Nel decennale della Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco, per 7 giorni, dal 18 al 25 ottobre, 160 ristoranti nel mondo realizzeranno una ricetta di pasta ispirata al Vivere Mediterraneo.
Per gli italiani la pasta è una certezza, ma anche in Francia, Germania, UK e USA il lockdown ha sancito il boom di spaghetti & co. Secondo una ricerca internazionale commissionata da Unione Italiana Food e ICE a DOXA, in occasione del World Pasta Day, durante il lockdown i consumi globali sono cresciuti del 24%. Torna “Al Dente”: nel decennale della Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco, per 7 giorni, dal 18 al 25 ottobre, 160 ristoranti nel mondo realizzeranno una ricetta di pasta ispirata al Vivere Mediterraneo. E il 25 ottobre un social pasta party abbraccerà i 5 continenti in una spaghettata virtuale.
Pasta, boom di consumi nel mondo a partire dal lockdown. 1 consumatore su 4 ne ha mangiata di più, l’export sale del +25% in 6 mesi.
Il 2020 – tristemente segnato dall’emergenza sanitaria globale – non ha fermato l’amore globale per la pasta. Anzi. Uno studio internazionale rivela che 1 persona su 4 ne ha aumentato il consumo durante i mesi di lockdown, scegliendola come “piatto del cuore”, buono, sano, pratico e sostenibile, proprio nel momento più difficile. A confermare una delle immagini simbolo di inizio emergenza, quella di dispense e carrelli della spesa riempiti di pasta, è la ricerca “Il consumo di pasta durante il lockdown”, commissionata da Unione Italiana Food e Agenzia ICE – a DOXA, che ha intervistato un campione di oltre 5mila persone in Italia,Germania, Francia, UK, USA. Questi Paesi rappresentano complessivamente più di un terzo del consumo mondiale di pasta e sono anche i primi mercati di riferimento per la pasta italiana, che ormai destina all’export il 60% della sua produzione.
La ricerca, presentata in occasione del World Pasta Day, conferma “sul campo” un trend ormai ventennale. Nel 2019 sono state prodotte nel mondo quasi 16 milioni di tonnellate di pasta, più del doppio rispetto ai 7 milioni di 20 anni fa. In Italia, dove è solida tradizione, l’amore per la pasta non mostra cedimenti: la mangiano tutti (98%) con 23,1 kg procapite annui. E circa 6 italiani su 10, in tutte le fasce di età e con un picco al centro-sud, la portano in tavola tutti i giorni. Ma la consumano anche – e questa è già una notizia – tutti (o quasi) i francesi, i tedeschi e gli inglesi. Per non parlare dei 9 americani su 10, un dato incredibile se pensiamo che gli USA sono la patria delle diete iperproteiche. Va detto che in questi Paesi la media di consumo procapite è più bassa rispetto all’Italia (9kg all’anno negli USA, 8 in Francia e Germania, 3,5 nel Regno Unito).
Nel derby dei formati, gli italiani preferiscono la pasta corta e rigata, mentre inglesi e americani quella lunga. I tedeschi quella fresca(ripiena e non). I francesi, invece, sono i maggiori estimatori della pasta corta e liscia. Su una cosa tutti o quasi sono d’accordo: la qualità della pasta italiana non è in discussione. E infatti la pasta made in Italy è la prima scelta nella dispensa globale. È la preferita per il 72% delle famiglie inglesi, il 68% di quelle francesi, il 54% di quelle tedesche e il 48% negli Stati Uniti (v. Focus 1).
Giunto alla sua 22ma edizione, il World Pasta Day, manifestazione ideata e curata da Unione Italiana Food (già AIDEPI) e IPO – International Pasta Organisation, ogni 25 ottobre celebra l’amore nel mondo per la pasta. Nel 2020 i festeggiamenti raddoppiano: nel decennale del riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea a Patrimonio Immateriale dell’Umanità, torna la kermesse “Al Dente – The Italian way of Pasta”: per una settimana (18-25 ottobre) 130 ristoranti italiani e di tutto il mondo proporranno in menù un piatto di pasta mediterraneo. Ispirazione degli chef è il movimento #VivoMediterraneo, un decalogo di principi e comportamenti quotidiani che si ispira, attualizzandola, alla Dieta Mediterranea e al suo futuro, coniugando alimentazione, movimento, convivialità e sostenibilità.
IN 160 RICETTE D’AUTORE LA PASTA REGINA DELLA DIETA MEDITERRANEA NEL MONDO
Roma, Milano, Londra, Parigi, New York, Washington, Dubai, Bali, Buenos Aires: sono solo alcune delle “capitali della pasta” dove per una settimana sarà possibile assaggiare al ristorante uno dei piatti di pasta d’autore ispirato al tema #VivoMediterraneo. Un giro del mondo attorno allo spaghetto a cui hanno aderito molti giovani cuochi accanto a pesi massimi della cucina come Heinz Beck, i Fratelli Cerea e gli Alajmo, Iside De Cesare, Sandro e Maurizio Serva, Francesco Apreda, Alfonso e Ernesto Iaccarino. Gli appassionati che desiderano sperimentare l’interpretazione d’autore del piatto potranno consultare la lista dei ristoranti che aderiscono all’iniziativa sulla piattaforma digitale http://aldente.worldpastaday.org, che fin dal nome racconta la passione italiana per la cottura perfetta. L’invito di Unione Italiana Food e IPO è esteso anche a blogger e pasta lover: il 25 ottobre, un social pasta party abbraccerà i 5 continenti in una spaghettata virtuale. Con gli hashtag #VivoMediterraneo e#WorldPastaDay, tutti potranno postare foto e video della loro idea di pasta mediterranea, in una giornata piena di tweet up, eventi Facebook, foto e Instagram stories, per celebrare lo stile di vita famoso in tutto il mondo. I migliori saranno condivisi e menzionati sui canali ufficiali We Love Pasta (Instagram, Facebook e Twitter).
RICCARDO FELICETTI: PASTA SIMBOLO DELLA RIPARTENZA E DELLA DIETA MEDITERRANEA
“L’aumento del suo gradimento globale conferma la pasta come alimento crossover, che non ha barriere culturali, religiose, economiche – afferma Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food. E poi è buona: con la seconda edizione di Al Dente vogliamo evidenziare il piacere di mangiarla e di prepararla e tanti grandi cuochi ci aiuteranno a ricordare che questo alimento semplice e nobile allo stesso tempo dà il meglio di sé anche quando è al centro di ricette sane e equilibrate, ispirate alla Dieta Mediterranea in tutte le sue declinazioni. La pasta è un momento di felicità che ci aiuta a prendere le misure ad un futuro ancora incerto”.
PAOLO BARILLA: PASTA PRODOTTO CHE UNISCE LE PERSONE, SINONIMO DI PIACERE E GIOIA
Secondo Paolo Barilla, Presidente di IPO – International Pasta Organisation, “I dati di consumo di pasta nel mondo ci dicono che piace a tutti, eletto come piatto del cuore durante i mesi di lockdown. La pasta è un cibo accessibile, semplice e quotidiano che si identifica con il piacere e la gioia, in grado di unire le persone e di identificarsi con la convivialità di cui abbiamo sentito tanto la mancanza. È un prodotto versatile in grado di unirsi agli ingredienti tradizionali di ogni cucina del mondo e di aggiungere a qualunque piatto il sapore e i benefici della Dieta Mediterranea. Con il World Pasta Day rinnoviamo da 22 anni il nostro impegno verso questo alimento antichissimo eppure, al contempo, rivoluzionario nel suo essere buono per il palato, per il Pianeta e per la salute di chi lo abita”.
ITALIANO 1 PIATTO DI PASTA SU 4 NEL MONDO, +25% EXPORT NEL 2020
Secondo i dati IPO, l’Italia è il primo Paese produttore di pasta (con 3,5 milioni di tonnellate, +4% rispetto al 2018, precediamo USA e Turchia), e siamo anche i primi consumatori, con 23,1 kg procapite annui, davanti a Tunisia (17), Venezuela (12), Grecia (11,4). E il mondo riconosce questo primato abbracciando la pasta prodotta nel nostro Paese. È italiano un piatto di pasta su 4 al mondo, 3 su 4 in Europa. Se il 2019 ha registrato il record di esportazioni (oltre 2,1 milioni di tonnellate, +7,5% sul 2018), le elaborazioni di Unione Italiana Food su dati Istat rivelano nei primi sei mesi del 2020 un risultato (+25%) davvero eccezionale. In valori assoluti, Germania, UK, Francia, USA e Giappone sono i mercati più strategici. Ma la voglia di pasta italiana registra crescite superiori al 40% verso gli USA, Canada, Australia e Romania, del +30% verso UK, Paesi Bassi, Arabia Saudita. Addirittura. superiori al 60% per Hong-Kong, Ucraina e Irlanda. Altri mercati strategici come Francia, Cina e Corea del Sud registrano crescite di oltre il 20%.
PASTA, ALIMENTO UTILE PER AIUTARE E SFAMARE ANCHE I “NUOVI POVERI”
Secondo le ultime stime ONU, nel 2020 circa 71 milioni di persone saranno spinte verso la povertà assoluta, il primo aumento della povertà globale dal 1998. E la perdita di reddito e protezione sociale mette a rischio povertà e fame fasce di popolazione ancora più ampie. In Italia, per esempio, gli effetti sociali della pandemia colpiranno circa 1 milione di famiglie, che, secondo l’Istat, vanno ad aggiungersi a 5 milioni di famiglie che già vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa. In occasione del World Pasta Day, la pasta rilancia la sua candidatura a alimento utile per aiutare in modo sano e sostenibile un Pianeta sempre più povero e affamato. Si inserisce in questo percorso un gesto dal chiaro valore simbolico: i pastai italiani hanno effettuato una donazione di 16 tonnellate di pasta in favore della Comunità di Sant’Egidio, che verranno distribuite a famiglie indigenti in diverse città italiane.
“Dopo cinquanta anni di lavoro con gli industriali pastai italiani, europei ed a livello internazionale posso affermare con assoluta convinzione che la pasta è stata e continuerà ad essere la regina della tavola – afferma Raffaello Ragaglini, Segretario Generale International Pasta Organisation e Segretario Generale Onorario Unione delle Associazioni degli Industriali Pastai Europei (UNAFPA). La pasta è il prodotto che meglio interpreta una cultura alimentare salutare, sicura, consapevole e attenta alle tematiche della sostenibilità ambientale. Possiamo così riassumere la vera essenza della pasta: passione, tradizione, condivisione, qualità, salute e sostenibilità”.
Comunicato Stampa
Estratto su accordo da: comunicati-stampa.net
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Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.