il 10 giugno e la scadenza per l’invio dei campioni è fissata al 15 giugno 2021.
Sociologa, da circa trent’anni sommelier, ha conseguito nel 2009 il master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche. Ha svolto attività di relatrice nei corsi di formazione di numerose associazioni di sommellerie e sin dal 2006 collabora con EPULAE Accademia Enogastronomica Internazionale, di cui è stata, tra l’altro, cofondatrice e vicepresidente nazionale. Ha rivestito il ruolo di Consigliere nazionale di Slow Food Italia e di collaboratrice della guida Osterie d’Italia, menrtre permane il suo contributo alla guida dei vini Slow Wine e l’attività di relatrice nei Master of Food®. Nel 2008 ha ideato l’originale manifestazione a carattere nazionale: Laghidivini, il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani, che si tiene annualmente sul lago di Bracciano (RM). Da circa dieci anni si occupa di gastronomia storica, con particolare riguardo al Ducato di Bracciano e ai vini medicinali. Nel 2018 ha pubblicarto il suo primo libro, un saggio sulla gastronomia e la cosmesi rinascimentale (Alla corte di donna Isabella De’Medici Orsini. Racconti e ricette-YCP) e ha dato vita al suo blog personale www.sandraianni.it. Tra le varie esperienze figurano numerosi interventi in convegni a carattere nazionale, membro di giuria in competizioni per bartender, concorsi enologici e in commissioni di valutazione di eventi di ricostruzione storica. Collabora, sin dal 2007 come articolista alla web magazine Food & Wine Epulae News per il quale dall’autunno scorso cura una rubrica dedicata alle piante eduli. Recentemente con la Web TV si.Channel.tv ha avviato un progetto di webinar sulla storia della gastronomia.