Aperto da mezzogiorno a mezzanotte, il Savòr Restaurant, Bar and Garden a mezzogiorno propone un’offerta leggera di tipo bistrot, ma alla sera offre agli ospiti un menù innovativo che si evolve con le stagioni. È un ristorante vivace e dall’atmosfera simpatica in inverno, quando la sala con una trentina di coperti si apre preceduta dal luminoso bancone del bar alle spalle dell’ingresso, animata da ospiti e da conversazioni che si intrecciano e dal servizio attento e premuroso dello staff guidato da Michele Lanza; ma è ancora più piacevole con la bella stagione, quando i tavoli si spostano nella sala Pompeiana all’esterno immersa in grande giardino privato, sul quale si aprono a piano terra anche alcune camere dell’albergo, perché il ristorante, il cui nome significa “sapore” in veneto, è stato ricavato in quella che in origine era la cappella di un convento di monache, le prime ospiti di questo edificio, costruito un secolo fa, trasformato in scuola e poi in hotel all’inizio di questo millennio e finalmente entrato nella catena internazionale IHG, con il marchio Indigo, nel 2019.
L’albergo diretto da Marco Costa conta 75 camere con arredo moderno, funzionali, silenziose, comprese quattro suite: la dimensione è giusta, né grande, né piccola, ma molto inusuale per la città di Venezia è la posizione. Non si trova infatti nel centro storico, bensì sull’isola di Sant’Elena, vicino allo stadio di calcio e prospiciente il Lido di Venezia. Per raggiungere l’albergo ci sono comodi vaporetti della linea 1 oppure 5.1 in partenza proprio dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, la porta di ingresso della città di Venezia. Le camere, ricavate sui tre piani, cui si accede con un bello scalone doppio, rispettano la storia dell’edificio: alcune sono state ricavate da quelle che erano le celle delle monache, altre dalle aule della scuola.
In un quartiere defilato, ma comodo e silenzioso, chi sceglie di alloggiare all’hotel Indigo Venice Sant’Elena ama la quiete e la possibilità di stare lontano dalla folla: questa destinazione è frequentata da una clientela internazionale, ma anche da tanti italiani: al ristorante si vedono tipicamente ospiti dell’albergo che alla sera vogliono riposarsi dopo le fatiche delle visite o dello shopping, ma anche tanti veneziani, a dimostrazione della validità della cucina tradizionalmente italiana guidata dal nuovo chef Gino Garofalo, campano, ma da lungo tempo trapiantato in Veneto.
La sua carta parte dagli antipasti con il carpaccio di gamberi alle arance, pepe di Sichuan e fagioli di soia, la millefoglie di baccalà mantecato, pane Carasau e saòr con polenta, la tartara di manzo alla senape, misticanza e cipolla caramellata, la burrata e acciughe con giardino di verdure marinate e infine un delicato polpo scottato su vellutata di patate, pomodorini confit, olive, capperi e lime.
Tra i primi piatti si assaggiano gli spaghettoni quadrati alle vongole, bottarga e uova di salmone; il risotto all’oro alla crema di peperoni, stracciatella di bufala e olio di basilico, una lontana citazione di Gualtiero Marchesi, uno dei maestri dello chef; i ravioli di branzino su guazzetto alla mediterranea in nero di seppia; i garganelli alla fonduta di parmigiano, zucchine e menta al sentore di zafferano; per i vegani infine un piatto a chilometro zero, il minestrone di verdure dell’isola di Sant’Erasmo, erbe e germogli.
Spazio alla tradizione della cucina veneta rivisitata anche tra i secondi piatti con fritto misto dell’Adriatico con verdure e salsa tartara; tagliata di tonno, maionese al wasabi e verdure croccanti alla soia; suprema di pollo arrostita, morbido di patate al rosmarino e polvere di paprica; guance di vitello con polenta morbida e funghi cardoncelli; e infine terrina di verdure e crema di porri al timo, perché una scelta vegetariana o vegana deve sempre essere presente nella lista di un ristorante con clientela internazionale.
Hotel Indigo Sant’Elena
Calle Buccari 10, Venezia(VE)
Tel. 041 2717811
Email: [email protected]
Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.