Il tarallo è un tipico prodotto da forno comune un pò a tutta l’Italia meridionale, anche se i più famosi sono probabilmente i taralli pugliesi. Tipico di diverse regioni del sud gli ingrandimenti base rimangono gli stessi, la farina, l’acqua, il vino bianco e il sale. Cambiano però le diverse aromatizzazioni e i sapori. Si va dai semi di finocchio o di anice, alle olive , al peperoncino, all’uovo, al pepe, ai peperoni e altri interessanti connubi.
Ottimo prodotto, si presta per i fuori pasto e gli aperitivi.
La preparazione è un pò lunga, soprattutto per la lavorazione della pasta che risulta poco flessibile e tende a spezzarsi. E’ un pò laboriosa la realizzazione dei singoli taralli che è bene non fare troppo grossi.
Una tollerabile fatica a fronte di una grande soddisfazione nell’apprezzare il gusto davvero unico.
Occorrono 500 gr. di farina 0, 125 cl. di olio d’oliva extravergine, 200 cl. di vino bianco secco, 10 gr. sale e una manciata di semi di finocchio.
Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi. Formare una palla e lasciarla riposare per un’ora avvolta nella plastica.
Dividere in piccoli pezzi e formare delle striscioline per dare forma al tarallo. Immergere i taralli in una pentola di acqua bollente salata.
Toglierli con una schiumarola appena i taralli vengono a galla e lasciarli asciugare su un canovaccio. Una volta asciutti mettere in forno a 200 gradi per 30 minuti.
Gianfranco Quartu giornalista e food blogger. Si occupa di storie di cucina, di cibo, alimentazione e food photography. Su Instagram @Cucinieremoderno