Un ottimo risultato per il Concorso Wine and Sardinia 2024 a Sorgono 

di Gianfranco Quartu

Dal 19 al 21 ottobre, con il Concorso Wine and Sardinia, il paese di Sorgono si è trasformato in un palcoscenico di eccellenti espressioni della cultura del vino in Sardegna.

La manifestazione, giunta al suo nono anno di vita, ha aperto i battenti a visitatori ed espositori per illustrare e far apprezzare un mondo, quello di alcune delle più significative produzioni vinicole della nostra isola, in un bellissimo contesto urbano e ambientale al centro della Sardegna. Tre giorni ricchi di iniziative, convegni, degustazioni, approfondimenti sul vino, seminari, un concorso enologico e una fiera dedicata alle migliori produzioni della zona.

In apertura un talk sulle prospettive del territorio coordinato da Carmela Beccu e la premiazione dei vincitori del concorso enologico Wine and Sardegna 2024. 

Al pomeriggio sono iniziate le degustazioni guidate a cura dell’AIS Associazione Italiana Sommelier Sardegna, proseguite anche nei giorni successivi, e una master class sui vini del Sinis. 

La domenica un interessante convegno a cura di Assoenologi Sardegna per discutere sugli elementi che caratterizzano un territorio. Ai lavori, moderati da Roberto Dessanti past president AIS Sardegna, dopo i saluti dell’enologo Antonio Manca Vice presidente della Assoenologi, è intervenuto Alessandro Dettori, docente dell’Università di Sassari, che ha delineato quali siano gli elementi costitutivi di un territorio nelle sue espressioni fisiche, nelle sue componenti umane ed i processi della sua trasformazione e modifica nel tempo. E dal territorio, con le sue specifiche caratteristiche, muove anche Gianni Lovicu della agenzia Agris che ha posto l’accento sulla biodiversità e sulle sostanziali differenze tra coltivazioni, tipologia di vitigni e produzioni che caratterizzano ogni specifica area geografica, ed in particolare come il territorio del Mandrolisai esprima delle caratteristiche tra le più interessanti. 

Traendo spunto dal potere dei processi di lievitazione nel mondo vinicolo si è mossa la disamina di Giovanni Antonio Farris, della Accademia del lievito madre e già docente della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, che spostandosi su un altro settore, quello della panificazione, ha esaltato le tecniche e i processi della lievitazione naturale che hanno caratterizzato tutti i nostri territori regionali almeno fino al secondo dopoguerra, prima dell’impiego e della diffusione del lievito di birra. E la necessità di recuperare le tradizioni si coniugano con l’attenzione al benessere fisico ed alla salute che, dall’impiego del lievito madre, trae un significativo giovamento rispetto alle altre forme di lievitazione. Di pari passo va poi il recupero della panificazione tradizionale con i suoi pani rituali, con una varietà e tipicità unica, tutti elementi che esprimono la biodiversità e l’identità dei luoghi.

Dopo Stefano Lavra dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro, che si è soffermato sugli elementi della tradizione che caratterizzano il territorio e sulla loro salvaguardia e valorizzazione come principale fine dell’ISRE, è intervenuto Mariano Murru, presidente Assoenologi Sardegna, che ha elogiato l’iniziativa e il grande impegno degli organizzatori. Si è soffermato poi sull’importanza della diversità dei territori, con i loro climi, i differenti paesaggi e le diverse tradizioni, tutti elementi che formano la personalità dei luoghi e delle loro espressioni. Ed è proprio dalla valorizzazione dei diversi luoghi, delle differenti aree geografiche, delle diverse produzioni che deve essere costruita una immagine che tenda ad esaltare quelle specificità, quelle caratteristiche particolari che li contraddistinguono. Sono i vari protagonisti dei luoghi come il Mandrolisaiche devono, al pari degli altri, essere uniti, essere una unica forza, per delineare e costruire una propria immagine che si solidifichi nel tempo, presentando ed esaltando proprio quella diversità che vale la pena di essere scoperta. 

La giornata è proseguita poi nel pomeriggio con una masterclass sulle espressioni della DOC Mandrolisai. 

Conclusioni lunedì 21 con il talk Piccole patrie: creare l’identità di un luogo, al quale hanno partecipato Sandro Camilli presidente nazionale AIS, Daniele Cernilli critico enologico, l’esperto di pubbliche relazioni internazionali Riccardo Gabriele, l’enogastronomo e Wine blogger Francesco Saverio Russo, Emanuele Gobbi giornalista enogastronomo, e la giornalista enogastronoma Fosca Tortorelli. Ha coordinato i lavori Alessandro Torcoli direttore ed editore della rivista Civiltà del Bere.