Gambero Rosso 2021:
Il Vernaccia di Oristano Doc Riserva 1968 è Tre Bicchieri.
Il massimo riconoscimento della prestigiosa Guida premia l’azienda Silvio Carta di Baratili San Pietro.
“Sono molto orgoglioso di questo riconoscimento che arriva a suggellare l’importante lavoro che da sempre l’azienda fa per promuovere la tradizione del Vernaccia di Oristano Doc”. Commenta così Elio Carta – titolare dell’azienda Silvio Carta di Baratili San Pietro, Oristano – l’assegnazione dei Tre Bicchieri per la Guida ai vini del Gambero Rosso 2021 alla speciale Riserva 1968 del vino di punta dell’azienda.
VERNACCIA DI ORISTANO DOC RISERVA 1968
52 anni. Un numero importante, che rappresenta un percorso e un territorio, quello che accompagna il Vernaccia di Oristano Doc Riserva 1968, un vino che incarna la storia e l’anima delle Distillerie Silvio Carta. E che arriva, con questa etichetta a raccogliere un’eredità importante, quella di un passaggio epocale. Il 1968 è stato infatti l’anno dell’ultima vendemmia svolta in tre momenti. Il primo raccolto, dedicato alle uve più mature e sane. Il secondo, trascorsi 10\15 giorni dal primo, riservato ai grappoli più zuccherini. Infine, il terzo ed ultimo raccolto delle uve destinate alla produzione del vino di San Martino, quello più leggero e di pronta beva. “Ed è nel ricordo di quel tempo – spiega Elio Carta, titolare dell’azienda, allora studente della Scuola Enologica di Conegliano – di quel particolare anno, che tanto ha contrassegnato la nostra azienda come il mondo intero, che ho voluto imbottigliare quello che considero il Vernaccia in assoluto, unico e irripetibile”.
L’azienda:
All’inizio degli anni ’50 Silvio Carta fonda l’omonima azienda, dedicandosi immediatamente alla vinificazione e l’affinamento del Vernaccia, vino di nobile tradizione che costituisce un’autentica gloria dell’enologia sarda. Con le prime annate in commercio, riscuote subito il favore del pubblico, anche e soprattutto oltre i confini regionali, diventando nell’arco di pochi lustri, una delle cantine più prestigiose e conosciute attive in Sardegna. Dopo “appena 60 anni” (come ama dire), il fondatore è ancora al timone della casa vitivinicola di Baratili San Pietro, insieme al figlio più grande Elio. Per lui gavetta in Sardegna e diploma di laurea nel 1972 all’Istituto tecnico enologico di Conegliano Veneto. Erede ancora più visionario di Silvio, galantuomo dalla lucida follia, sin da ragazzino attento “lettore del mondo” che lo circonda. Visionario e anticipatore come lo è stato nel 1981, quando, prevedendo la grande crisi commerciale, che da lì a poco avrebbe stravolto il piccolo mondo del Vernaccia, ha trasformato una piccola area di pertinenza aziendale, in una delle distillerie più avanzate e produttive dell’Isola e tra le prime dell’intero stivale. Gin, grappe, vermouth, bitter e distillati di Vernaccia Riserva, prodotti con sole botaniche e materie prime provenienti dall’orto botanico interno alla tenuta aziendale, sono diventati veri e propri ambasciatori contemporanei della Sardegna in tutto il mondo
Il territorio:
L’azienda nasce in un’area particolarmente vocata alla coltivazione di pregiati vitigni e allo sviluppo spontaneo di piante officinali. Il mare dalle limpide acque, le aspre montagne ricoperte da intricate vegetazioni di selvaggia bellezza, i venti che soffiano da varie direzioni per gran parte dell’anno e il sole splendente in tutte le stagioni donano alla flora e alla fauna presente nell’isola delle caratteristiche organolettiche uniche al mondo che non potranno mai essere imitate.
La cultura:
La Sardegna è una Regione celebre per le numerose testimonianze della presenza umana fin da epoca antichissima, di cui i nuraghi rappresentano l’immagine più significativa e nota presso il grande pubblico. Il grande fascino dell’isola non deriva tuttavia unicamente dalla singolare bellezza e varietà delle aree marittime, ma anche dagli altri elementi caratteristici che ne fanno un mondo completamente a sé assolutamente inconfondibile, con le sue peculiarità come la cultura, le usanze e tradizioni, i costumi popolari ancora oggi gelosamente conservati, l’archeologia e, ultima ma non meno importante, l’eno-gastronomia
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.