
di Leonardo Felician
A Corvara, nel cuore dell’Alta Badia, l’Hotel Sassongher, cinque stelle di 62 camere di proprietà della famiglia Pescosta, non è soltanto un punto di riferimento per l’ospitalità di alto livello, ma anche della tradizione alberghiera della valle. Aperto nel 1933 con sole tre camere, raggiunse le quattro stelle nel lontano 1981 e fu antesignano di trend diffusi poi in tutta la valle e nelle montagne altoatesine, Questo è un luogo in cui la cucina diventa parte integrante dell’esperienza del soggiorno: la struttura accoglie da decenni gli ospiti in un contesto raffinato e familiare e ha fatto appunto della ristorazione un tratto distintivo, capace di coniugare tradizione e ricerca, intimità e innovazione.
La giornata gastronomica comincia con la colazione servita nella luminosa sala principale, da cui lo sguardo spazia sulle cime dolomitiche. È un momento in cui l’abbondanza dell’offerta incontra la qualità: prodotti freschi locali, selezione di formaggi e salumi altoatesini, dolci fatti in casa e piatti caldi preparati al momento. È un inizio che racconta l’attenzione al dettaglio, pensato per soddisfare abitudini diverse e per trasmettere già dalle prime ore del mattino l’atmosfera di un soggiorno piacevole.
La cena però è la vera esperienza della cucina del Sassongher. Il menù preparato dallo chef Alfonso Arcamone, campano di Ischia, cambia seguendo le stagioni e la disponibilità delle materie prime, alternando proposte tipiche della tradizione ladina a piatti della cucina italiana e internazionale. Le ricette locali vengono reinterpretate con cura, senza tradirne l’anima, e trovano spazio accanto a portate più raffinate, pensate per chi desidera esplorare gusti nuovi. Ogni piatto è accompagnato da una carta dei vini che conta oltre quattrocento etichette, con una selezione che va dai grandi nomi italiani ai produttori emergenti del territorio, permettendo percorsi di degustazione adatti a palati diversi.
Uno degli aspetti caratteristici della cena è sedersi nelle storiche stuben, piccole sale in legno di cui la più antica risale al Cinquecento. Qui l’esperienza si trasforma in un viaggio nel tempo, tra boiserie antiche e atmosfere intime che richiamano la tradizione ladina. La stube dei Cacciatori, vecchia di 500 anni, quella delle bambole e quella romantica offrono ambienti diversi, accomunati dalla stessa autenticità e da un calore che pochi contesti sanno restituire.
Accanto al ristorante e alle sue stuben, l’albergo dispone di altri ampi spazi pensati per la convivialità. Il bar e il lounge sono frequentati sia dagli ospiti sia da chi desidera trascorrere una serata elegante tra cocktail e musica dal vivo. Il piano bar, con serate di jazz, accompagna i dopocena e crea un’atmosfera raffinata e informale al tempo stesso. Il wine lounge, invece, è il regno degli appassionati di enologia, dove la selezione delle bottiglie diventa protagonista e dove è possibile lasciarsi guidare in percorsi di assaggio personalizzati.
Un’attenzione particolare è rivolta anche al servizio in camera, disponibile per colazioni, pranzi, cene e snack durante l’arco della giornata. È una possibilità che permette di vivere l’esperienza gastronomica con maggiore riservatezza, senza rinunciare alla qualità dei piatti preparati dalla brigata di cucina. Un esempio del menù servito alla sera si apre con antipasti e insalate dal buffet e comprende poi un primo piatto con scelta tra risotto con pomodorini, stracciatella di bufala e pesto di rucola, panciotti con scamorza e melanzane in coulis di pomodoro, spaghettoni con capesante su maionese di pomodorino giallo, zuppa di cicerchie con crostini di pane e infine consommé con brunoise di verdurine. Anche il secondo è ordinato e servito a tavola con scelta tra filettino di vitello al marsala con uvetta e pinoli, purea delicata di patate; fegato padellato con cipolla caramellata alla Veneziana, riso pilaf; spigola in gabbia di patate con olive e capperi, broccoletti all’aglio imbrunito e peperoncino; infine uovo cotto a bassa temperatura in spuma di parmigiano, taccole all’olio evo. La cena si conclude con dolci e formaggi dal buffet e gelato a scelta su richiesta.
Il Sassongher ha scelto di fare della tavola una componente centrale del soggiorno, non come complemento ma come esperienza centrale. Che si tratti di una cena elegante con vista sulle Dolomiti, di un pranzo veloce tra una passeggiata e l’altra, o di una serata intima, la ristorazione diventa una chiave per comprendere l’identità del territorio e per scoprire come la tradizione ladina possa dialogare con le esigenze di un pubblico internazionale. È in questa capacità di sintesi, tra radici locali e spirito cosmopolita, che si riconosce il carattere unico della cucina del Sassongher, un invito a vivere la montagna non solo con gli occhi, ma anche con il gusto.
Hotel Sassongher
Strada Sassongher 45, Corvara in Badia(BZ)
Tel. 0471 836085
Email: [email protected]













Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.