Quando dieci anni fa Roberto Ubaldini ha coronato il suo sogno, fatto il passo e aperto il suo ristorantino nel centro di Trieste aveva solo 28 anni: giovane di anagrafe, ma non di esperienza, perché la passione per la cucina, ereditata dalla mamma gli aveva già permesso di esercitarsi nella ristorazione con responsabilità crescenti per ben 13 anni tra Sardegna del nord, Cortina d’Ampezzo e Trieste, sempre a fianco di chef di grande esperienza a dimostrazione una volta di più che per crescere bene bisogna avere buoni maestri. Il talento naturale, la passione fin da bambino che lo aveva portato a scegliere il Centro Turistico Alberghiero dello IAL di Basovizza sul Carso triestino, i complimenti sempre ricevuti per l’originalità dei propri piatti e quel pizzico di spirito d’avventura e di incoscienza che – per fortuna – è patrimonio naturale dei giovani lo fecero abbandonare il posto sicuro per avviare un’attività in proprio puntando su se stesso: questo il senso del nome del ristorante, un nome breve, Ego, con un bel logo originale che resta impresso.
La posizione è veramente felice, come il nome della via su cui si apre l’ingresso principale: pochi minuti a piedi dal mare e dalle rive, nonché da piazza Unità d’Italia che è lo scenografico salotto buono di Trieste. E’ un posto di grande passaggio, proprio all’inizio della minuscola città vecchia rivitalizzata, riqualificata e brulicante di vita. Ma se l’ingresso principale passa quasi inosservato complice la scarsa larghezza di via Felice Venezian e le impalcature che come in mezza Italia e in particolare a Trieste stanno ristrutturando le facciate, non sfugge invece l’ingresso sul retro, che dà su una tranquillissima corte pedonale: sotto ampi ombrelloni si allineano tavoli per una trentina di coperti che vanno a raddoppiare nella bella stagione lo spazio disponibile nella sala interna, da poco rinnovata con eleganti accostamenti di colori eleganti e sobri.
La cucina naturalmente è una cucina di mare che lascia a margine i piatti della tradizione e cerca invece accostamenti originali ma molto concreti che possano lasciare un ricordo e trasformare i turisti di passaggi in ospiti abituali. Tra gli antipasti, primi e secondi la carta in tre lingue stuzzica con proposte da provare come la tartare di branzino al Bloody Mary e mela verde, i tortelli di ortica con pesce spada, zafferano, finocchietto e pinoli o la frittura di pesce in kataifi e mais con mayo al lime.
Nel piccolo ristorante a conduzione familiare, progettato con molta tecnologia dal padre di Roberto, lo affianca spesso la madre, il maître Gianluca e l’affidabile cuoco bergamasco Michele Bertoli con cui divide i fornelli e guida un’affiatata brigata di cucina.
Ristorante Ego
Via Felice Venezian 16/c, Trieste(TS)
Tel. 333 6894992
Email: [email protected]
Leonardo Felician, triestino, giornalista da 40 anni, è uno dei massimi esperti di hotellerie in Italia e scrive anche di enogastronomia e di Food&Beverage. Ha pubblicato più di 6000 articoli su dozzine di testate nazionali, sia web sia su carta. Da 10 anni è uno dei principali contributori di Epulae News con più di 900 articoli pubblicati.