Una giornata di febbraio che sembra già primavera ed in macchina da Cagliari ci si dirige alla volta di una cantina che desideravo visitare da tempo. Si tratta di Su’entu a Sanluri, un grazioso paesino che possiede l’unico castello medievale visitabile della Sardegna.
La cantina Su’entu, che in sardo signfica “il vento”, rimanda ad un elemento naturale sinonimo di libertà, di cambiamento, quindi di vita.
Il territorio in cui sorge è denominato Marmilla, caratterizzato da dislivelli talmente dolci da ricordare agli antichi abitanti un seno materno, dà cui l’origine del nome.
Il terreno calcareo argilloso è perfetto per la vite, che aiutata da un clima mediterraneo, trova le condizioni ideali per generare uve che donano
prodotti di alta qualità.
La conduzione è della famiglia Pilloni che già dagli anni Cinquanta coltivava questi terreni ma è stato soprattutto con Salvatore, nel 2009, che si è scelto di consolidare un legame già profondo, di dare forma ad un sogno diventato passione di famiglia con Valeria, Roberta e Nicola Pilloni.
L’azienda si estende per circa 80 ettari, di cui attualmente 32 coltivati a vite, secondo un’agricoltura sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale.
Tra i vitigni: Nasco, Moscato, Vermentino, Cannonau e Bovale.
Una visita guidata da un professionista ed organizzatore di eventi come Domenico Sanna, un benvenuto da parte della proprietaria Roberta Pilloni e con queste immagini non si necessita di ulteriori commenti.
La cantina è costituita da una bellissima struttura che domina dall’alto i vigneti e consente di poter gustare un panorama davvero suggestivo, in un ambiente elegante e funzionale.
La degustazione, decisamente impegnativa per la ricchezza di stimoli e di riflessioni, per il numero di vini e per l’opulenza di alcuni, ha visto la produzione di Su’entu come assoluta protagonista. Insomma un intenso approccio, una degustazione densa di emozioni e un luogo che rimane nel cuore per giorni.
Sociologa, da circa trent’anni sommelier, ha conseguito nel 2009 il master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche. Ha svolto attività di relatrice nei corsi di formazione di numerose associazioni di sommellerie e sin dal 2006 collabora con EPULAE Accademia Enogastronomica Internazionale, di cui è stata, tra l’altro, cofondatrice e vicepresidente nazionale. Ha rivestito il ruolo di Consigliere nazionale di Slow Food Italia e di collaboratrice della guida Osterie d’Italia, menrtre permane il suo contributo alla guida dei vini Slow Wine e l’attività di relatrice nei Master of Food®. Nel 2008 ha ideato l’originale manifestazione a carattere nazionale: Laghidivini, il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani, che si tiene annualmente sul lago di Bracciano (RM). Da circa dieci anni si occupa di gastronomia storica, con particolare riguardo al Ducato di Bracciano e ai vini medicinali. Nel 2018 ha pubblicarto il suo primo libro, un saggio sulla gastronomia e la cosmesi rinascimentale (Alla corte di donna Isabella De’Medici Orsini. Racconti e ricette-YCP) e ha dato vita al suo blog personale www.sandraianni.it. Tra le varie esperienze figurano numerosi interventi in convegni a carattere nazionale, membro di giuria in competizioni per bartender, concorsi enologici e in commissioni di valutazione di eventi di ricostruzione storica. Collabora, sin dal 2007 come articolista alla web magazine Food & Wine Epulae News per il quale dall’autunno scorso cura una rubrica dedicata alle piante eduli. Recentemente con la Web TV si.Channel.tv ha avviato un progetto di webinar sulla storia della gastronomia.