L’innovazione : “Fil Rouge” delle Donne del Vino a Vinitaly 2025

Di Fulvio Falbo

Quando si parla di innovazione nel mondo del vino, spesso si pensa a nuove tecnologie in cantina o a sperimentazioni agronomiche in vigna. Ma c’è chi l’innovazione la racconta facendone una questione di cultura, di sensibilità, di approccio umano prima ancora che tecnico. A Vinitaly 2025, Le Donne del Vino portano proprio questo: una visione del cambiamento che parte dalle persone, si alimenta di curiosità e si traduce in progetti concreti, capaci di reinterpretare la tradizione con sguardo contemporaneo.

Dal 6 al 9 aprile, a Verona, l’associazione guidata da Daniela Mastroberardino sarà protagonista di una serie di eventi che mettono al centro l’evoluzione del comparto vitivinicolo. Cuore pulsante dell’iniziativa sarà la degustazione-evento di martedì 8 aprile, “Wine Tricks: quando la mente degusta prima di te”, condotta dal professor Vincenzo Russo della IULM di Milano, esperto di psicologia dei consumi e neuromarketing. Un appuntamento destinato a sorprendere, dove vino e neuroscienze si incontrano per esplorare come le scelte d’acquisto – specie tra i giovani della Gen Z – siano guidate più dalle emozioni che dal gusto consapevole. Un’esperienza che promette di rivoluzionare il modo di pensare la degustazione.

Daniela Mastroberardino

Ma Vinitaly non sarà solo scienza e percezione. Il programma costruito dalle Delegazioni regionali de Le Donne del Vino è una vera e propria mappa dell’innovazione: dal packaging sostenibile alle nuove tecniche di vinificazione, passando per il racconto digitale del territorio e l’inclusione delle nuove generazioni. Un esempio? In Puglia, tra degustazioni itineranti e masterclass dedicate al rosato, spazio anche a momenti social come “Sorsi di Puglia”, con foto ricordo e messaggi da portare a casa. In Sicilia, invece, un talk show accenderà i riflettori sul ruolo delle donne nella viticoltura isolana, tra radici profonde e sfide future.

Lunedì 7 aprile sarà la volta della tavola rotonda “Donne eccellenti in un mondo di tradizioni”, sempre in Puglia, dove voci femminili racconteranno esperienze di cambiamento dentro e fuori la cantina. Un’occasione per riflettere sul peso della presenza femminile nel settore e sulla sua capacità di modellarne il futuro. A seguire, il brindisi “Bolle di Puglia”, perché ogni riflessione, si sa, merita di essere celebrata con un calice in mano.

Non mancheranno momenti di approfondimento più tecnico, come la degustazione “Innovazione” in Friuli-Venezia Giulia, dove si parlerà di ricerca scientifica, metodi di affinamento e packaging con uno sguardo pratico ma visionario. O come l’evento campano “Donne, Tecnologie e Pratiche Sostenibili per il Futuro della Viticoltura”, dove la sinergia tra sapere tradizionale e tecnologie emergenti sarà raccontata attraverso esempi concreti, chiudendo con una degustazione che ne rappresenta la sintesi più autentica.

L’Abruzzo, protagonista della Convention Nazionale 2025, sarà invece presentato in anteprima, in attesa di accogliere le socie da tutta Italia in un territorio che ha molto da raccontare. E infine, mercoledì 9 aprile, l’Assemblea Nazionale e una cena di chiusura nella suggestiva cornice di Monteleone21 in Valpolicella, firmata Masi, simbolo stesso di quel connubio tra innovazione e rispetto dell’ambiente che anima l’intero progetto.

A dare un volto al tema scelto per il 2025, “Donne, Vino e Innovazione”, a cura di Federica Cecchi, architetta e wine designer toscana, che ha creato un’immagine potente e ricca di significati: una figura femminile i cui capelli si trasformano in rotelle, simbolo di ingegno e adattabilità, mentre un pendente con due gocce richiama il valore prezioso dell’acqua e l’urgenza della sostenibilità. È lei l’autrice anche dello stand delle Donne del Vino a Vinitaly, che sarà visitabile dal 6 al 9 aprile al Centro Servizi Arena, tra i padiglioni 6 e 7.

Fondata nel 1988, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è oggi la più grande realtà internazionale dedicata all’enologia al femminile, con 1.220 socie tra produttrici, sommelier, giornaliste, ristoratrici, enotecarie e professioniste della filiera. Una rete diffusa in tutte le regioni italiane, impegnata nella promozione della cultura del vino e del ruolo delle donne, attraverso progetti che spaziano dall’alta formazione alla sostenibilità, dal gender gap in cantina al turismo esperienziale. Tra le iniziative più rilevanti c’è “D-Vino”, un programma nato per portare l’educazione al vino nelle scuole alberghiere e turistiche, che sta crescendo di anno in anno grazie alla partecipazione delle Delegazioni regionali. E poi il Forum Mondiale delle Donne del Vino, che unisce realtà da 12 Paesi in un confronto annuale su temi cruciali per il futuro del settore.

Chi entra in contatto con Le Donne del Vino percepisce subito una cosa: qui si respira passione, ma anche competenza, determinazione, resilienza. Valori che non solo resistono alle crisi, ma le trasformano in opportunità. A Vinitaly 2025 questo spirito sarà visibile ovunque, dal primo incontro all’ultimo brindisi. Perché se è vero che il mondo cambia in fretta, c’è chi ha imparato a navigarlo con curiosità, intelligenza e un pizzico di audacia