La prestigiosa rivista Decanter promuove la produzione della cantina gallurese.
Il vino di Siddùra inserito tra i migliori del 2020.
Massimo Ruggero: “Per noi un passaporto internazionale di assoluto prestigio”.
Nùali, il passito di Siddùra, è stato scelto dal magazine Decanter tra i migliori vini del 2020. Un riconoscimento davvero prestigioso per il vino dolce della cantina di Luogosanto: il Decanter Magazine è tra le tre riviste più autorevoli, conosciute e affermate al mondo per quanto riguarda il settore vitivinicolo. Il risultato raggiunto da Nùali viene determinato da una selezione della selezione: il Decanter, infatti, ogni anno propone ai consumatori i vini che hanno ottenuto punteggi molto elevati. Tra questi, c’è una ulteriore scrematura e i contributor del magazine scelgono i prodotti ritenuti i più interessanti in assoluto dell’anno. Per il 2020, il passito Nùali figura tra questi.
Nell’inserto del Decanter. Inoltre, c’è una grande sorpresa: nel prossimo numero della rivista – che avrà, come sempre, diffusione planetaria – ci sarà un inserto dedicato ai migliori vini italiani e, tra questi, ci sarà anche il passito Nùali: una vetrina di assoluto rilievo per la produzione gallurese. Una visibilità di questo livello comporterà una occasione commerciale da sfruttare. Secondo Massimo Ruggero, direttore dell’azienda gallurese “un riconoscimento di questo tipo attira l’attenzione del consumatore, perché proviene da fonti autorevoli che degustano decine di migliaia di vini. Il Decanter rappresenta sempre un passaporto internazionale. L’autorevolezza dei maestri del vino, autori delle recensioni, è riconosciuta a livello nazionale e ancora di più a livello internazionale”.
Un anno di vittorie. È davvero un autunno dorato per il vino di Siddùra: Nùali, infatti, qualche giorno fa ha ottenuto anche il massimo riconoscimento dall’Associazione Italiana Sommelier. Nella guida ufficiale dell’Ais, al passito gallurese sono state assegnate 4 Viti. Appunto, il punteggio massimo. E non è finita: sempre Nùali ha anche brillato al concorso internazionale Muscats du monde, meritandosi una medaglia d’oro.
Un riconoscimento alla produzione sarda. “L’obiettivo di Siddùra è sempre stato quello di conquistare il cuore del consumatore attraverso l’emozione – spiega Massimo Ruggero – i riconoscimenti ottenuti e l’indicazione di Nùali come “vino dell’anno” sono da sprone al perseguimento dell’obiettivo finale: fare in modo che un vino sia sempre di qualità e che quella qualità sia in grado di generare sensazioni uniche in chi la degusta. La Sardegna, come ha recentemente sostenuto anche Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi, sta dimostrando sempre più la sua capacità di produrre vini di altissima qualità. In questo senso, il riconoscimento conquistato a livello mondiale, premiando la cantina Siddùra, premia l’intera Sardegna”.
I segreti di Nùali. Conclude Ruggero: “Questo vino rappresenta un nuovo stile e una visione diversa: non era facile né scontato produrre un passito di moscato. Abbiamo ricercato il sapore della tradizione ma puntato al gusto del nuovo millennio dando vita ad un vino piacevolmente fruttato, intenso, morbido e persistente. Un vino dolce, ma con la grande caratteristica dell’acidità minerale che ripulisce la bocca e crea un piacevole contrasto”.
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.