Siamo nell’Alta Tuscia a pochi passi dall’Umbria, una zona ricca di colline e boschi. A Civitella d’Agliano (VT) un tipico borgo medievale che sorge su un colle digradante verso la valle del Tevere.
Fino ai primi anni Sessanta la proprietà agricola di Mottura era condotta a mezzadria. La tenuta era suddivisa in ben ventuno poderi, dove erano presenti vigneti con quelle varietà di vite tipiche della zona, come: Procanico, Verdello, Sangiovese, Aleatico rosso, Svagarella, Viterbese e il Grechetto. Quest’ultimo vitigno caratterizzato da una maturazione precoce veniva vendemmiato per primo e ai mezzadri creava problemi, non essendo sufficiente a riempire il tino di cui disponevano; così per praticità veniva dato al proprietario. Nelle cantine aziendali gli era riservata, infatti, una piccola cisterna e non veniva mescolato alle altre varietà. Vinificarlo da solo permise a Sergio Mottura di comprenderne tutta la ricchezza rispetto alle altre varietà. Di anno in anno crebbe la consapevolezza della qualità del vitigno e della possibilità di utilizzarlo per vini di grande personalità, attraverso un lavoro di selezione massale in vigna e la collaborazione dell’enologo e amico Giandomenico Negro.
E’ stato piacevole ascoltare direttamente da Sergio Mottura l’incontro a Berlino con Louis Fabrice Latour, durante i festeggiamenti dell’ottantaseiesimo compleanno di Robert Mondavi, incontro che dette origine, nel 1994, alla prima annata del vino aziendale a base di Grechetto affinato in legno con il nome di Latour a Civitella, vino che ha fornito, e che tuttora fornisce, un importante impulso alla rinascita qualitativa dei vini della regione.
L’azienda Mottura attualmente produce tre differenti vini con il Grechetto in purezza: Latour a Civitella, Poggio della Costa (una selezione di un particolare vigneto) e Muffo un vino da dessert le cui uve vengono attaccate dalla Botrytis cinerea e donano profumi e aromi affascinanti.
L’azienda produce, inoltre,due tipologie di Orvieto, stante la particolare vicinanza, alcuni vini rossi ed un superbo spumante. Lo spumante millesimato annata 2011, come mi illustra Giuseppe Mottura facendomi visitare la cantina, è frutto della sboccatura effettuata, a mano, nell’ottobre 2020; la permanenza del vino sui lieviti si prolunga per oltre otto anni. E’ il prodotto di uve Chardonnay in purezza, la cui vendemmia viene eseguita a mano e con una severa selezione dei grappoli. Segue una pressatura soffice e la prima fermentazione. Imbottigliato in champagnotte, dopo la presa di spuma matura sulle fecce, per almeno cinque anni, nelle antiche grotte scavate nel tufo. Lo spumante ha un colore dorato, brillante, presenta un pérlage finissimo e persistente. Il profumo è quello tipico della crosta del pane appena sfornato e di note agrumate, il sapore è secco, sapido e molto fresco. Prodotto con dosaggio zero, nature o pas dosé che dir si voglia, è perfetto da godere accompagnato da salmone affumicato, caviale, crostacei o frutti di mare.
Ecco il breve video/racconto di Giuseppe Mottura nel mostrami la cantina aziendale situata nel cuore medievale di Civitella d’Agliano.
Sergio e Giuseppe Mottura conducono l’azienda, che appartiene alla famiglia fin dal 1933, la cui vocazione vinicola era nota sin dal 1292, quando sui registri del catasto di Orvieto questa area era definita fra le zone più elette per la produzione del vino omonimo. Oggi l’azienda si estende su 120 ettari, di cui 37 di vigneti ed il restante costituito in parte da ulivi ma soprattutto da seminativi. L’azienda vitivinicola ha conseguito la certificazione biologica sin dal 1996, ha ottenuto ed ottiene, costantemente, numerosi riconoscimenti dalle guide di settore, tra cui SLOW WINE, nonchè vanta una struttura agrituristica La Tana dell’Istrice in cui è possibile soggiornare, una superba location storica nel cuore del borgo medievale.
SERGIO MOTTURA
loc. Poggio della Costa 01020 Civitella d’Agliano (VT)
tel. 0761 914533 [email protected]
Foto e video: Mario Veronica
Sociologa, da circa trent’anni sommelier, ha conseguito nel 2009 il master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche. Ha svolto attività di relatrice nei corsi di formazione di numerose associazioni di sommellerie e sin dal 2006 collabora con EPULAE Accademia Enogastronomica Internazionale, di cui è stata, tra l’altro, cofondatrice e vicepresidente nazionale. Ha rivestito il ruolo di Consigliere nazionale di Slow Food Italia e di collaboratrice della guida Osterie d’Italia, menrtre permane il suo contributo alla guida dei vini Slow Wine e l’attività di relatrice nei Master of Food®. Nel 2008 ha ideato l’originale manifestazione a carattere nazionale: Laghidivini, il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani, che si tiene annualmente sul lago di Bracciano (RM). Da circa dieci anni si occupa di gastronomia storica, con particolare riguardo al Ducato di Bracciano e ai vini medicinali. Nel 2018 ha pubblicarto il suo primo libro, un saggio sulla gastronomia e la cosmesi rinascimentale (Alla corte di donna Isabella De’Medici Orsini. Racconti e ricette-YCP) e ha dato vita al suo blog personale www.sandraianni.it. Tra le varie esperienze figurano numerosi interventi in convegni a carattere nazionale, membro di giuria in competizioni per bartender, concorsi enologici e in commissioni di valutazione di eventi di ricostruzione storica. Collabora, sin dal 2007 come articolista alla web magazine Food & Wine Epulae News per il quale dall’autunno scorso cura una rubrica dedicata alle piante eduli. Recentemente con la Web TV si.Channel.tv ha avviato un progetto di webinar sulla storia della gastronomia.