Fin da bambino voleva fare il cuoco Andrea Incerti Vezzani, e non solo ha coronato questo sogno, ma lo ha condiviso con clienti che da ogni parte vengono a trovarlo nel remoto angolo di campagna emiliana dove ha trasformato una vecchia casa colonica contornata dai campi di una fattoria in un elegante ristorante che ha guadagnato 15 anni fa una stella Michelin e l’ha mantenuta costantemente. In realtà non è solo un ristorante, ma una locanda, perché sono state ricavate anche quattro camere per gli ospiti che desiderano fermarsi dopo cena.
A Ca’ Matilde non c’è una carta. Vengono proposti percorsi degustazione a sorpresa di sei portate, tre antipasti, un primo, un secondo e un dessert, più il saluto della cucina, scelti dallo chef in base alla disponibilità dei prodotti del grande orto biodinamico che coltiva e cura personalmente, con qualche aiuto: 150 piante di pomodoro sono destinate soltanto a produrre la conserva per l’inverno.
Il 90% dei piatti, preparati sul momento e che cambiano anche giorno dopo giorno, lo decide l’orto in base alla maturazione dei suoi prodotti. Ci sono piatti stagionali come la panzanella d’estate o la tarte tatin di zucca in autunno e vengono sempre chieste già in fase di prenotazione preferenze o intolleranze dei clienti, giacché la degustazione deve essere una sorpresa, ma certamente piacevole. La semplicità aiuta, commenta lo chef, la cui chiave stilistica è toccare le corde del gusto e dei ricordi.
I menù degustazione hanno nomi evocativi: il percorso di carne si chiama Con i piedi per terra, quello di pesce Acqua in bocca, mentre Hortus è il menù tutto vegetariano, non vegano, ci tiene a precisare lo chef. Il menù più impegnativo, che esplora le diverse frontiere del gusto, si chiama Cielo e comprende una portata in più. Solo il menù del territorio, denominato per ovvie ragioni Gli intramontabili, dichiara fin dall’inizio cosa verrà servito a tavola: il culatello di Canossa con burro e pan brioche, i tortelli d’erbetta e di zucca mantecati al burro, la bomba di riso con ragù e piselli, il maialino al latte con crema di patate, scalogno e aceto balsamico e per finire uno dei dessert più amati a Reggio Emilia, la torta di riso.
I 25 coperti nella suggestiva sala interna che in origine era una stalla si spostano all’aperto nella bella stagione. Il grande e ben curato giardino in fiore permette di organizzare eventi all’aperto fino a un’ottantina di persone. Il ristorante è aperto tutto l’anno la sera, con giornate di chiusura il lunedì e il martedì; durante i fine settimana è aperto anche a pranzo; il periodo di ferie è a gennaio. La Locanda è affiliata al prestigioso marchio Les Collectioneurs.
Locanda Ristorante Ca’ Matilde
Via della Polita 14, Rubbianino di Quattro Castella (RE)
Tel. 0522 889560
Email:[email protected]
Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.