I buongustai del corso “Interprete Territorio e Gusto” in visita a Polizzi Generosa.

La seconda giornata escursionista del corso “Interprete Territorio e Gusto” organizzato da Maremontis, con il supporto di EPULAE Accademia Enogastronomica Internazionale, il patrocinio dell’Università dei Parchi e LAGAP (Libera Associazione Guide Ambientali-escursionistiche Professioniste) ha visto la presenza della comitiva di buongustai nello splendido borgo di Polizzi Generosa.

Ad accogliere gli enogastronomi sono intervenuti il sindaco del comune Gandolfo Librizzi, la Fiduciaria locale di Slow Food e fondatrice Roberta Billitteri, insieme al marito al marito Francesco Mangialino; i due coniugi sono anche proprietari di un laboratorio di trasformazione “Il Gusto dei colori”, con sede nel piccolo borgo di Polizzi Generosa e produttrice di ben due presidi Slow Food (il Peperone e il Fagiolo Badda).

All’incontro ha partecipato la Dr.ssa Francesca Cerami, Direttore di IDMED e Mario Liberto scrittore e Direttore didattico del corso nonché vice Presidente di Epulae nazionale, insieme al responsabile Carmelo Nicoloso.

Il borgo di Polizzi Generosa è pregno di storia, già risultava antropizzato nel VI secolo a. C., ma era anche presente in età classica ed ellenistica. E’ stato, per quasi due secoli, un prospero centro arabo. Insomma in ogni pagina di storia Polizzi ha assunto un ruolo prioritario, fino ad assumere l’appellativo “Generosa” concesso da Federico II, impressionato dall’ottima accoglienza ricevuta.

La comunità polizzana vanta un patrimonio storico-artistico-monumentale davvero ricco ed invidiabile, è anche un balcone sulla meravigliosa vista sul massiccio di Piano Battaglia.

Polizzi è anche sede del Parco letterario intitolato allo scrittore, giornalista, critico letterario, germanista e illustre concittadino Giuseppe Antonio Borgese, uno dei letterati più interessanti del panorama culturale dello scorso secolo. Tra i suoi personaggi è doveroso nominare ancheDomenico Mario Assunto Dolce meglio conosciuto come Domenico Dolce stilista e imprenditore, fondatore insieme a Stefano Gabbana della casa di moda conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo: Dolce & Gabbana.

Apprezzato l’intervento del sindaco Librizzi che ha evidenziato l’idea di uno “sviluppo dal basso” a cui ha fatto eco Roberta Billitteri che ha illustrato l’impegno di Slow Food per salvaguardare le preziosità produttive territoriali.

Francesca Cerami prima, ringraziando il sindaco per l’accoglienza, e Mario Liberto successivamente, hanno voluto esprimere tutta il loro compiacimento per l’accoglienza e l’attività intrapresa finalizzata alla valorizzazione del territorio. Presente anche Francesco Ippolito, responsabile Madonie Travel Service.

Polizzi è uno scrigno di cultura enogastronomica. Tra queste ricordiamo: il Fagiolo badda, Presidio Slow Food, specialità che da due secoli viene coltivato nel territorio polizzano; medio piccolo e tondeggiante ha l’appellativo di badda, cioè palla; è un fagiolo screziato, pressoché sconosciuto fuori dalle Madonie, dalla colorazione unica, è infatti bicolore e, di volta in volta, può essere avorio con macchie rosate e aranciate, oppure avorio con macchie viola scuro, quasi nere. Si tratta indubbiamente di due ecotipi locali che si sono acclimatati benissimo, nel tempo, in questa zona. A seconda che sia prevalente la colorazione rosato-aranciata oppure quella scura, i polizzani lo chiamano anche fasolo badda bianca oppure badda niura o munachedda,

AltroPresidio Slow Food, è il pipiddu: un peperone piccolo, di forma conica più o meno regolare e buccia di un colore verde intenso che vira al rosso a maturazione. Ma soprattutto, un peperone che cresce all’insù: la sua bacca, invece di pendere sotto le foglie, si protende infatti verso l’alto.

Gioiello gastronomico è lo sfoglio polizzano è un dolce, pare, inventato nel XVII secolo dalle monache benedettine del Convento di Santa Margherita per festeggiare il loro protettore San Benedetto. Si tratta di una torta di pasta frolla ripiena di un impasto di tuma, un formaggio fresco di pecora, cannella, zucchero e cioccolato. Dal 1994 il comune di Polizzi organizza nel periodo estivo la sagra dello sfoglio ricca di manifestazioni e folklore. Lo sfoglio è protetto dal “Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dello Sfoglio”, nato nella stessa cittadina madonita.

Pregiate sono anche le nocciole piccole e saporite, ottime per preparare deliziosi dolcini. La raccolta avviene tra agosto e settembre e i frutti sono sferici, di media pezzatura, un po’ schiacciati, di colore avana. La nocciola polizzana ha un aroma molto intenso, che viene esaltato dalla tostatura. È un eccellente ingrediente per i dolci. In particolare, a Polizzi si realizzano pastizzotti, castagnoli, torrone e i famosi nucatoli, cioè biscottini a “s” realizzati con le nocciole tritate e ricoperti di glassa.

La cucina si caratterizza per le pietanze territoriali oltre la frittedda” (frittella) preparata con fave fresche, piselli, carciofi, pancetta, finocchi selvatici, aglio e cipolla scalogna, troviamo è quella dei “pipi arrustuti cunzati” (peperoni arrostiti). I peperoni vengono posti su di una graticola sulla brace viva fino a farli arrostire. Una volta puliti, vengono serviti conditi con sale, olio, pepe e aglio. Presenti un centinaio di piatti a base di piante fitoalimurgiche che per secoli hanno rappresentato la base alimentare, insieme ai cereali e alle leguminose, gli alimenti di sopravvivenza dell’unito comprensorio. Tra le specialità natalizie va sicuramente ricordata una caponata detta “u cunigghiu” (il coniglio), che nonostante l’abbondanza di ingredienti tra cui le patate, le olive, i capperi, i finocchietti selvatici, il baccalà, i cardi, le zucchine secche e i carciofi, a dispetto del nome non contiene la carne di coniglio, dice Roberta Billitteri. Una ricetta particolarmente gustosa, dal tipico sapore deciso e aromatico, è il primo piatto a base di pappardelle con sugo di coniglio e fagioli a badda. Ottime sono anche le carni arrostite tra le quali bisogna annoverare il Maialino delle Madonie, da accompagnare sorseggiando il vino rosso locale. Il Fungo di Basilisco (Pleurotus Nebrodensis) detto anche Tartufo delle Madonie o Porcino bianco, pur differenziandosi nettamente sia dall’uno che dall’altro, è un fungo di rara prelibatezza la sua carne è bianca con gradevole odore fungino, il sapore è dolce. Prende il nome di nebrodensis dalle zone di crescita (Anticamente le Madonie venivano considerate parte dei Nebrodi).

Polizzi ti ammalia anche grazie all’affabilità della sua gente, e solo dopo qualche istante ti accorgi che lo Stupor Mundi aveva ragione a battezzarla come generosa.