Il Vermentino siciliano, con mio grande rammarico, assente al secondo Concorso Enologico Nazionale del Vermentino, organizzato a Cagliari dalla APS PROMO EVENTI di Mario Bonamici e di Andrea Campurra.
Il panorama ampelografico siciliano, così ampio e variegato, annovera anche il vitigno Vermentino da cui si ottiene un vino coinvolgente e ricco di carattere.
Un vitigno arrivato durante la dominazione aragonese e che per secoli ha avuto una fortuna altalenante. La presenza di altri vitigni a bacca bianca autoctoni siciliani, nonostante le caratteristiche di eccellenza, lo hanno relegato sempre a un ruolo secondario. Nonostante ciò, negli ultimi anni, questo vitigno sta conquistando tanti inaspettati estimatori che intendono arricchire il loro bagaglio organolettico con altri vini mediterranei. Nonostante 5 cantine siciliane producano un ottimo Vermentino, le stesse hanno disertato il secondo concorso nazionale dell’omonimo vitigno tenutosi a Cagliari il 29 e 30 Giugno 2021. Vi assicuro che questo vino ha caratteristiche di pregio e che non teme confronti con i rivali sardi o di altre regioni italiane. A dimostrazione del grande valore del Vermentino siciliano, la casualità ha voluto che nel corso della manifestazione di Bio in Siciliy dello scorso autunno tenutosi a Bagheria, il Vermentino siciliano della cantina Duca di Salaparuta incontrasse il giornalista enogastronomo Angelo Concas, segnalato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e del Turismo della Repubblica Italiana, come massimo esperto dei vini “Vermentino” dall’APS PROMO EVENTI, Organismo Ufficialmente autorizzato dal Ministero per il Concorso Enologico del Vermentino, sia per quello Internazionale, che per quello Nazionale. All’assaggio del Sentiero del Vento, ottenuto dal vitigno Vermentino, il “segugio sardo”, ovvero, Angelo Concas lasciando tutti col fiato sospeso, sapientemente, dopo un assaggio ha così sentenziato: “Mi complimento tantissimo per questo vostro Vermentino! Si presenta alla vista, con un bellissimo colore topazio citrino brillante, ricco di nuance verdoline. Ha una complessità olfattiva che spazia dai fiori gialli alla frutta a polpa gialla, accompagnati da piacevoli note leggermente agrumate e da sentori di macchia mediterranea. In bocca, lo trovo decisamente molto ben strutturato, l’ingresso è caldo, sapido, elegante, morbido e vellutato, ma la cosa che mi piace molto e che possiede una grande spalla acida e una piacevolissima piccantezza che avvolge tutta la cavità orale. In retrolfattiva, i profumi percepiti prima, si sono indubbiamente amplificati e si sono anche arricchiti di piacevoli note aromatiche che si accompagnano sino al fin di bocca, innegabilmente lungo e persistente che, lascia anche al degustatore una bocca fresca e pulita”. Concas, dopo qualche attimo di riflessione ha proseguito: “Posso dirvi con certezza che, se questo Vermentino avesse partecipato al 1° Concorso Internazionale del Vermentino, avrebbe vinto sicuramente una Gran Medaglia d’Oro”. Ed ancora: “Questo Vermentino è assolutamente molto simile ai Vermentino della Sardegna e precisamente alla denominazione dei Vermentino di Sardegna DOC prodotti nella subregione del Sulcis-Iglesiante, zona sud-occidentale della Sardegna e in particolar modo a quello prodotto dalla cantina di Santadi”. A questo punto, il Direttore degli stabilimenti Duca di Salaparuta, Roberto Magnisi, confermando quanto detto dal segugio sardo dice: “Le affinità riscontrate da Concas sono proprio vere; infatti, l’impianto delle viti di Vermentino poste a dimora diciotto anni fa, furono consigliate dal nostro consulente enologo, il compianto Giacomo Tachis, che sin dalla prima metà degli anni ottanta era anche consulente della Cantina sarda di Santadi. Egli, avendo avuto modo di conoscere la qualità del Vermentino e conoscendo affondo il potenziale del terreno e del clima della Tenuta di Suor Marchesa nel Comune di Butera, scelse proprio di far impiantare le barbatelle di Vermentino certificate di Sardegna”. Sul Vermentino in Sicilia stanno scommettendo anche altre prestigiose cantine isolane come la Sottesoli, Oddo, ecc. Assovini ci ricorda che il vitigno Vermentino, a bacca bianca, è coltivato in alcune regioni del centro sud Italia. E’ diffuso principalmente in Sardegna, Liguria e Toscana, dove dà i risultati migliori nelle zone litoranee. In Sicilia il Vermentino cresce su terreni a medio impasto e argillosi, le sue uve sono raccolte tra l’ultima settimana di Agosto e la prima decade di Settembre. Dalla vinificazione delle uve Vermentino si ottiene un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. A conferma della somiglianza tra i due vini, verificata dal giornalista sommelier Angelo Concas, nel corso di una seduta di degustazione nell’ambito della manifestazione “Cagliari nel piatto e nel bicchiere” ho potuto constatare la somiglianza tra il vino “Sentiero del Vento” Vermentino IGT Terre Siciliane della Cantina Duca di Salaparuta (Casteldaccia) con il “Cala Silente” 2020 Vermentino di Sardegna DOC della Cantina di Santadi; conferma che ho potuto confutare nel corso di una degustazione guidata nella cantina di Santadi in compagnia dello stesso Concas e Massimo Podda responsabile commerciale e amministrativo della medesima struttura. Quest’ultimo vino nella seconda edizione del Concorso Enologico Nazionale del Vermentino ha conquistato due medaglie d’oro, sia con l’annata 2019, sia con la 2020.
Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.
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